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L'otto per mille a diretta gestione statale 2009. Ovvero: Stato mio, quanto ti voglio bene!
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
7 maggio 2010 10:27
 
Bando alle premesse, entriamo subito nel merito per due buoni motivi.

A) UNA CONSOLANTE INVERSIONE DI TENDENZA DEI CONTRIBUENTI …

1. Le scelte espresse dei contribuenti che fecero la dichiarazione IRPEF nel 2006 per i redditi del 2005 (base dell’OPM 2009), con una discreta impennata, sono salite al 43,43% (per l'OPM 2008 si registrò il 41,83%, mentre il picco massimo resta per ora il 45,49% con l’OPM 1999 -denuncia redditi 1996).
2. L’indicazione dello Stato come beneficiario, dopo nove anni di calo franoso, ha registrato una nettissima inversione di tendenza, ed è schizzata all’11,18%, che è il quinto miglior risultato dal 1998 (il massimo fu il 14,43% dell’OPM 1999 e il minimo fu il 7,60% dell’anno scorso). In pratica, quasi tutte le circa 800 mila firme in più sono andate a favore dello Stato. Il che, in soldoni, ha significato, per lo Stato una dotazione di euro 130.594.137 (incremento di oltre 41mila euro rispetto al 2008). Complice, anche l’aumento del gettito fiscale IRPEF relativo appunto al 2005, che è stato di 132.657.827.121 euro; di conseguenza l’ammontare complessivo delle risorse da ripartire per l’OPM è risultato pari a 1.061.262.617 euro (nel 2008 la disponibilità OPM si era fermata a quota 948.583.048,73 euro).
Se quanto registrato nei primi due punti non è un fuoco di paglia o un puro caso, sembrerebbe che qualcosa si sia smosso a proposito dell’OPM che finora è somigliato a una terra di nessuno: un’informazione più precisa? Una coscienza più vigile dei contribuenti? Un loro maggior senso di responsabilità per la cosa pubblica? Il futuro ce lo dirà.
Passiamo dunque a vedere nei dettagli come lo Stato ha gestito l’OPM di sua spettanza, che, varrà la pena ricordarlo, per il 2009 è stato integrato ancora delle quote non espresse provenienti dai Valdesi e dalle ADI, che si aggirano intorno ai 10milioni di euro.

B) …. PER UNA GESTIONE ANCORA FUORILEGGE DEL GOVERNO

a) Osservazioni generali

Anche quest'anno il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri  27.11.2009 (pubblicato sulla G.U. n.. 31 dell'8.2.2010) (da ora: DPCM) ha rispettato il termine di emanazione dettato dal DPR 76/1998.
Ma questa, come purtroppo succede da troppi anni, è l’unica nota positiva nella gestione OPM dello Stato. Per il resto è proseguito anche nel 2009 il massiccio autoscippo iniziato nel 2004, che fa strame della L. 222/1985 e del DPR 76/98 e seguente, e che ha ridotto gli oltre 130 milioni attribuiti allo Stato ad appena 43.969.406 euro (il 33,69% dell’intera somma). Col prezioso aiuto del Dossier predisposto dalla Camera dei Deputati, è possibile seguire, una per una, le diverse sottrazioni, che ammontano a euro 86.624.731, così ripartite:
1) riduzione di 80 milioni di euro per effetto della Finanziaria del 2007 (L. 296/2006, art. 1 comma 1233, che conferma per il 2008 e il 2009 quanto previsto dalla Finanziaria del 2004);
2) riduzione di 5 milioni di euro "a copertura di disposizioni previdenziali per gli iscritti al Fondo speciale di previdenza per il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea (cosiddetto Fondo volo)" per effetto del D.L. 249/2004;
3) rifinanziamento di 60 milioni di euro per effetto della Finanziaria 2008 (L. 244/2007, art. 3 comma3);
4) abolizione del predetto rifinanziamento di 60 milioni di euro per effetto della L. 93/2008 (art. 5, comma 1 ed elenco 1) "a parziale copertura degli oneri recati dall'abolizione dell'ICI prima casa";;

5) accantonamento di euro 630.609 per effetto della Legge finanziaria del 2007 (L. 296/2006, art. 1 comma 507).
6) ulteriore, nuova riduzione di euro 994.122 prevista dal D.L. 112/2008 (L. 133/2008).

