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Gli amici degli amici degli amici. Sempre piu' bisogni che soldi a disposizione
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 aprile 2009 0:00
 
 Questa epoca di fine capitalismo ha il medesimo sapore di quella di fine comunismo. Vi sono persone che sostengono che  gli allarmismi sulla recessione economica siano infondati e strumentali, altri, invece, la recessione la sentono con la cinghia che si stringe.
Anche il terremoto e' cosi'. Una cosa e' sospettare anche con viva sensibilita' cosa possa significare, altra e' trovarsi con tutto che cade addosso.
Chi sostiene che la recessione e' una burla, sicuramente e' uno di quelli che la paura della fame non lo sfiora, ha un nutrito numero di gonfi conti bancari, e non teme licenziamenti.
Se a questi personaggi un po' bizzarri, si desse la possibilita' di decidere per nostro conto, la loro natura megalomane al limite dello psichiatrico,  farebbe si' che, invece del necessario e urgentemente primario, si facesse l'esterioramente grande ed il vistosamente superfluo.
Un esempio: il ponte sullo stretto, impresa "faraonica", costruita sulla terra piu' sismica  d'Italia, quella a cavallo tra  Reggio Calabria e Messina.
Desidereremmo capire se qualche  prestigioso giornalista della nostra stampa, abbia voglia di prodigarsi nel comprendere lo stato delle infrastrutture  esistenti non solo a Reggio Calabria e a Messina, ma in tutta la Calabria ed in tutta la Sicilia.
Se si facesse cio', l'impresa del faraone  apparirebbe tale, cioe' una "piramide", "cattedrale nel deserto".
Al Sud manca ogni dignitosa infrastruttura, anche quelle piu' elementari, come la rete idrica e l'acqua nei rubinetti. In molte zone il cittadino deve pagare anche il "pizzo" a certi personaggi per l'erogazione del primo bene, l'acqua; quello che questo Governo ha immediatamente privatizzato, amplificando tali fenomeni.
In una famiglia normale, dove il capofamiglia non sia un soggetto da T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio),  comprenderebbe bene che in circostanze nella quale i budget economici si restringono, bisognerebbe razionalizzare le priorita' dei bisogni, altrimenti il risultato sarebbe un pericoloso  stillicidio.
Cosa ha, se non di imbecille, uno che accresca la volumetria della casa, impegnando preziose risorse economiche quando quel denaro dovrebbe essere utilizzato per non finire inghiottito al prossimo terremoto?
Rimaniamo fagocitati dagli eventi, per poi piangere lacrime di coccodrillo.
In Giappone lo stesso terremoto  che ha raso al suolo mezzo Abruzzo, cagionando morti, rovine e deserto, sarebbe stata una scoreggia.
Ma siamo fatti cosi', questa e' l'Italia, adesso e' tempo di solidarieta', di discorsi istituzionali, di lutti, di lacrime e di preghiere, poi il dimenticatoio fino al prossimo disastro.
Oggi le complessita' che investono le societa' sono molto articolate.
Ci sono delle emergenze che  sono alla medesima base della esistenza umana.
Tra le piu' importanti, al primo posto gli Ecosistemi, l'ambiente, ed il micro-clima.
Basti  pensare che l'Organizzazione  Mondiale della Sanita' sostiene che il solo accrescimento di 1 grado della temperatura  globale, aumenta il tasso di mortalita', pari ad una impennata del rischio del 3% , con ricadute devastanti sul piano bio-evolutivo della specie umana ed animale.
E' chiaro che gli sviluppi sostenibili non possono restare tali, ma devono essere  amplificati, canalizzando ogni risorsa in tale direzione, per evitare il peggio, soprattutto  in un momento dove i bisogni umani sono cresciuti e le risorse economiche sono diminuite.
Tutto quello che si dovra' creare per le necessita' primarie dell'uomo  non puo' che essere sostenibile. Lo ha ben compreso il Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, dirigendo ogni sforzo allo sviluppo di tali fonti energetiche.
Queste importanti decisioni dell'amministrazione  Obama, a casa nostra rimangono nel dimenticatoio.
Nel frattempo, ne discutono la Federazione Nazionale degli Ordini dei medici -FNOMCeO-   e la organizzazione medica ISDE Italia Medici per l'ambiente.
Gli obbiettivi ritenuti improrogabili quanto immediati, sono: promuovere la salute, la giustizia sociale e la sopravvivenza delle generazioni attuali e future, dei poveri e dei ricchi, a livello locale e mondiale; limitare i cambiamenti climatici dovuti alle attivita' umane incongrue; avviare riflessioni e proposte su un modello di sviluppo sostenibile.
Questo governo vede a senso unico, e comunque solo le priorita' del "ponte sullo stretto" e  le "centrali nucleari". Se ne dovranno assumere ogni responsabilita' verso le future generazioni.
In tempi meno sospetti, era il 2004, a Copenhagen si erano riuniti esperti di diversi settori, discutendo sulla fame del mondo, nutrizione, acqua, infezioni e malattie, problemi ambientali, instabilita' e crisi finanziarie.
