testata ADUC
BANCA D'ITALIA AIUTACI TU. PANE ED EURO QUOTIDIANI
Scarica e stampa il PDF
Macromicro economia di Selvaggia Malvezzi
1 febbraio 2006 0:00
 
Per qualche mese, soprattutto a cavallo tra Natale e Capodanno, i media hanno dedicato moltissimo spazio alla Banca d'Italia e alle sue principali figure. Fazio (Antonio) aveva raggiunto livelli di popolarita' da calciatore o da presentatore televisivo. Scandali, giri di affari e intrecci tra vari grandi manager italiani erano al centro della vicenda in cui qualche politico sembrerebbe aver preso parte o comunque non denunciato la cosa. Ohibo'! Sara' mica la prima volta in Italia! Ne' per quanto riguarda manager e politici ne' per quanto concerne banche. Poi dal 16 gennaio ha ufficialmente preso posto a Palazzo Koch (sede della Banca d'Italia) Vincenzo Draghi: l'era Fazio sembra essere dimenticata, tutti sono felici e soddisfatti della scelta e perfino della possibile nomina di Fazio a Presidente onorario ne' si scrive ne' se ne parla piu'. Eppure a molti rimane il dubbio di cosa sia cambiato e soprattutto se -Draghi o Fazio che sia- la mia vita quotidiana come cambia?
In effetti la Banca d'Italia ha grande influenza sulla qualita' della nostra vita di tutti i giorni e suoi comportamenti non corretti -soprattutto se rimangono a lungo celati e liberi di dilagare e di coinvolgere altre istituzioni- potrebbero diminuire il potere di acquisto delle famiglie o appesantirne il costo di fonti di reddito. Da quando c'è il Sistema Europeo delle Banche Centrali ci si augura che la probabilita' che possa accadere tutto cio' sia ridotta. Non dimentichiamo pero' che ad attuare nel Paese e a "fare" cio' che viene deciso in ambito Ue sono le istituzioni italiane; il ruolo rimane dunque determinante.
Per capire meglio come e perche' esaminiamo chi sono, cosa fanno e perche' ci interessa il lavoro di queste tre istituzioni: Banca d'Italia, Suo Governatore e il SEBC (Sistema Europeo di banche centrali).

L'EUROSISTEMA - SISTEMA EUROPEO BANCHE CENTRALI, BANCHE CENTRALI NAZIONALI, BANCA CENTRALE EUROPEA.

L'emissione di banconote

Come noto a tutti, dal 1 gennaio 1999, i Paesi dell'Unione economica e monetaria hanno adottato la moneta unica europea, l'Euro, che poi ha iniziato a circolare nel 2002 sostituendo la Lira. La responsabilita' della politica monetaria dell'area e' passata al Sistema europeo di banche centrali (SEBC), composto dalla Banca centrale europea (BCE) e dalle banche centrali nazionali dei Paesi dell'Unione europea. Di conseguenza anche la Banca d'Italia ha cambiato il proprio ruolo e le proprie funzioni dato che non svolge piu' in modo totalmente autonomo la maggior parte delle sue funzioni.
Innanzi tutto ad emettere le banconote ora non e' piu' la Banca d'Italia bensi' la Banca Centrale Europea. Dal gennaio 2002 la BCE e' responsabile della diffusione degli Euro, distribuiti attraverso le Filiali dell'Istituto, che immettono la valuta nel circuito degli scambi. La Banca provvede anche al ritiro e alla distruzione dei biglietti deteriorati.

La politica monetaria e del cambio
Paroloni, ma in pratica vuol dire quanti soldi vengono stampati e immessi nel mercato, a quale velocita' facciamo passare i soldi da famiglia a famiglia (tramite scambi e acquisti) e quanto compra 1 soldo nel nostro quartiere e in un Paese in cui il soldo ha un altro nome, "ovvero le vacanze le faccio a casa o nel mondo?". E qui ci vuole una premessa, quindi pazientate e seguitemi in questo ragionamento.
Pensiamo al processo di globalizzazione come ad un progresso o ad una evoluzione, verso un mondo in cui le persone di tanti Paesi diversi interagiscono sempre piu' tra di loro per vari motivi, e quindi anche per lavoro e scambi economico-commerciali. Questo, nel tempo, ha provocato uno sviluppo del ruolo originario della moneta creando, da un lato, problemi di finanziamento dell'economia degli Stati e, dall'altro, rendendo sempre piu' complesso e difficile il controllo della circolazione monetaria. L'attivita' di controllo della circolazione monetaria, necessaria per contenere nel lungo periodo l'inflazione, ha assunto nel breve periodo anche la funzione di strumento di politica anticiclica (le bibliche "vacche grasse e vacche magre" che caratterizzano fasi alterne dell'economia) diretta ad influenzare la crescita delle attivita'' economiche e il tasso di occupazione. Pertanto, al fine di ottenere coordinamento e di avere la necessaria panoramica piu' estesa della situazione economica, le tradizionali funzioni di controllo della politica monetaria e del cambio, con l'istituzione dell'unione monetaria non sono piu' gestite autonomamente dalle Banche Centrali Nazionali, ma a livello Europeo e sotto la direzione della BCE e di un sistema coordinato. Nasce cosi' il SEBC.

