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Siamo europei o no? Le discriminazioni non aiutano. Sentenza Corte Giustizia
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Stati uniti d'europa di Vincenzo Donvito
18 giugno 2019 13:22
 
  Ufficialmente siamo europei, ed è innegabile visti gli innumerevoli vantaggi economici e di diritti che l’appartenenza all’Unione significa per tutti i cittadini dei Paesi membri, Italia inclusa.
La tangibilità talvolta non è immediata, anche perché non è che, per esempio, quando usiamo una pista ciclabile, all’imbocco della stessa c’é scritto qualcosa tipo “ricordati che senza i fondi Ue questa pista non ci sarebbe”. E così vale, per esempio, anche per i diritti dei consumatori, le norme di sicurezza su prodotti di diverso tipo, etc.
Ma nonostante questo, le normative nazionali e locali talvolta non tengono conto del fatto che se io sono residente, per esempio, a Firenze, piuttosto che a Bologna o Varsavia, il mio status anagrafico non deve rappresentare per me un privilegio. Non a caso ho scritto “Firenze” (dove risiedo) perché in questa città (come in tante altre in Italia, e non solo) la mia residenza è privilegio per entrare, in alcuni giorni particolari, gratis nei musei. Privilegio che sembra fare a cazzotti con una sentenza della Corte di Giustizia Ue che, proprio in questi giorni, ha bocciato un provvedimento del governo tedesco in carica che prevede l’introduzione di un pedaggio autostradale che, per i tedeschi stessi, viene rimborsato con sconti sul bollo auto (1), quindi a totale carico dei non-tedeschi: una discriminazione indiretta - secondo la Corte Ue - basata sulla cittadinanza e una violazione dei principi della libera circolazione delle merci e della libera prestazione dei servizi.

Questa sentenza di Lussemburgo apre una voragine in cui, l’esempio che ho portato dei musei fiorentini, è solo la punta di un iceberg. Gli abbonamenti ai trasporti pubblici urbani, è un altro esempio, dove ci sono agevolazioni per i residenti. I provvedimenti che ho citato, e non solo, sono sempre legittimati da provvedimenti specifici (regionali nel caso dei trasporti della città di Firenze), ma cominciamo a nutrire dei dubbi sulla loro liceità rispetto a questa pronuncia della Corte Ue.
Dal particolare al generale, e dal generale al particolare… questa sarebbe la logica a cui ispirare la normazione della nostra quotidianità. Ma siamo consapevoli del come e dove?

Da una buona amministrazione regionale, metropolitana e comunale ci aspetteremmo il rispetto e l’adeguamento delle norme, sì da non discriminare - almeno all’interno della nostra Unione – tutti i membri della stessa, sì da favorire e incentivare mobilità e scambi.

NOTE
1 – qui la notizia: https://www.aduc.it/notizia/no+al+pedaggio+autostradale+solo+non+tedeschi_135874.php
qui la sentenza: http://curia.europa.eu/juris/documents.jsf?num=C-591/17
 
 
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