(Unica consolazione –si fa per dire!- è che lo scippo di 80 milioni dovrebbe terminare con l’OPM 2009, ammesso che il Governo non lo proroghi ulteriormente nella finanziaria prossima ventura. E per evitarlo è necessaria una grande vigilanza e mobilitazione).

b) Nella sostanza dell’OPM 2009
Il DPCM 27.11.2009 ha gestito dunque solo 43.969.406 euro (appena il 33,69% della cifra complessiva assegnata allo Stato dai contribuenti e dalle quote non espresse dei Valdesi e delle ADI), privilegiando di nuovo, con l’attribuzione del 45% della somma totale, i beni culturali legati alla confessione cattolica, anche in nome del terremoto in Abruzzo, che però, guarda caso, è avvenuto il 6 aprile 2009, mentre la presentazione delle domande per beneficiare dell’OPM statale scadeva il 16 marzo! Quest’incongruenza non è sfuggita alla Commissione Bilancio della Camera, che, pur dando un parere favorevole allo schema governativo, ha rilevato espressamente che “le richieste di finanziamento relative alla regione Abruzzo sono state presentate in data antecedente al sisma dell’aprile 2009, per finalità diverse da quelle legate alla ricostruzione conseguente al terremoto” e ha raccomandato quanto segue: “[…] riguardo alle finalità ‘Calamità naturali’ e ‘conservazione dei beni culturali’, si tenga conto che le richieste di finanziamento relative alla regione Abruzzo sono state presentate in data antecedente al sisma dell’aprile del 2009 ed appare quindi opportuna una puntuale verifica dell’attualità delle richieste stesse, con particolare riguardo allo stato dei luoghi ed al coordinamento con gli interventi previsti in seguito al verificarsi del sisma […]”.
E a proposito della Commissione Bilancio della Camera, che all’esame della bozza di DPCM ha dedicato ben sei sedute (in nota i link dei resoconti), mi pare importante e doveroso sottolineare due punti qualificanti dell’operato dei suoi componenti, al di là dell’appartenenza ai partiti di governo o dell’opposizione: 1) la denuncia dell’insostenibilità dell’attuale gestione dell’OPM statale, espressa nella premessa del parere sotto forma di richiesta di un intervento legislativo che precisi i criteri da seguire nella sua ripartizione,“limitando i margini di discrezionalità attualmente allo stato esistenti nella scelta degli interventi da finanziare”; 2) le cinque condizioni, a cui è stato vincolato il parere favorevole, fra le quali, oltre a quella già citata sopra a proposito dell'Abruzzo, è notevole, a mio avviso, la terza che chiede la “destinazione prioritaria delle risorse destinate agli interventi riferiti alla finalità ‘Conservazione dei beni culturali’ a progetti presentati da enti locali”, un modo elegante per dire al Governo di limitare le spese a favore di enti ecclesiastici (la critica esplicita era venuta da esponenti del PD, della Lega Nord e dell’IdV).

Ecco adesso il riepilogo delle domande ammesse al finanziamento con l'OPM a diretta gestione statale per il 2009, con la precisazione che il Governo, pur citando nella premessa del Decreto le osservazioni della Commissione Bilancio della Camera, a parte qualche piccolissima concessione, ha proseguito diritto sulla sua strada.

Domande pervenute n. 974
Domande valide n. 768 (78,85%)
Domande finanziate n. 96 (12,50% delle domande valide)

FAME NEL MONDO:
interventi n. 10 per complessivi euro 1.001.617,40 (2,28% somma totale)

CALAMITA' NATURALI:
interventi n. 20 per complessivi euro 14.261.79.95 (32,44%)

ASSISTENZA RIFUGIATI:
interventi n. 3 per complessivi euro 2.598.539,10 (5,91%)

CONSERVAZIONE BENI CULTURALI:
a) a favore di proprietà cattoliche (dalle parrocchie fino alla Pontificia università gregoriana e la Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù): interventi n. 48 per complessivi euro 21.105.252,12 (48%)
b) a favore di opere civili: interventi n. 15 per complessivi euro 5.002.206,82 (11,37%).
Nel complesso interventi n. 63 per euro 26.107.458,94.

