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Stati Uniti d’Europa. Dal caso Gozi… una buona occasione
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Stati uniti d'europa di Vincenzo Donvito
2 agosto 2019 10:31
 
 Il caso dell’eurodeputato Sandro Gozi che è consigliere per gli Affari europei del governo francese (1) è, a nostro avviso, una buona occasione. Per capire se vogliamo o no una reale integrazione politica, oltre quella economica attuale, dell’Unione Europea. Verso – sempre a nostro avviso – gli Stati Uniti d’Europa.
Questo tentativo di comprensione, ovviamente, riguarda coloro che sono europeisti e che stanno operando per un progetto politico/istituzionale che vada oltre l’attuale assetto dell’Unione… verso gli Stati Uniti d’Europa, per l’appunto. Ma non sottovalutiamo la portata di certi segnali per cercare di far accendere o stimolare questa opportunità di un futuro più rigoglioso e sereno, anche in coloro che nutrono dubbi in materia (dubbi, secondo noi, essenzialmente dovuti alla mancanza di informazione e/o alla cattiva informazione. Per capire: il referendum sulla Brexit è stato vinto argomentando in modo falso per convincere i titubanti… non lo diciamo noi, ma, visto che non smentiscono, ne sono consapevoli anche i leader “brexiter” che hanno portato il Regno Unito nella situazione attuale).

L’on. Gozi è stato accusato di tradimento, e minacciato di levargli la cittadinanza italiana, da chi vede la patria Italia come un fortino contrapposto e chiuso contro tutti i cattivi che circondano la Penisola, proprio come se l’Ue fosse un accordicchio marginale per risparmiare qualche centesimo nelle transazioni economiche. Questi “chi”, con le diverse sfaccettature e linguaggi, oltre a coloro che sarebbe stato strano non si fossero manifestati in tal senso (le destre di origine culturale fascista), sono anche tra il M5S, dove ci è parso di capire (leader il ministro Luigi Di Maio) si siano esposti solo per non lasciare il patrimonio di questa “caciara” alle destre di cui sopra. Poi abbiamo notato anche posizioni dubbie da parte di “compagni di partito” (Pd) dell’on.Gozi, come l’eurodeputato Carlo Calenda. Altri è probabile che ci siano sfuggiti.

Noi abbiamo ricordato come, con le dovute differenze storiche e temporali, un provvedimento per levare la cittadinanza fu preso dal Fascismo nel 1926 contro Gaetano Salvemini, che divenne poi cittadino americano e che – chi pensa il contrario si informi – è stato uno degli artefici del pensiero politico che ha portato alla fondazione dello Stato repubblicano dopo che gli Alleati ci liberarono dal giogo nazi-fascista. Due personaggi molto diversi – Gozi e Salvemini – per carità, ma politicamente non abbiamo potuto non affiancarli, per il comune destino verso un regime che era ed è loro ostile. I fatti di Salvemini accadevano nel 1926, agli albori del regime fascista nel nostro Paese… ma niente ci induce a non pensare che altrettanto andazzo illiberale (modello 2019, ovviamente) possano essere questi tempi come albori di un futuro prossimo nefasto (sempre modello 2019: grossomodo, per capire, illiberalismo tipico di regimi come quello russo, ungherese o polacco, regimi amici di chi vuole levare la cittadinanza all’on.Gozi …. Calenda, ma lei che c’entra? Bah!).

Infine, sembra quasi che lo stesso on.Gozi, nello spiegare cosa stesse facendo con la sua collaborazione col governo francese, sia stato in imbarazzo (anche se più volte ha detto di essere stupito e colpito da tanti dissensi). In questo modo abbiamo letto una sua affermazione che suona grossomodo così: non ho mica fatto giuramento sulla Costituzione francese!

Noi europeisti, invece, se si arrivasse a levare la cittadinanza all’on.Gozi, crediamo che, nella gravità del provvedimento, potremmo/dovremmo cogliere aspetti importanti per la battaglia federalista. Ci vien voglia di stimolare il nostro eurodeputato a chiedere di poter giurare sulla Costituzione francese (che non è mica bruttina…. anzi), e dopo un po’ rigiurare su quella italiana, poi chiedere di giurare su quella tedesca, su quella greca, su quella spagnola, rumena, etc per tutti e Ventisette i membri Ue (tranne quella britannica, visto che non hanno la Costituzione). Insomma, un giuramento da sfinirsi che potrebbe/dovrebbe portare a considerare che questo rito del giuramento su qualcosa che oggi ha tutti i limiti territoriali possibili ed immaginabili, è roba un po’ desueta e, sostanzialmente, non utile.

E’ chiaro che non chiediamo, non pretendiamo e non speriamo che l’on.Gozi divenga il nostro Salvemini del 2019, nonché il disobbediente civile che poi costringa i legislatori a non rimangiarsi i propri principi ispiratori ed a legiferare di conseguenza (che si fa: s’abbandona Gozi ai francesi o ai rumeni? Non sarebbe meglio fosse di tutti? …). Siamo consapevoli che per operare una simile dissertazione e utopia politica occorre essere molto lungimiranti… ma abbiamo la medesima consapevolezza di non essere tanto isolati. Il problema è come tradurre in provvedimenti, leggi, norme, usanze e speranze le ipotesi (già ampiamente sperimentate in termini economici – zero dazi, per esempio) di una maggiore integrazione. Lo “shock Gozi” potrebbe servire. La parola, e l’azione, passa, per il momento, ai decisori politici (noi tra questi, in quanto cittadini europei).

1 – qui un nostro articolo “irriverente” (satirico) sulla vicenda
 
 
STATI UNITI D'EUROPA IN EVIDENZA
 
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