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Stralci di ordini professionali
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Macromicro economia di Domenico Murrone
15 aprile 2009 0:00
 
Relazioni, analisi, suggerimenti e censure: tutto e' inutile, nulla scardina il potere degli ordini professionali in Italia. Basta leggere gli stralci di quanto ha scritto negli anni l'Antitrust e le reazioni degli ordini all'ultima indagine conoscitiva dell'Autorita'. I cosiddetti professionisti, mentre il mondo cambia, difendono il loro fortino fatto di tariffe minime, esame di Stato, codici deontologici, divieto di pubblicita' e di costituire societa' tra professionisti. Difendono il loro fortino corporativo immaginato e istituzionalizzato dal regime fascista.
 
Anno 1997. L'Autorita' rileva come, in generale, la protezione e l'eccesso di regolamentazione dei mercati possano ostacolare lo sviluppo delle attivita' produttive e dell'offerta di servizi, limitando l'ingresso di nuovi soggetti e bloccando l'evoluzione dell'offerta verso equilibri piu' coerenti con le esigenze della domanda e con le opportunita' tecnologiche disponibili.
L'effetto complessivo di queste politiche e' il venir meno dei naturali incentivi esistenti in una struttura concorrenziale volti sia ad incrementare i tassi di produttivita' e di produzione dell'attivita' sia ad introdurre innovazioni. Al riguardo, la variegata esperienza europea indica che i Paesi caratterizzati da assetti regolamentativi piu' rigidi, come l'Italia e la Grecia, sono anche quelli che registrano i tassi di crescita del reddito piu' modesti, con conseguenze negative sui livelli occupazionali.
Anno 1999.Il regime di esclusiva delle attivita' professionali e il sistema degli ordini dovrebbero rivestire carattere di eccezionalita': dovrebbero essere limitati soltanto a quelle attivita' professionali il cui esercizio e' congiuntamente caratterizzato dal riferimento a principi e valori costituzionali (quali il diritto alla salute e alla difesa), da una elevata complessita' delle prestazioni che impedisce agli utenti di valutare, anche ex post, la qualita' del servizio e la congruita' con i prezzi praticati, nonche' dalla particolare rilevanza dei costi sociali conseguenti ad una inadeguata erogazione della prestazione. Al di fuori di tali ipotesi, come avviene in altri Paesi, il sistema delle associazioni private tra professionisti -che, in presenza di determinati requisiti, possono conseguire il "riconoscimento" dallo Stato- dovrebbe costituire la regola.
Anno 2005. … L’Autorita' ritiene che la fissazione di tariffe fisse o minime non solo non sia riconducibile al perseguimento dell’interesse generale, ma non garantisca elevati livelli qualitativi nell’erogazione della prestazione, sottraendo al contrario, al libero professionista, la disponibilita' di un’importante variabile nelle proprie scelte imprenditoriali. L’adozione di tariffe minime non rappresenta ne' un parametro di riferimento per il cliente che si trova a compiere le proprie scelte sul mercato, ne' un incentivo per il professionista ad offrire servizi qualitativamente migliori di quelli offerti dai propri concorrenti.
Anno 2009. Trascorsi piu' di dieci anni dal primo intervento dell’Autorita' volto a promuovere la concorrenza nei servizi professionali, la riforma Bersani contenuta nell’art. 2 della legge n. 248/2006 ha costituito … un’occasione per procedere ad una verifica dello stato di recepimento dei principi della concorrenza negli ordinamenti deontologici professionali, considerato peraltro che, secondo la stessa legge Bersani, l’adeguamento dei codici deontologici sarebbe dovuto avvenire entro il 1 gennaio 2007. …
In passato (2005) alcuni ordini professionali, tra cui l’Ordine degli architetti, l’Ordine degli avvocati e l’Ordine notarile, si erano mostrati disponibili ad introdurre nei rispettivi codici deontologici principi e regole pro-concorrenziali.
Dall’indagine svolta e' emerso, invece, che l’apertura al cambiamento rilevata nel 2005, principalmente dagli ordini sopra menzionati, e' stata sostituita da un prevalente atteggiamento di chiusura nei confronti delle esigenze di modernizzazione imposte a livello legislativo e richieste, da oltre dieci anni, dall’orientamento antitrust nazionale e comunitario.
 
Gli ordini compatti o quasi in difesa
Rispetto all'indagine conoscitiva del 2009 dell'Antitrust, le reazioni degli ordini sono state … le solite: difesa delle loro 'peculiarita''. Tutte proiettate all'indietro, senza tener conto che entro la fine del 2009 la direttiva servizi numero 123/2009 dell'Unione europea dovra' essere attuata. Scrive l'Antitrust.
Si noti che le reazioni di chiusura degli ordini alla riforma Bersani in materia di professioni non sono state mitigate dalla Direttiva Servizi (Direttiva n. 123/2006), che dovra' essere attuata entro la fine del 2009, che prevede l’abolizione dei divieti totali in materia di pubblicita' professionale e impone che i codici di condotta conformino al diritto comunitario la disciplina sulla pubblicita'.
 