Per concludere questa panoramica vale la pena aggiungere, voce per voce, le cifre assolute e percentuali relative alle richieste valide e a quelle finanziate, con l’avvertenza che in molti casi il finanziamento ha soddisfatto solo parzialmente la richiesta avanzata. (All'APPENDICE 3 le tabelle di confronto per le singole voci e i singoli anni di distribuzione OPM statale a partire dal 1998).

Fame nel mondo: valide n. 31 per euro 6.023.633,00
finanz. n.10 per euro 1.001.617,40

Calamità naturali: valide n. 56 per euro 56.562.870,00
finanz. n. 20 per euro 14.261.790,95

Ass. rifugiati: valide n. 18 per euro 14.362.618,00
finanz. n. 3 per euro 2.598.539,10

Beni culturali: valide n. 663 per euro 453.095.741,00
finanz. n. 63 per euro 26.107.458,94 di cui:
a) a favore di proprietà cattoliche (dalle parrocchie fino alla Pontificia università gregoriana e la Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù): interventi n. 48 per complessivi euro 21.105.252,12;
b) a favore di opere civili: interventi n. 15 per complessivi euro 5.002.206,82.

Se si calcolano le percentuali sulle voci analitiche, si hanno i seguenti risultati:

Fame nel mondo: accolto il 32% delle domande per il 16,62% dell’importo complessivo;

Calamità naturali: accolto il 35,71% delle domande per il 25,21% dell'importo complessivo;

Assist. rifugiati: accolto il 16,66% delle domande per il 18,09% dell’importo complessivo;

Beni culturali: accolto il 9,50% delle domande (fra civili e religiose) per il 5,76% dell’importo
complessivo.

C)  UNO SGUARDO CRITICO

Riferendo della discussione che ha avuto luogo in seno alla Commissione Bilancio della Camera e del suo parere con riserva sullo schema del DPCM ho avuto parole di plauso perché a mio avviso le leggi, finché sono in vigore, vanno rispettate pienamente. Quindi, finché sono in vigore gli articoli del Concordato e collegati che prevedono l’OPM in generale, e anche per lo Stato, tale normativa deve essere applicata scrupolosamente, perseguendo gli scopi da essa indicati con un’interpretazione ragionata e ragionevole della medesima.
Da un lato, perciò, niente distrazioni di somme più o meno rilevanti dell’OPM statale per altri pur nobili fini. E, dall’altro, niente finanziamenti di opere religiose con l’OPM statale, dato che esso è nato proprio per offrire un’alternativa al finanziamento pubblico della Chiesa cattolica, che si volle mantenere in modo incongruo e ingiustificato con la revisione del Concordato avvenuta nel 1984. I contribuenti che firmano per lo Stato, lo fanno, evidentemente, perché non intendono finanziare nessuna delle attuali sei confessioni religiose che concorrono all’assegnazione dell’OPM.
Detto questo, tuttavia, non ho espresso quello che realmente penso dell’OPM. In prima battuta, il mio auspicio è la sua totale eliminazione; in subordine, più realisticamente, che lo Stato se ne chiami fuori e intavoli con le confessioni religiose (in particolare con la chiesa cattolica, è ovvio) una trattativa per limitare l’elargizione dell’OPM alle quote espresse.
Questi sono gli unici due modi legittimi per ottenere un contenimento (sia pur limitato) della spesa pubblica. Infatti, se l’OPM non ci fosse stato, nelle casse pubbliche, quest’anno, invece degli 86milioni e mezzo di euro raschiati dal fondo OPM statale con le leggi speciali, sarebbe entrato un miliardo in più. Nel caso, invece, che lo Stato si fosse escluso dall’OPM e la distribuzione alle confessioni religiose fosse stata limitata alle quote espresse, la spesa per lo Stato si sarebbe limitata al 38,933% dell’intero ammontare OPM, e cioè a euro 413.181.374, con un risparmio di euro 648.081.243, che è pur sempre una cifra di tutto rispetto.
Il motivo per cui sono del tutto contraria all’OPM è presto detto. In una società democratica pluralista come costituzionalmente è l’Italia, in cui non esiste una religione di Stato, ma è assicurata a ogni persona la libertà di praticare privatamente e pubblicamente la propria (se ne ha una), non è ammissibile dare privilegi a nessuna confessione religiosa.
Quando, invece, in subordine, suggerisco allo Stato di chiamarsi fuori dall’OPM, ho in mente due ordini di motivi: il primo è che la necessità della partecipazione dello Stato alla spartizione dell'OPM è venuta meno fin dallo stesso 1985, quando, in sede di discussione alla Camera della L. 222/1985, fu approvato l'ordine del giorno dei radicali, che impegnava il Governo a distribuire l'OPM anche alle confessioni che avrebbero stipulato le intese ai sensi dell'art. 8 della Costituzione;
il secondo sta nel cronico bisogno di denaro che lo Stato ha per far fronte ai suoi impegni che sono volti, fra l'altro, ad assicurare la fruizione di una serie di diritti di base ai suoi cittadini e contribuenti. Quando si è nella situazione in cui versa il nostro Stato, prima si pensa a soddisfare le necessità della gente (diritto alla casa, all’istruzione, alla salute, ecc.) e poi si può fare l’elemosina... Che diventa importante, lo si ricordi bene, solo quando non sono riconosciuti i diritti primari e imprescindibili delle persone.

