testata ADUC
Il Paese di Alice. Agenda per la politica. La sovrappopolazione
Scarica e stampa il PDF
Il paese di alice di Vincenzo Donvito
27 ottobre 2019 17:39
 
 Premessa.
E’ prassi diffusa, in Italia e nel resto del mondo cosiddetto occidentale, intimorirsi per il calo demografico. Nel contempo, sempre in questi Paesi, le politiche di accoglienza dei migranti non vengono considerate come un aiuto all’equilibrio demografico, ma solo come umanitarie. Certo, oltre le politiche ci sono gli studi e gli studiosi che invece ce lo ricordano, ma sembra che questi studi e studiosi non vengano tanto presi in considerazione.
Un esempio italiano: non c’è legge finanziaria dello Stato o bilancio di una qualunque amministrazione regionale o comunale che non includa incentivi alla natalità, sotto diverse forme: dai contributi assoluti per la nascita di un figlio a quelli per gli asili nido, dalle riduzioni fiscali in base al numero di figli ai parcheggi gratuiti per le donne incinte, etc. Si potrebbe confutare che si tratta di incentivi alle persone più deboli… ed è giusto che ci sianoma qual è il limite tra debolezza sociale ed equilibrio demografico o, meglio, timore del calo demografico? Non ci viene esplicitato soprattutto perché quando si parla di opportunità e necessità di una decrescita demografica, come minimo si viene considerati al pari dei nazisti o, nelle versioni più dolci, come coloro che vogliono privare gli esseri umani del piacere di un figlio; oppure propulsori di disoccupazione visto che meno persone dovrebbe significare meno servizi con meno persone che li erogano. Considerazione, quest’ultima, in modo particolare, frutto di limitata visione del presente e del futuro visto che, con meno popolazione e meno servizi non si può escludere che il problema degli occupati del settore non debba necessariamente essere affrontato col licenziamento del sovrappiù, ma potrebbe benissimo essere risolto con meno ore di lavoro per tutti. Politica che comporterebbe la costante revisione di alcuni schemi che, invece, per molti sono irremovibili, in genere perché pensare e innovare comportano fatica, proprio quella che in burocrazia significherebbe dare un senso di vita alla stessa e non farla essere solo oppressione individuale e collettiva.

Di fronte al problema che esiste, tutte le forze politiche che ci governano e ci amministrano hanno, invece gli occhi bendati. Perché? Semplicemente perché per non averli bisognerebbe guardare oltre l’angolo, pratica che, in clima di sovranismo/nazionalismo/amor di patria (tutt’insieme, e comune anche a coloro che accusano gli altri di esserlo), potrebbe portare a doversi impegnare di più per far comprendere agli elettori che si è scelti per governare non solo il loro presente ma anche per mettere le basi del domani dei loro figli e nipoti.

Per far meglio comprendere di cosa stiamo parlando, in materia demografica, abbiamo stilato * un’agenda che, volendo, potrebbe essere di supporto a tutti coloro che ci hanno fatto poco caso e/o che non l’hanno mai presa in considerazione.

Agenda
Oggi siamo più di 7,6 miliardi di persone sulla Terra (ultimi dati delle Nazioni Unite, nel suo rapporto di giugno 2017). Secondo le ultime proiezioni, entro il 2050 saremo 9,5 miliardi. Queste previsioni possono essere spiegate dall'esplosione demografica dei Paesi emergenti e dall'estensione della durata della vita nei Paesi sviluppati.

Sovrappopolazione globale e riserve idriche
L'acqua è la risorsa più preziosa sulla Terra: la sovrappopolazione globale potrebbe portare a conflitti diffusi sull'oro blu. Gli scontri esistono già, poiché l'acqua è una delle principali cause di tensioni in Medio Oriente. Un conflitto globale per l'acqua avrebbe quindi conseguenze disastrose. Attualmente, 80 Paesi mancano di acqua e una persona su cinque non ha accesso all'acqua potabile. Per ovviare a questa carenza, esistono tuttavia soluzioni come la desalinizzazione dell'acqua di mare, che però è ancora costosa.

Sovrappopolazione globale e cibo
Attualmente, i Paesi più sviluppati hanno risorse sufficienti per sfamare tutti gli abitanti del Pianeta. Eppure non tutti sul Pianeta hanno fame perché il cibo è distribuito in modo diseguale. Una delle conseguenze della sovrappopolazione globale sarebbe quella di aggravare queste disuguaglianze, causando carestie.

Sovrappopolazione e inquinamento globali
L'inquinamento del Pianeta non è direttamente correlato alla sovrappopolazione globale. I Paesi più sviluppati sono quelli che inquinano di più, ma anche quelli con i tassi di natalità più bassi. Un americano inquina 91 volte di più di un abitante del Bangladesh. Tuttavia, se la crescita dei Paesi emergenti continua e i Paesi sviluppati non limitano l'inquinamento che generano, la sovrappopolazione globale avrà un effetto disastroso sull'ambiente del nostro Pianeta.

* grazie al supporto dell’agenzia Futura-Planète
 
 
IL PAESE DI ALICE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS