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Il Titanic di Tremonti e la 'Regina Rossa'
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Medicare? di Giuseppe Parisi
25 luglio 2011 9:09
 
La matematica, quale scienza perfetta, si integra in ogni disciplina del sapere umano. Negli ultimi decenni, soprattutto nel settore scientifico e medico, insieme alla matematica si sono incrociate statistica e epidemiologia. Tali discipline sono gestite per calcolare le probabilità di una certa situazione, in riferimento ad altre, casuali o cagionate. Il campo di esplicazione e’ infinito. In epidemiologia, per fare un esempio, si calcola l’impatto di un dato comportamento umano in riferimento a quanto esso possa cagionare eventi e criticità.
In un recente studio su “Science”, la legge della “regina rossa”, ben conosciuta in biologia evolutiva, ha dimostrato come una attività umana (nella fattispecie rivolte e sommosse popolari, nonché attentati terroristici), così come qualsiasi altra attività umana, la tempistica per svolgere una data azione diminuisce man mano che questa azione viene ripetuta, e tale condizione segue una linea perfetta di calcolo di potenza.
Oggi sommosse e attentati terroristici sono matematicamente affrontati da studiosi al servizio dei dipartimenti di sicurezza dei vari governi, tracciando risultanze a partire dalle prime ore degli eventi.
Per quanto una fazione (in natura qualsiasi essere vivente, ad esempio batteri) si sforzi di avere la meglio sull’altra, la capacità di reagire di quest’ultima porta ad un annullamento dei risultati o ad un nulla di fatto.
Un esempio e’ il recente episodio di infezione da Escherichia Coli, cagionato da lunghe attività umane incongrue e la velocissima reazione del batterio nello sforzo di sopravvivere, rendendosi irriconoscibile al sistema di difesa immunitario, e attaccando insidiosamente l’organismo dell’uomo.
Ancora altro esempio più esplicativo, e’ l’infezione da HIV, che sta trovando una risposta biologica, lenta e silente, del sistema immunitario umano che oggi si manifesta con una più bassa aggressività del virus, con la possibilita' che questa potrà ampliarsi a tal punto che il virus stesso diverrà molto meno insidioso di come l’avevamo conosciuto trenta anni fa; e tutto questo a prescindere dai nuovi ritrovati farmacologici anti-retrovirali.
In natura, il codice della “regina rossa” e’ condizione primaria per la sopravvivenza di ogni essere e specie vivente. E epidemiologia, statistica e matematica, influenzano anche il settore economico, e quest’ultimo influenza a sua volta la salute individuale e collettiva.
Molti studi hanno confermato come il “benessere” dello “Stato sociale” -in altre parole il potere economico- influenzi anche la salute e la durata della vita di un individuo, giocando il ruolo su diversi co-fattori, tra i quali anche lo stato dell’istruzione, la cultura e la conoscenza.
Difatti, la salute e la durata della vita, quindi morbilità e mortalità, in un dato territorio, sono in riferimento al grado socio-culturale dell’individuo, e legate alla zona, se periferia o in punti residenziali. Studi epidemiologici hanno dimostrato come, ad esempio a Torino (e vale per qualsiasi altra città), la morbilità e la mortalità e’ molto differente, a seconda se si vive sulle colline soprastanti la città o nella periferia.
In questi ultimi giorni siamo occupati a valutare l’impatto che la nuova manovra economica comporterà sulla qualità della vita dei cittadini Italiani. Costringere un cittadino che paga esose tasse per il sistema sanitario a dover pagare ancora nuovi ticket, statisticamente diminuisce il grado di salute collettiva, attraverso diversi meccanismi -uno in particolare: allontanare lo stesso cittadino da periodici controlli sanitari.
Epidemiologicamente questo comporta’ un aggravio sulla salute pubblica e, sul lato economico, un aggravio sui costi generali.
Andiamo contro corrente.
Questo dormiente Governo, dopo anni di bugie, omissioni e fasulle indicazioni sulla tenuta dei conti, ha dovuto applicare quello che in natura si chiama la “regina rossa”, la brusca accelerazione per sopravvivere. Il rischio, non remoto, e’ il default. Siamo rimasti decisamente perplessi quando il ministro Giulio Tremonti ha riferito che “siamo sul Titanic”, volendo significare (forse) che siamo tutti sulla medesima barca. Non crediamo che un esperto, seppur dormiente come Tremonti, non conosca la razionale e fredda statistica: proprio sul Titanic si salvarono la parte dei passeggeri cosiddetti ricchi a discapito dei meno ricchi e del personale di bordo.
Tremonti dormiva? Oppure ha sentenziato qualcosa che deve ancora accadere?

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