Furono redatti 10 rapporti scritti, e poi furono messi a confronto con 8 esperti famosi economisti mondiali, formulando la domanda di dove avrebbero speso nell'immediato i soldi, che sarebbero stati 50 miliardi di dollari. L'originaliita' della domanda consisteva nel valutare  la possibilita' di accorciare i costi-benefici, spostando l'ago della bilancia verso il massimo beneficio al minor costo. Alla fine, su 17 capitoli di intervento prioritario, ne vennero scelti  solo 4 e, in ordine di priorita', furono:
- la lotta contro l'HIV
(investendo 27 miliardi di dollari in otto anni si sarebbe dovuto salvare trenta milioni di persone dall'infezione. Il rapporto costi/benefici era enorme essendo valutato in cinquecento volte);
- un programma per combattere la malnutrizione,  l'anemia, la mancanza di vitamine e minerali;
- la raccomandazione di ridurre le barriere doganali ed eliminare i sussidi all'agricoltura era al terzo posto. Risultato: 2.400 miliardi di dollari all'anno di benefici economici a favore prevalentemente dei Paesi sottosviluppati e dei consumatori. Un rapporto costi/benefici infinito perche' l'unico investimento richiesto per questo programma sarebbe stato la buona volonta' ed il buon senso di governi e politici;
- al quarto posto la lotta alla malaria, dove 10 miliardi di investimento avrebbero migliorato la salute (o avrebbero salvato la vita) di intere popolazioni con un evidente aumento della produttivita' di vastissime zone;
- agli ultimi posti della graduatoria e delle priorita' v'erano programmi per l'immigrazione e quelli relativi al clima, incluso il protocollo di Kyoto  Motivazione: i costi e gli investimenti secondo gli esperti eccedevano i benefici realizzabili.
Sappiamo come le cose andarono, eravamo in piena guerra mediorientale, e soprattutto all'Aministrazione Americana c'era George W. Bush, il mondo si era fermato nel tempo.
Oggi le priorita' sono cambiate, crediamo che gli ecosistemi e la lotta alle calamita', che dagli squilibri di esso dipendono, siano prioritarie.
Gli sforzi come gli investimenti devono dirigersi con tenacia in tale direzione.
Ne e' convinta anche l'organizzazione mondiale della sanita, OMS, che spiega quanto sia prioritario ed urgente che ogni Paese diriga e converga gli sforzi economici nel sostenere i massimi standard  della assistenza sanitaria.
La qualcosa significa ospedali all'avanguardia, e soprattutto -con un mondo sotto la costante minaccia degli effetti devastanti dei mutamenti climatici, di terremoti ed eruzioni vulcaniche e dei conflitti armati- ospedali che non si sbriciolano al primo brivido di terremoto, per essere il punto di riferimento per ogni bisogno, in caso di gravi calamita'.
Vediamo se questo governo ascoltera' l'esperienza della Organizzazione Mondiale della Salute, cosi' come quella dei medici Italiani.
Noi ne dubitiamo.
Ne dubitiamo perche' questo governo e' il primo in assoluto dove si esercita l'omologazione delle idee attraverso filtri e controlli sui media; e' il primo in assoluto dove si esercita il culto dell'uomo forte; e' in assoluto il governo dove la voce della gente non vale niente, compresa quella dei parlamentari, tanto che il Presidente Silvio Berlusconi intenderebbe dare voce solo ai capigruppo.
Soprattutto favori agli amici, solo favori e basta: l'ospedale San Salvatore dell'Aquila? Chi lo ha costruito signor Presidente del Consiglio?
E' venuto giu' come un fuscello, altro che raccomandazioni dell'OMS. L'Italia e' una Repubblica dalle banane lunghe, anzi meglio dagli amici lunghi.
Per ultimare i lavori ci hanno impiegato 37 anni e speso 10 volte di piu' di quanto concordato agli inizi, ma chi costruiva? Si'! Chi costruiva il castello di sabbia?
Ci fu nel 2000 anche una interrogazione parlamentare circa i tempi lunghissimi di consegna, le spese faraoniche e lo scarso materiale utilizzato, in altre parole si sapeva tutto sin dal primo giorno.
Ecco ve lo diciamo noi, a costruire il castello di sabbia, fu  la piccola ditta poco conosciuta, l'Impregilo. Fa parte della catena degli amici degli amici. Una azienda che ha tra i suoi consiglieri di amministrazione persone del calibro di Beniamino Gavio (Societa' iniziative Autostradali), Andrea Novarese (Gemina Spa), Giuseppe Piaggio e Claudio Cominelli, che sono anche consiglieri di amministrazione della Atlantia (la ex Autostrade Spa) del gruppo Benetton. In Atlantia, Piaggio e Cominelli siedono di fianco a Alberto Clò, che a sua volta e' consigliere della Italcementi, che vede nel consiglio di amministrazione anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria. Oltre a loro, nel consiglio di amministrazione siede anche Nicola Fallica, a sua volta consigliere di amministrazione della Immobiliare Lombarda della famiglia Ligresti. Questi nomi, non vi tornano nuovi, perche' facevano parte del "gruppo di amici" durante "l'operazione Alitalia".
L'Impregilo, la medesima azienda che sta costruendo l'alta velocita' tra Milano e Napoli e tra Torino e Venezia. Quella stessa che sta ammodernando (come ha ammodernato l'ospedale San Salvatore?) la Salerno-Reggio Calabria, per cui ha appena chiesto un prolungamento di tre anni per la consegna dei lavori. Quella stessa a cui il governo fa di tutto nei suoi poteri per affidare i lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e delle nuove centrali nucleari.
Voi credete, che quei due bimbi ricoverati in pediatria all'ospedale san Giuliano dell'Aquila, morti schiacciati sotto le macerie, avranno mai giustizia?
 
 
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