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Politiche migranti. Europa: si chiude!
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Stati uniti d'europa di Redazione
27 giugno 2018 18:10
 
 L’immagine è ingannevole. Lo è ancora di più quando si parla di immigrazione. Come nella crisi del 2015, in conseguenza della guerra in Siria, si vedono in prima fila le stesse navi sovraccariche, i migranti che tentano di passare le barriere elettrificate, i richiedenti asilo rischiano passaggi pericolosi attraverso dei passaggi innevati. Alleati alla cacofonia europea in materia, questi simboli, come in una persistenza della retina, fanno prosperare l’idea di una Unione impotente di fronte ad una grande ondata migratoria, tutto a beneficio dei partiti nazionalisti.
Se si va oltre l’apparenza, si scopre una verità tutta diversa. La storia delle migrazioni verso l’Europa da diversi anni si svolge in un modo semplice e brutale: si chiude! La Spagna ha preso il via con un negoziato col re del Marocco per l’erezione di una barriera nel nord di quel Paese che blocca lo stretto di Gibilterra. L’Unione, sotto impulso di Angela Merkel, ha fatto un accordo con la Turchia per rinviare loro, in cambio di qualcosa come 3 miliardi di euro all’anno, i migranti che vengono dal Medio-Oriente, cosa che ha avuto come conseguenza di bloccare praticamente la rotta orientale. In Grecia, i migranti che passano ancora nelle isole vicine alla Turchia sono respinti o bloccati in loco. Le frontiere macedoni e ungheresi sono chiuse da un muro, cosa che ha ostruito la rotta dei Balcani. Restava l’Italia, destinazione dei migranti che venivano dalla Libia. Sotto l’impulso della coalizione al potere, sta anch’essa chiudendo tutto. Di colpo, i dati degli arrivi sono crollati.
Qualunque sia il risultato del summit che si apre il 28 giugno, il senso generale del movimento e’ senza dubbi. E’ molto probabile che due decisioni saranno prese: il rafforzamento di Frontex, il principio della creazione dei “centri chiusi” che saranno installati nei Paesi in “prima linea” o anche in alcuni Paesi limitrofi sì da esaminare sul luogo la situazione dei candidati all’asilo.
L’estrema destra accumula successi su successi agitando lo spettro della “invasione migratoria”. Nello stesso momento, l’Europa si trasforma, se non in una fortezza, almeno in un continente in cui è sempre più difficile accedere. Questo è il paradosso di questa questione: la politica è in ritardo sulla realtà - la quale non ha niente di piacevole – ma contraddice i discorsi degli xenofobi. Vecchia lezione: più che le realtà, sono i miti che governano.

(editoriale di Laurent Joffrin, pubblicato sul quotidiano Libération del 27/06/2018)
 
 
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