Antitrust: architetti, indagine viziata da pregiudizi ideologici
(Ansa) - Roma, 23 mar - Il Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori esprime 'sconcerto per l'inizio di una nuova campagna di stampa antiordinistica artificiosamente indotta da toni e giudizi generali espressi dall'indagine Antitrust -che appare viziata da pregiudizi ideologici- in particolare in questo momento di crisi economica, e a fronte di una riduzione generalizzata di quasi il 50% delle tariffe nel nostro settore'. E' quanto si legge in una nota all'indomani delle conclusioni dell'indagine conoscitiva dell'Antitrust su 13 ordini professionali, avviata a gennaio 2007.
 
Professioni: ingegneri, da Catricala' attacco gratuito. Stefanelli (Cni) chiede incontro a Berlusconi
Roma, 24 mar.(Adnkronos) - "E' viziata da pregiudizi ideologici l'indagine conoscitiva condotta dall'Antitrust sugli Ordini professionali, considerati come vere e proprie caste con privilegi ingiustificati e a concorrenza zero". Lo ha detto, in una nota, il Presidente del Cni, Paolo Stefanelli che sullo stesso tema ha scritto direttamente al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. 'In un periodo di continua ed intensa collaborazione con i Ministeri del Suo Governo sui temi della riforma universitaria, dello sviluppo, della sicurezza e dell'energia, viene pubblicata una indagine conoscitiva da parte dell'Autorita' Antitrust corredata da richieste di interventi del Legislatore nel sistema delle professioni in evidente e frontale contrasto con gli indirizzi provenienti dai suddetti ambienti governativi', si legge.
'Il Presidente dell'Autorita' garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricala', ha infatti sparato a zero contro i professionisti e le loro categorie di rappresentanza facendo leva su una campagna di comunicazione priva di contraddittorio', ha sottolineato ancora Stefanelli che ha chiesto un incontro immediato al premier perche' soltanto il governo "puo' e deve rappresentare ed interpretare l'autentico interesse della collettivita', la tutela della quale rappresenta per noi l'unico privilegio che ci onoriamo di difendere'.
 
Giustizia: Alpa ad Antitrust, riforma forense non corporativa
(Ansa) - Roma, 25 mar - La proposta unitaria dell'avvocatura di aggiornamento professionale presentata lo scorso febbraio 'non ha finalita' conservative ne' corporative'. A pochi giorni dall'indagine dell'Antitrust sui 'privilegi' di 13 ordini professionali, il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, rivendica il fatto che l'intero impianto di riforma dell'avvocatura 'muove dalla definizione di valori' quali 'dignita' e decoro, indipendenza e autonomia, diligenza professionale e qualita' complessiva della prestazione'.
In occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario forense, alla presenza del ministro della Giustizia Angelino Alfano, Alpa dichiara apertamente di non condividere le opinioni dell'Antitrust che 'auspica la soppressione di questi termini dal codice deontologico, quasi che si trattasse di una qualificazione ottocentesca limitativa della concorrenza e troppo discrezionale'. 'Cosi' come non condividiamo - aggiunge - l'auspicio di introdurre corsi di laurea professionalizzanti sostitutivi dell'esame di Stato'. La riforma non vuole 'chiudere i cancelli ai giovani' ma 'seguirli passo passo nella loro formazione'. 'Il controllo degli ordini, l'assicurazione obbligatoria della responsabilita' civile, la trasparenza e la semplicita' delle tariffe, le informazioni obbligatorie preventive forniranno ai clienti, imprese e consumatori - assicura Alpa - ogni garanzia per l'adempimento di una prestazione conforme alle attese'.
 
Professioni: ordine farmacisti, da Antitrust rilievi di scarsa entita'. Mandelli, si riconosce che con confronto si possono evitare inutili contenziosi
Roma, 21 mar. - (Adnkronos) - "E' consolante che, in un momento di crisi economica globale, che coinvolge anche l'Italia, almeno sul fronte delle professioni vengano notizie confortanti, visto che agli Ordini vengono mossi, alla fine, rilievi di scarsa entita'. Tra l'altro il Garante riconosce che, come nel caso dei farmacisti, con il confronto e la discussione si possono risolvere i punti controversi senza arrivare all'apertura di inutili contenziosi". E' il commento di Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti (Fofi), alle conclusioni dell'Indagine conoscitiva sugli Ordini professionali condotta dall'Autorita' garante del mercato e della concorrenza.
Mandelli, inoltre, evidenzia che nel caso delle restrizioni alla pubblicita', "ancora si mettono sullo stesso piano servizi rivolti alla salute e altri servizi professionali, sicuramente importanti ma con ben altro impatto sulla vita del cittadino. La promozione di beni e servizi nel campo della salute, del resto, e' sottoposta a regolamentazioni in tutta l'Unione europea. Abbiamo sotto i nostri occhi - conclude - i risultati di un mercato senza regole, di un'economia ultraliberista: non si puo' che convenire che, con qualche regola in piu', si sarebbe potuta evitare in larga misura una situazione critica come quella che il mondo sta vivendo oggi".
 
