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Trasparenza di Facebook e Twitter. L'ultimatum della Commissione europea
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Stati uniti d'europa di Redazione
22 settembre 2018 12:48
 
  “La mia pazienza ha raggiunto i suoi limiti”. Durante una conferenza stampa lo scorso giovedì 20 settembre a Bruxelles, la commissaria europea dei consumatori, Vera Jounova, non è riuscita a frenare la sua lingua: Facebook e Twitter hanno preso troppo tempo per adeguarsi alle richieste che la Commissione europea aveva chiesto, a febbraio, ché sulle loro piattaforme fossero modificate le condizioni generali di utilizzo sì da renderle più chiare per i consumatori europei.
In un comunicato diffuso giovedì scorso, la Commissione europea precisa che “i progressi” di Facebook sono stati molto limitati, anche se l’azienda ha modificato le sue condizioni di uso a maggio nel quadro della RGPD. Queste condizioni “contengono una presentazione sbagliata delle principali caratteristiche del servizio di Facebook -dice la Commissione. In particolare, Facebook indica ora ai consumatori che i loro dati e i loro contenuti sono utilizzati solo per migliorare le loro “esperienze” globali e non menziona che l’azienda invece li usa a fini commerciali”.
Questo avvertimento sopraggiunge dopo diversi mesi che, in seguito allo scandalo Cambridge Analytica, la società britannica accusata di aver raccolto ed usato senza consenso i dati personali di milioni di utenti a fini politici. Questo scandalo, “ha ricordato che poche persone sanno chiaramente come Facebook utilizza i dati personali dei suoi utenti”, ha insistito Jourova, durante la sua conferenza stampa dello scorso 20 settembre.
Inoltre la commissaria ha detto che aspetta di ricevere un progetto di modifica delle condizioni d’uso di Facebook entro la metà di ottobre, in modo che queste nuove condizioni possano essere applicate a dicembre. Vera Jourova ha ricordato per l’occasione che l’impegno della Commissione europea era che fosse meglio precisato ai 360 milioni di utenti di Facebook in Europa, quale uso avrebbe potuto essere fatto dei loro dati personali, e come alcune applicazioni terze (giochi, quiz…) potevano avervi accesso.
Minacce di sanzioni
La commissaria ha ricordato che Facebook e Twitter rischiano sanzioni se non modificano le loro condizioni d’uso in questo senso entro la fine dell’anno. “Sebbene Facebook mi ha assicurato che si adatterà alla fine a tutte le condizioni del servizio finora reso in modo errato entro al fine di dicembre, questa cosa sta andando troppo per le lunghe (….). Se i cambiamenti non saranno operativi entro la fine dell’anno, inviterò le autorità incaricate della protezione dei consumatori di agire rapidamente e sanzionare l’azienda. E’ bene che questo sia chiaro. Non possiamo fare trattative in continuazione, abbiamo bisogno di vederne i risultati”.
Queste sanzioni, se ci saranno, saranno in seguito prese a livello di autorità nazionali di protezione dei consumatori. ….
Airbnb si mette in regola
Durante la conferenza stampa, Vera Jourova, ha anche fatto sapere che Airbnb ha apportato le necessarie modifiche alle sue condizioni d’uso, dopo che la Commissione lo aveva chiesto loro lo scorso metà luglio.
La piattaforma di condivisione degli affitti dei privati si è essenzialmente impegnata a precisare con chiarezza se l’offerta di affitto presente sul suo sito sia da parte di un privato o di un professionista. Airbnb si è anche impegnata per una migliore trasparenza sui prezzi delle prenotazioni, ed a meglio dettagliare il totale delle spese da sostenere per affittare un casa, incluse quelle di pulizia da pagare quando poi si lascia l’alloggio.
Airbnb ha anche modificato le sue condizioni d’uso per precisare le condizioni alle quali un viaggiatore può rifarsi o meno contro chi gli dà ospitalità, in caso di problemi (ferite, oggetti rotti…) durante il soggiorno. Airbnb ha promesso di applicare queste modifiche dei termini di servizio in tutte le lingue ufficiali dello spezio economico europeo entro la fine di dicembre.

(articolo pubblicato sul quotidiano Le Monde del 20/02/2018)
 
 
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