Niente a che fare con il gatto di Schrödinger e la fisica quantistica. Ma in un articolo su Animal Cognition, un team dell'Università di Kyoto suggerisce che i gatti siano a conoscenza di alcune leggi della fisica. E’ stato scuotendo le scatole che contenevano o meno oggetti che i ricercatori sono arrivati a questa conclusione.
Certamente i gatti non possono dire la propria sulla differenza tra le teorie di Newton o di Einstein sull'attrazione gravitazionale. Ma sono in grado di comprendere un sistema di causa ed effetto: il fatto che un rumore o un movimento derivi da un'azione.
Per il loro esperimento, i ricercatori hanno osservato 30 gatti domestici, 13 maschi e 17 femmine, di età compresa tra 2 e 126 mesi (età media: 2,87 anni). Un ricrcatore era in piedi davanti a loro e scuoteva una scatola che conteneva o meno un oggetto. Quindi la scatola è stata girata e il gatto ha osservato se un oggetto cadeva o meno. Nel 50% dei casi, la situazione andava contro le leggi della fisica e i gatti si trovavano in una situazione sconcertante: o c'era un rumore e nessun oggetto usciva dalla scatola, o non c'era rumore ma un oggetto cadeva fuori dalla scatola.

Il gatto pone domande in una situazione incongrua
Collocati in situazioni "strane", i gatti sono rimasti più a lungo a fissare la scatola: si sono chiesti come fosse possibile una simile situazione. Ciò significa che i gatti avrebbero potuto ben prevedere la presenza o l'assenza dell'oggetto in base al rumore.
Per gli autori, "Questo studio può essere considerato una prova del fatto che i gatti hanno una conoscenza rudimentale della gravità."
Il fatto che i gatti siano buoni cacciatori deve essere collegato a questa capacità: i gatti spesso devono prevedere la distanza alla quale si trovano le prede in circostanze in cui hanno scarsa visibilità. Questi felini usano molto le loro capacità uditive e il loro udito è particolarmente sviluppato.

(articolo di Marie-Céline Ray, pubblicato su Futura-Sciences del 15/09/2019)