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Animali Domestici. Affidamento nella separazione/divorzio
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Vita da cani di Sara Astorino
15 settembre 2021 14:37
 
 Per affidamento in separazione e/o divorzio, in genere si pensa agli umani minori, ma sempre più spesso oggetto del contendere è l’affidamento dell’animale domestico.

Problema e rimedi?
Nel nostro ordinamento manca una norma che disciplini l’affidamento degli animali domestici. Sia per un rapporto di convivenza che per un rapporto di coniugo.
Il rimedio più veloce, ed ovvio, è quando la separazione è consensuale. Difficile, invece, in un contesto giudiziale, inserire un accordo sull’affidamento.

Cosa accade in assenza di accordo?
La questione è stata più volte affrontata nei Tribunali e questo ha consentito un “cambio di rotta”. Se in un primo momento i giudici consigliavano di risolvere privatamente oppure omettevano la decisione a causa dell’assenza di norma specifica, adesso vi sono sempre maggiori sentenze.
La più rilevante appare quella del Tribunale di Foggia: il cane è stato affidato ad uno dei due coniugi ma il giudice ha concesso e disciplinato il diritto di visita in favore anche dell’altro coniuge.
Di fatto il Tribunale ha concesso di esercitare il diritto di visita per alcune ore al giorno.
Vi è poi una sentenza del Tribunale di Cremona che ha disposto l’affido condiviso del cane con obbligo di suddivisione al 50% delle spese per il mantenimento.
Così anche il Tribunale di Roma: il regime giuridico per tutelare l’interesse degli animali domestici (in questo caso il cane), è l’affido condiviso, con divisione al 50% delle spese.

E’ un orientamento giurisprudenziale?
Certo. Per l’affidamento dell’animale domestico si stanno seguendo le linee guida per l’affidamento dei minori. Questo però NON comporta equiparazione tra i minori e animali domestici!
Precisazione dovuta per introdurre altre due sentenze importanti.
Tribunale di Modena: ha omologato un accordo in cui i coniugi hanno stabilito che il cane di famiglia sarebbe rimasto nella casa coniugale fino a quando i figli avessero convissuto con il genitore, stabilendo a carico dell’altro genitore un contributo economico sommato a quello disposto per i minori.
Tribunale di Como: ha stabilito di omologare l’accordo, in separazione consensuale, con cui i coniugi avevano deciso le sorti degli animali domestici, e questo perché assegnazione e mantenimento non contrasta con l’ordine pubblico.

Piccola precisazione. In caso di divorzio o separazione giudiziale il giudice NON può decidere sul riconoscimento di un assegno di mantenimento a favore dell’animale domestico.

Proposta di Legge sull’affidamento degli animali
Stante l’evoluzione giurisprudenziale, e il diverso approccio dei Tribunali sull’argomento, è stata presentata una proposta di legge per disciplinare l’affidamento degli animali domestici. Proposta che, ad ora, giace in Parlamento.
La proposta prevede che, in assenza di accordo, il Giudice, senza considerare il regime patrimoniale della coppia e i documenti anagrafici dell’animale, affidi l’animale domestico alla parte in grado di garantire il suo maggiore benessere. Inoltre vi si prevede che per formare il convincimento del Giudice sia necessario, nel corso del procedimento, ascoltare non solo i coniugi e/o i conviventi ma anche i figli, se presenti, ed esperti del comportamento animale.
Si prevede quindi l’inserimento nel codice civile dell’articolo 455 ter: in caso di separazione dei coniugi, proprietari di un animale familiare, il Tribunale, in mancanza di un accordo tra le parti, indipendentemente dal regime di separazione o di comunione dei beni e secondo quello che risulta dai documenti anagrafici dell’animale, sentiti i coniugi, i conviventi, la prole e, se del caso, esperti di comportamento animale, attribuisce l’affido esclusivo o condiviso dell’animale alla parte in grado di garantirne il maggior benessere. Il Tribunale è competente a decidere in merito all’affido anche in caso di cessazione della convivenza more uxorio”.

Considerazioni conclusive
Una norma ci vuole ma la proposta di legge non convince. Non considera adeguatamente taluni diritti, quale quello di proprietà, e soprattutto c’è una eccessiva genericità sul concetto di benessere.
Benessere inteso come? Chi ha più capacità economica o chi ha più tempo libero? Come si fa a stabilire quale sia il benessere dell’animale domestico? Molti esperti del comportamento animale sostengono che per un cucciolo o anche un animale adulto è un trauma essere allontanato dall’ambiente che gli è familiare.
 
 
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