APPENDICI

1. Attualmente (4 maggio 2009) è possibile ancora scaricare il testo del DPCM 27.11.2009 e gli elenchi relativi alle domande rigettate e valide a questo indirizzo.

2. Situazione dell'OPM statale gestito nell'anno 2009
DPCM 27.11.2008 (G.U. n. 31 dell'8 febbraio 2010)

Domande pervenute: n. 974
Domande non in regola: n. 31
Domande con par. sfav. n. 175 (3 ass. rif.; 117 beni cult.; 35 cal. Nat.; 20 fame nel mondo)
Totale domande rigettate
: n. 206
Domande valide: n. 768

Domande finanziate: n. 96


[(domande oltre i termini: n. 13; domande carenti ex art. 3 c. 1: n. 2; domande carenti ex art. 3., c. 2 n. 4; escluse dall'istruttoria del Dipartimento: n. 12; totale domande non in regola n. 31); domande con parere sfavorevole n. 175; totale generale domande rifiutate: n. 206].

3. Tabella di confronto delle percentuali di assegnazione dal 1998 al 2009

(le percentuali sono calcolate sul totale dello stanziamento OPM statale gestito con DPCM e sono desunte dalle TABELLE OPM degli stessi anni)

CONSERVAZIONE BENI CULTURALI:
Anno 1998: Opere civili: 48,65%; beni cattolici: 24,50%;
Anno 1999: beni cattolici: 46,35%; opere civili: 42,76%
Anno 2000: opere civili: 33,20%; beni cattolici: 29,03%; beni ebraici: 0,11%;
Anno 2001: opere civili: 43,92%; beni cattolici: 32,43%; beni ebraici: 0,60%;
beni valdesi: 1,20%;
Anno 2002: Opere civili: 36,91%; beni cattolici: 33,36%; beni ebraici: 0,29%;
Anno 2003: Beni cattolici: 36,46%; opere civili: 26,72%;
Anno 2004: Beni cattolici: 46,84%; opere civili: 20,83%
Anno 2005: Beni cattolici: 39,88%; opere civili: 26,96%
Anno 2006: Beni culturali: 0% (cosi' e')
Anno 2007: Beni cattolici: 31,39%; beni ebraici: 0,59%; opere civili: 36,33%
Anno 2008: Beni culturali: 0% (così è)
Anno 2009: Beni cattolici: 48%; opere civili: 11,37%

