testata ADUC
112 – 113 – 840042121: il balletto dei numeri d'emergenza continua
Scarica e stampa il PDF
Macromicro economia di Domenico Murrone
18 settembre 2009 12:22
 
L'incidente. Sabato 12 settembre, autostrada del sole, mattina. Incidente poco dopo il casello di Firenze Sud (direzione Roma): un camion si ribalta, sparge su tutta la carreggiata prodotti alimentari. Autostrada bloccata. I cartelli elettronici annunciano l'evento e anche le radio rilanciano la notizia, uscita obbligatoria a Firenze Sud.
Per chi si trova gia' nell'area fiorentina, proveniente da Nord ci sarebbe la possibilita' di uscire anche prima, a Firenze Certosa. Sarebbe stato il caso di farlo, visto che chi si affida alle sole informazioni di Autostrade e prosegue, finisce imbottigliato tra i due caselli, Certosa e Firenze Sud. Auto e camion in coda, fermi e due ore per percorrere cinque chilometri.

I tre numeri.
Avendo una donna incinta in macchina, cerco di essere previdente. Chiamo il 112 per ottenere informazioni piu' puntuali. Sbaglio. Il 112 e' il numero dei Carabinieri, che non sanno nulla dell'incidente. "Attenda, le passo il 113 (il numero d'emergenza della Polizia)". Squilla a vuoto per un po' e poi "Pronto Carabinieri". Spiego che sono quello di prima, ritenta. Nulla da fare, neppure utilizzando un collegamento tramite linea tradizionale. Chiamo direttamente il 113. Risponde. Espongo il problema: quanto tempo durera' la coda? "Per questo tipo di informazioni deve rivolgersi all'840042121, numero dell'Aiscat, l'Associazione italiana società concessionarie autostrade e trafori. Chiamo, rispiego il tutto e ottengo la risposta: "non si puo' sapere, ma se ci fosse un'emergenza le passo le forze dell'ordine per far intervenire un elicottero". Declino 'l'offerta', per fortuna l'emergenza non c'era e non c'e' stata.

Il numero unico d'emergenza, questo sconosciuto.
Ora, a parte la gentilezza di tutti gli operatori contattati, l'esempio e' emblematico di come l'istituzione del numero unico d'emergenza sia essenziale anche in Italia. Non avere un'unica centrale operativa ha dei costi (in termine di 'vile' denaro e non solo). Il caso narra una 'mancata emergenza'. Ma in caso di emergenza effettiva? Quanti preziosi minuti si sarebbero persi tra i vari operatori?
Eppure il numero unico d'emergenza dovrebbe essere cosa fatta … da 18 anni. Nulla. Dopo anni di inutili tentativi e l'apertura di una procedura d'infrazione da parte dell'Unione europea, a febbraio 2009 alla Protezione civile (chiamata a risolvere anche l'emergenza del numero unico d'emergenza) e' stato affidato l'incarico di coordinatore tecnico per armonizzare le piattaforme informatiche di carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115), servizi sanitari regionali (118).

Intanto in Europa
, la Commissione europea ha annunciato di aver siglato un accordo con le aziende europee di telefonia mobile per lo sviluppo della tecnologia eCall, che permettera' di installare sulle auto un sistema automatico di chiamata in caso di incidente al numero di emergenza europeo 112. Insomma e' direttamente l'auto incidentata che 'chiama' il 112.

Settembre
.
I cittadini ancora si perdono tra i numeri d'emergenza (112, 113, 115, 118, ecc.) e il Governo non risponde … neppure alle interrogazioni parlamentari. Il motivo della mancata unificazione? E' vecchio come il cucco, ha a che fare con la competizione di competenze tra Carabinieri e Polizia, perche' in Italia neppure le forze dell'ordine sono 'ordinate'.

APPROFONDISCI
 
 
MACROMICRO ECONOMIA IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS