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Stati Uniti d'Europa. Unione europea, Turchia e Russia 
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Stati uniti d'europa di Primo Mastrantoni
6 marzo 2020 12:59
 
Presi dalle vicende epidemiche da Coronavirus, l'Unione europea sta trascurando quanto succede nel vicino Oriente, fra Turchia e Siria. La zona contesa è quella di Idlib; la conseguenza è la guerra e un milione di sfollati che si aggiungono ai milioni già presenti in Turchia.

A sostegno della Siria c'è la Russia, dietro la Turchia non c'è nessuno. La Turchia fa parte della Nato, quindi dovrebbe essere sostenuta dai Paesi occidentali che ne fanno parte, ma non è così.
 
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, memore della mancata solidarietà occidentale, quando fu oggetto di un colpo di Stato nel 2016, ha avviato una collaborazione con la Russia che, come noto, è sul fronte opposto alla Nato. Una collaborazione che si è tradotta in un impegno russo per la costruzione di un impianto nucleare e un gasdotto verso l'Europa. Inoltre, la Turchia ha acquistato il sistema missilistico russo S-400, che è in grado di acquisire le informazioni di aerei Nato in vicinanza; a chi trasmetta le informazioni... è intuibile.

Il presidente Erdogan tiene sotto pressione l'Europa con la minaccia di aprire le frontiere turche, con relativo afflusso di milioni di migranti, e chiede, contemporaneamente, finanziamenti alla Ue e assistenza militare agli Usa. 
Insomma, gioca su più fronti per ottenere il massimo possibile, ma sarà il perdente.

La Turchia non è una grande potenza: l'impero Ottomano si è sbriciolato un secolo fa, dopo la Prima Guerra mondiale. Ha problemi economici e con l'etnia curda. 

Il presidente Erdogan sa che non può vincere una guerra con la Sira, che è appoggiata dalla Russia, né può sperare in un sostegno della Nato, così è costretto a negoziati con il presidente russo Vladimir Putin.  
Ieri, Putin e Erdogan si sono incontrati per definire un accordo sulla questione siriana, dopo averlo fatto su quella libica.
Il pallino del gioco, però, lo ha Putin, che tiene in scacco Erdogan, sulla faccenda siriana e lo utilizza in funzione antieuropea.

In tutto questo l'Unione europea è assente. 

Dopo avere definito la Grecia scudo dell'Europa, in versione antimigranti, non riesce a definire una politica comune sulle questioni che pure la interessano da vicino.

Ci vorrebbe una Europa federale con una propria politica estera, come ci vorrebbe una propria politica in materia sanitaria. 

Ci vorrebbero gli Stati Uniti d'Europa. Non è difficile capirlo.
 
 
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