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Stati Uniti d'Europa e Ceta. E' finita la pagliacciata? E ora?
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Stati uniti d'europa di Vincenzo Donvito
28 ottobre 2016 12:21
 
 Sembra -SEMBRA- che sia finita la pagliacciata della Vallonia che, per il suo veto, bloccava l'accordo di scambio commerciale con il Canada (Ceta). Ci scusino gli abitanti di questa regione del Belgio, ma non ce l'abbiamo con loro, ma con chi li governa che, dopo tanto puzzo per la protezione dei loro prodotti nel mercato interno e globale, si sono accontentati di generiche promesse che nella sostanza dell'accordo non dovrebbe cambiare nulla. Le considerazioni che si sia trattato solo di una questione di potere politico, non ci sembra piu' tanto campata in aria: la Vallonia e' amministrata dai socialisti che, per ripicca e altri tipi di rivendicazioni col governo centrale belga (centro-destra) che per partigianeria li considerava poco hanno usato questo palcoscenico per farsi sentire. Non sappiamo cosa potranno o hanno ottenuto in cambio nelle loro rivendicazioni territoriali in patria, ma sappiamo certamente il tempo che l'Unione ha perso nel concludere il trattato con il Canada (e cosi' sembra che dovra' essere a breve), in termini economici e in termini politici: le trattative programmate con una scadenza che poi salta all'ultimo momento hanno costi di ogni tipo che ricadono su ogni singolo cittadino e contribuente dell'Unione.
Il problema, pero', non e' quello che ha deciso di fare il governo regionale della Vallonia, ma come sono le istituzioni europee: non democratiche, cioe' per decidere ci vuole l'unanimita', e ogni singolo Stato ha poi suoi meccanismi interni per esprimere il suo voto, e non ce' da stupirsi che il Belgio preveda altrettanta unanimita' per dare il proprio via libera a trattati economici internazionali.
Quindi c'e' piu' di qualcosa che non funziona in questa Unione.
C'e' la Brexit, di cui credo i britannici se ne pentiranno amaramente se il trio trainante (Germania, Francia e Italia) sara' bravo a manifestarsi federalista nelle scelte e risoluto nelle decisioni.
C'e' la vergogna della politica sui migranti (il ghetto di Calais in Francia e i mari italiani trasudano sangue e disperazione) che non accenna a cambiare. Non solo: peggiora, perche' poi ognuno a casa sua, inclusi i superdemocratici e superprogressisti lungimiranti Sindaci delle citta' amministrate dallo stesso partito del nostro presidente del consiglio dei ministri (incluso il suo particolare pupillo fiorentino Dario Nardella) che in sede comunitaria giustamente si arrabbia per l'inerzia e l'immobilismo comunitario in materia… ci sono questi Sindaci che non vogliono piu' dare il loro contributo di ospitalita' e di politica, con la scusa che hanno gia' dato e che si sta chiedendo loro di andare oltre gli impegni gia' presi…. come se stessimo parlando di stoccaggio di rifiuti e non di esseri umani…. e -questo e' l'aspetto drammatico, ipocrita, inumano e di stra-corte vedute- come se non avessero strumenti e possibilita' economiche per farlo.
E c'e' -qui il problema piu' grande- che cosi' non si puo' continuare. Il trattato di Maastricht e' datato e superato. Occorre rimettere tutto in discussione, in tempi strettissimi e con un paletto irremovibile: l'unione politica non solo quella economica. Dove per unione politica significa politiche uniche per la difesa, per l'emigrazione, per l'economia, e per il resto federalismo e democrazia (quella vera, quelle delle maggioranze non delle unanimita', che sono tipiche dei regimi a-democratici).
Noi ci spettiamo molto dal trio. Lo pretendiamo come cittadini e come consumatori e utenti europei. Una pretesa che intendiamo manifestare anche col nostro consenso diretto e non solo attraverso gli Stati nazionali come avviene oggi, dove il Parlamento Europeo e' un oggettino con scarsa e marginale incisivita'.
Vogliamo consegnare ai nostri figli un mondo verso il meglio o riconfermare le tragedie del secolo 900 pur in versione secondo millennio? Utopia? No realismo. Non c'e' piu' spazio per le utopie, ma solo per speranze che si incarnino nella realta' e nelle necessita' del quotidiano.
 
Qui un nostro precedente articolo in materia
 
 
STATI UNITI D'EUROPA IN EVIDENZA
 
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