IL SISTEMA EUROPEO DI BANCHE CENTRALI
Il Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC) e' composto dalla Banca centrale europea (BCE) e dalle Banche centrali nazionali (BCN) degli Stati membri dell'Unione europea.
Il SEBC svolge le seguenti funzioni:
. definisce e attua la politica monetaria comune dell'area dell'Euro
. definisce e attua la politica dei cambi
. detiene e gestisce le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri
. emette le banconote
. ha creato e gestisce il sistema dei pagamenti noto come TARGET per gestire il problema del trasferimento di liquidita' tra diversi sistemi di pagamento
Gli organi del SEBC sono:
. il consiglio direttivo: ha funzioni decisionali in quanto formula la politica monetaria
. il comitato esecutivo: attua le decisioni e impartisce le direttive alle singole Banche centrali nazionali
. il consiglio generale: svolge funzioni prevalentemente consultive.
Le decisioni di politica sono accentrate nella Banca centrale europea (BCE) che ne e' l'unica responsabile mentre l'esecuzione delle stesse fa capo alle singole Banche centrali nazionali.

Ok, chiaro, ma allora la mia Banca d'Italia cosa fa?
1) Concorre, in quanto parte degli organi, a determinare le decisioni di politica monetaria per l'intera area dell'Euro;
2) Attua nel mercato nazionale, le decisioni assunte dal Consiglio direttivo;
3) Partecipa all'analisi delle questioni attinenti ai compiti istituzionali del Sistema e quindi tutela gli interessi dell'Italia e degli italiani (miei e vostri).
4) Vigila sul sistema bancario;
5) tutela la concorrenza fra le banche;
6) vigila sulla stabilita' degli intermediari finanziari;
7) effettua, congiuntamente con la BCE, la sorveglianza sui sistemi di pagamenti;
8) vigila sui mercati interbancario e dei titoli di Stato;
9) svolge il servizio di Tesoreria dello Stato;
10) effettua ricerche, analisi economiche e giuridiche, elabora statistiche monetarie, creditizie e finanziarie, e le diffonde attraverso le sue pubblicazioni.

Bene, ora passiamo al lato pratico: queste due funzioni analizzate cosi' importanti per i sistemi economici, come influenzano la nostra borsa della spesa? Ragioniamo con esempi veri/storici per vedere cosa accade quando le decisioni in merito a emissione, circolazione e valore della moneta di scambio non sono adeguate a situazione ed evoluzione economica.
Molti di Voi si ricorderanno i duri anni '70. Dalla crisi del petrolio alla svalutazione del dollaro, i motivi di stringere la cinghia erano tanti: un periodo di grande instabilita'' nei cambi e una crescita dei tassi di inflazione nei Paesi industrializzati, a valori (10-20%) mai raggiunti nel corso del Novecento (in Italia tra 1973 e 1974, passa dal 20 al 40%). Ma cosa stava succedendo a livello monetario? Per sostenere investimenti ed economia, nel 1971 la Lira si svaluta di circa il 2% e nel 1973 esce dal regime di cambi fissi.
Contemporaneamente, proprio a partire dal 1973, mentre l'inflazione cresce patologicamente, scatta l'aumento vertiginoso del prezzo del petrolio che fa esplodere e inceppare ovunque lo sviluppo economico. Si alza il costo del denaro, si fermano gli investimenti, ristagna la produzione, si riducono i salari, si allarga la disoccupazione e l'Italia che e' troppo dipendente da altri Paesi per energia e petrolio si trova in grosse difficolta''. I soldi mancano e i pochi che ci sono non circolano e si arriva al punto in cui le consuete necessita' di pagamento quotidiano sono impossibili. Non si trovavano piu' monete di piccolo taglio. Alcune banche decidono di emettere assegni circolari (quindi titoli al portatore) il cui importo variava dalle cinquanta alle trecentocinquanta Lire, per soddisfare le richieste della clientela, detti "mini-assegni". In altre parole ad emettere moneta non era piu' la Banca d'Italia ma tutti gli istituti di credito. Palese il fatto che la moneta valesse sempre meno e la credibilita'' del sistema vacillasse: non c'era piu' controllo sul sistema di pagamenti e scambi. Inoltre seguirono alcuni effetti secondari e collaterali molto gravi. Questo sistema si rivelo' una (non lecita) fonte di guadagno per le banche perche' moltissimi di questi mini-assegni non furono piu' restituiti alla banca per il pagamento: era facile perderli o rovinarli irrimediabilmente e divennero anche oggetto di collezione, con tanto di quotazioni. Questo sistema parallelo di battere moneta che rendeva piu' facili i pagamenti, con una sorta di corso forzoso, stabilito non dallo Stato ma riconosciuto di fatto, aveva un costo molto elevato. Il fenomeno cesso' quando, finalmente, la Zecca di Stato, passata in gestione al poligrafico dello Stato, fu capace di produrre piccoli tagli nella quantita' richiesta dalle necessita' della popolazione.
Al contrario tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, gli anni del "miracolo economico", la politica monetaria italiana accompagna e sostiene la crescita fornendo al sistema produttivo denaro sufficiente per assicurarne il finanziamento. Il costo del lavoro, del denaro ed il livello dei prezzi restano contenuti; crescono cautamente gli investimenti e la produzione industriale, crescono i consumi e il prodotto nazionale lordo; diminuisce la disoccupazione, e la Lira ottiene dal "Financial Times" l'Oscar come moneta piu' stabile del mondo!
La prossima volta esamineremo altre funzioni con relative conseguenze e le cariche dei Governatori.
 
 
MACROMICRO ECONOMIA IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS