Magnetoricezione, cioè la capacità di percepire il campo magnetico terrestre. In effetti, uno studio
pubblicato su eLife suggerisce che i cani trovano la via del ritorno in due modi diversi. O ripercorrendo i loro passi grazie al loro olfatto, o usando una
"bussola magnetica".
Per dedurlo, hanno analizzato la mobilità di 27 cani da caccia nell'arco di tre anni. Equipaggiati con collari GPS e mini-telecamere, i cani hanno fatto 622 ritorni da un'area boscosa verso i loro riferimenti umani. E per ritrovare la via del ritorno, hanno usato casualmente il loro senso dell'olfatto o qualcosa di simile alla percezione magnetica. Un metodo alternativo e più veloce.
"Probabilmente perché non hanno esitato a seguire le proprie impronte", suppone Hynek Burda, coautore dello studio, in un comunicato stampa (
scaricabile qui in ceco).
In questo secondo caso, i cani inizierebbero correndo per circa 20 metri lungo l'asse magnetico nord-sud. Prima di partire nella direzione del loro umano. Il ritorno è, in questo modo, molto più efficiente che senza la corsa di 20 metri. I ricercatori propongono che questo strano comportamento abbia lo scopo di
"allineare la mappa mentale con la bussola magnetica [per] stabilire la direzione dell'animale".
(articolo di Eléonore Solé pubblicato su Futura-Plnète del 22/07/2020)
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