Ordini professionali, gli psicologi respingono accuse Antitrust
Roma, 24 mar (Velino) - "Gli psicologi respingono le accuse di corporativismo che arrivano dall'Antitrust.
Trattare le professioni e gli ordini in questo modo non fa bene a nessuno: non tutela l'utenza, non stimola il cambiamento ma costringe alla difesa". E' quanto ha reso noto in un comunicato Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine degli psicologi. "La Legge Bersani per gli psicologi? Liberalizzava la pubblicita' -si legge nel testo- e gli psicologi hanno riposto va bene ed hanno approvato l'atto di indirizzo sulla pubblicita' nel pieno rispetto della normativa vigente. Abolizione tariffe minime? Niente di piu' facile: gli psicologi non hanno un tariffario approvato con decreto, quindi nulla da abrogare.
Ma forse e' pure il caso di entrare nel merito: vogliamo dire che la tariffa minima 'consigliata' per un colloquio di 45 minuti (altre professioni hanno possibilita' di fare interventi anche in 5 minuti, uno psicologo no) e' di 30/35 euro? E forse e' appena il caso di aggiungere che si tratta di un intervento professionale che anche nella tariffa deve rispondere a criteri di dignita'. Per quanto riguarda l'accesso alla professione ed il presunto ruolo ostativo degli ordini, abbiamo gia' dimostrato, dati alla mano che nel caso degli psicologi la percentuale di superamento dell'esame di stato, gia' al primo tentativo, e' di circa l'80%".
 
Professioni: consulenti lavoro, sistema ordinistico risorsa dell'Italia. Calderone, professionisti si fanno carico carenze p.a.
Roma, 24 mar. - (Adnkronos/Labitalia) - 'Una visione ideologica della realta', che non tiene conto di come oggi i professionisti si facciano carico (a costi ridicoli) delle carenze della pubblica amministrazione e delle difficolta' dei propri clienti a pagare le prestazioni. Benche' ci siano obblighi fiscali da onorare e ai quali noi, anche in questa fase di crisi, non ci stiamo sottraendo'. Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, commenta cosi' l'impostazione generale dell'istruttoria Antitrust, 'secondo cui -precisa- gli Ordini non avrebbero fatto abbastanza per completare il quadro di una vera liberalizzazione del comparto, mantenendo in vita tariffe non piu' obbligatorie ma 'consigliate' e varie forme di 'moral suasion', nei codici deontologici, per scoraggiare pubblicita' e multidisciplinarieta''.
'Le professioni hanno recepito lo spirito della riforma Bersani -afferma Calderone- e definirci un sistema che fa acqua e' ingiusto e scorretto. Se uno dei problemi, per esempio, e' favorire i giovani con un tirocinio equo nella durata e nei contenuti, discutiamo di laboratori e percorsi professionalizzanti gia' all'universita'. Ma non demoliamo il valore del lavoro autonomo, che crea sbocchi e opportunita', per esempio, a tanti dipendenti e, nelle attuali difficolta', sostiene il cliente insolvente e i ritardi della pubblica amministrazione'.
 
Unica eccezione, i commercialisti.
Professioni: Siciliotti (commercialisti), soddisfatti conclusioni Antitrust. Condivisibile appello per concorrenza e liberalizzazione
Roma, 21 mar. - (Adnkronos) - "Un pieno riconoscimento dello sforzo compiuto dalla nostra professione per coniugare garanzie e tutela dell'utenza e rispetto del libero mercato. E' evidentemente possibile difendere il ruolo determinante delle libere professioni e rilanciarne la funzione sociale, senza arroccarsi in atteggiamenti di chiusura e, in ultima analisi, corporativi". E' il commento di Claudio Siciliotti, presidente del Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili, sulle conclusioni dell'indagine conoscitiva dell'Antitrust sugli Ordini professionali.
'L'esplicito apprezzamento rivolto dall'Antitrust al codice deontologico dei dottori commercialisti e degli esperti contabili in materia di tariffa e pubblicita' -afferma Siciliotti- e' per noi motivo di grande soddisfazione. Le aperture contenute nel nostro codice a logiche di mercato che non minano pero' il ruolo di tutela della fede pubblica garantito solo dagli Ordini professionali, sono del resto uno dei frutti di quella grande operazione riformista di cui ci siamo resi protagonisti con la nascita dell'Albo unico, che ha unificato gli Ordini dei dottori e dei ragionieri commercialisti.
Un'operazione che rispondeva ad un'esigenza di semplificazione e modernizzazione di un comparto cruciale del sistema ordinistico quale quello delle professioni economiche'.
'I Dottori Commercialisti e gli Esperti Contabili -prosegue Siciliotti- non hanno reali barriere protezionistiche nelle attivita' e nell'accesso alla professione. Siamo protagonisti del mercato delle prestazioni professionali e questo e' per noi motivo di vanto'.
 
 
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