FAME NEL MONDO:
Anno 1998: 11,68%
Anno 1999: 0,44%
Anno 2000: 0% (cosi' fu!)
Anno 2001: 1,51%
Anno 2002: 2,62%
Anno 2003: 2,52%
Anno 2004: 4,44%
Anno 2005: 3,98%
Anno 2006: 100%
Anno 2007: 1,11%
Anno 2008: 0% (così e')
Anno 2009: 2,28%

CALAMITA' NATURALI
:
Anno 1998: 13,31%
Anno 1999: 8,05%
Anno 2000: 13,49%
Anno 2001: 11,26%
Anno 2002: 18,12%
Anno 2003: 25,7%
Anno 2004: 24,73%
Anno 2005: 23,92%
Anno 2006: 0% (cosi' e')
Anno 2007: 10,22%
Anno 2008: 100%
Anno 2009: 32,44%

ASSISTENZA RIFUGIATI:
Anno 1998: 1,86%
Anno 1999: 2,4%
Anno 2000: 24,17% (Tutto al Ministero dell'Interno per un "Progetto pilota")
Anno 2001: 9,08% (Tutto come sopra per seconda fase "progetto pilota")
Anno 2002: 8,70% (prosecuzione stesso progetto; gestione passata all'ANCI)
Anno 2003: 8,60%. (idem come sopra)
Anno 2004: 3,16% (tre progetti diversi rispetto agli anni 2000-2003).
Anno 2005: 5,26%
Anno 2006: 0% (cosi' e').
Anno 2007: 20,36%.
Anno 2008: 0% (così è)
Anno 2009: 5,91%


4. Scelte espresse
Neppure quest’anno sono in grado di fornire la tabella completa dei dati inerenti le scelte espresse per l'anno di distribuzione OPM 2009 (denunce redditi 2006, redditi 2005), perché il Ministero dell’Economia e l’Agenzia delle Entrate continuano a considerarli un segreto di Stato.

Grazie però al già citato Dossier della Camera dei Deputati è possibile conoscere la percentuale delle scelte espresse e la percentuale di gradimento dei singoli beneficiari OPM. Eccole dunque con l’aggiunta della percentuale relativa alla totalità dei contribuenti

Anno di distribuzione 2009 (denunce redditi 2006, redditi 2005)

scelte espresse: 43,43%
(quindi: scelte non espresse: 56,17%)

Stato: 11,18% (4,90% sul totale dei contribuenti)
Chiesa cattolica: 86,05% (37,71% )
ADI 0,18% (0,078% )
Avventisti: 0,19% (0,083% )
Valdesi 1,80% (0,80%)
Luterani 0,37% (0,162%)
UCEI 0,23% (0,10% )

[N.B. A proposito delle percentuali attribuite a Luterani ed Ebrei, ho la certezza matematica che i dati siano stati invertiti, perché non corrispondono alle cifre assegnate, che invece tornano attribuendo all’UCEI lo 0,37% e ai Luterani lo 0,23%; del resto, nel 2008 era l’UCEI ad avere lo 0,37% e i Luterani ad avere lo 0,25%].

(a cura di Annapaola Laldi)

NOTA

Camera dei Deputati: Dossier preparatorio del 6 ottobre 2009

Commissione V (bilancio, tesoro e programmazione) della Camera dei Deputati:
Resoconto della seduta del 7 ottobre 2009 (pp. 56-59);
Resoconto della seduta del 13 ottobre 2009 (pp. 52-55);
Resoconto della seduta del 20 ottobre 2009 (pp. 45-48);
Resoconto della seduta del 21 ottobre 2009 (pp. 100-101);
Resoconto della seduta del 22 ottobre 2009 (pp. 22-24);
Resoconto della seduta del 27 ottobre 2009 (pp. 40-43);
Parere approvato seduta del 27 ottobre 2009 (p.53).

Sul sito del Governo attualmente si possono consultare:
Una informativa generale sull'OPM;
Un archivio di leggi e decreti relativi all'OPM statale;
Un Dossier che fa da guida alla presentazione delle domande OPM statale per il 2010;
Le tabelle di ripartizione dell'OPM dal 2002 al 2007.
 
 
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