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Capodanno 2009 delle Favole e dei Fumetti. Il brutto anatroccolo e Diabolik
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Medicare? di Giuseppe Parisi
1 gennaio 2009 0:00
 
Fino a 4-5 decenni or sono, i genitori pur avendo abbastanza tempo per pensare da genitori, molto piu' di oggi, in effetti pensavano molto meno.
Per le risposte, c'era la coperta di una scuola con la figura materna della maestra unica tanto amata oggi dalla ministra Mariastella Gelmini, la Chiesa onnipresente nella vita quotidiana, un sistema-Paese che si sforzava di rappresentarne la famiglia e la societa' delle famiglie.
Nel corso di tanti anni, si e' mosso il tentativo ben riuscito di assopimento e narcosi delle coscienze della civile societa'.

Qui ci focalizzeremo su qualcuno dei piu' influenti, quello dei media televisivi e del culto dell'immagine.
A parte il mondo cinematografico, fattosi "arte" dei contenuti da veicolare, la TV e' nata quale strumento di propaganda di massa, creando costumi e modelli.
Basti pensare che, se nelle societa' pre-industriali e rurali era dignitoso semplicemente essere vestiti con abiti puliti, il passo, nella societa' industrializzata, e' stato di dover indossare, ad ogni costo, vestiti griffati.
Il trasformismo mediatico della TV, ha presentato nel corso di tanti anni solo i personaggi belli, i volti dei sogni, condizionando a doverci identificare in loro, eclissando o peggio abbissando le altre realta' della vita sociale come, ad esempio, la vita dei disabili.
Anche qui, gli esempi sarebbero tanti: basti pensare quante bambine sono divenute anoressiche e quante sono gia' decedute a seguito della "Barbie", la famosa bambola che difende il suo mito ancora oggi, nella pletora inflazionistica dei tanti modelli esistenti.
Trattandosi di un mondo artefatto di simboli ed immagini, ad esserne assoggettati maggiormente sono le menti ingenue ed innocenti, come quelle dei bambini.
Manca un servizio radiotelevisivo costruito intorno alle esigenze del bambino, oltremodo quanto esistente e' disinformativo e discretivo, tanto da modificare la visione del reale.
Tale condizione non e' prerogativa della sola Italia, e' integrata in quei Paesi "pre-moderni" come, per fare un esempio, in Messico, dove nel pomeriggio le citta' sono deserte, tutti a vedere la telenovela. Cosi' come in Italia "Grande Fratello" e "l'isola dei famosi".
La tipicita' Italiana del varieta' frivolo, del musical & ballerine, della RAI del sabato sera, si e' dimostrata meno "interessante" delle tre piu' famose Italiane reti private degli anni '80, Rete 4, Canale 5, Italia 1.
Siamo scivolati dalla RAI, leggera e soporifera, al potente narcotico delle reti Mediaset.
Qualche giorno fa, dopo almeno 3 anni che non guardavo il piccolo schermo, forse piu', quasi cascavo dalla poltrona! Ricordavo ancora una espressione concreta, lucida, sobria, intelligente, un volto aperto, accomodante, rassicurante, convincente: totalmente cambiato.
Ma perche'?
Non era concreta e rassenerante quella espressione, solcata dalle rughe, che ne esaltavano il senso della vita, lo scandire biologico naturale del tempo, la forza diretta dalla saggezza?
Non potevo credere, un volto gommoso e la testa di Diabolik.
Il Presidente Silvio Berlusconi non si sara' reso conto, ancora, che la sua ex espressione rassenerante e convincente, gli e' stata sottratta con il bisturi. E' pur vero che ciascuno ed ognuno di noi puo' fare quel che si intenda della propria vita e del proprio corpo (non la pensa esattamente cosi' il Vaticano, con le appendici parlamentari in questo Esecutivo). Immaginiamoci per un attimo, che da un giorno all'altro, ci rechiamo dal legale e… peggio, dal medico di famiglia…. Voi, non cambiereste il medico il giorno dopo?
Mi viene in mente "il brutto anatroccolo", una fiaba di Hans Christian Andersen, che qualcuno di noi, innocentemente, immagino ha regalato al proprio bambino, o qualche bimbo a cui vuole bene. Forse Andersen non avrebbe mai immaginato di aver scritto una favola impietosamente discreativa, povera di contenuti e dai valori negativi.

Per chi non la ricorda, qui un sunto.
In una giornata d'estate, in un cortile di campagna, un'anatra cova diversi anatroccoli, tutti adorabili, tranne uno, l'ultimo arrivato. Questo nasce dall'uovo piu' grande ed e' un brutto anatroccolo, un "diverso", per cui diventa presto oggetto di continue vessazioni, sia fisiche che emotive. Incapace di sopportare questo continuo tormento, il brutto anatroccolo fugge da casa, Durante l'autunno e l'inverno, sopravvive a numerose disavventure, pericolose ed estenuanti. Per poco non viene ucciso da un gruppo di cacciatori e dai loro cani, ma riesce a fuggire e trovare rifugio nella casetta di campagna di una vecchia signora. Purtroppo, pero', la donna lo caccia perche' l'animale non e' in grado di deporre le uova. Durante l'inverno, rischia di morire congelato in uno stagno ghiacciato. Un contadino lo salva e lo porta a casa sua, ma l'anatroccolo spaventa i figli, per cui viene di nuovo cacciato e costretto a trascorrere il resto del rigido inverno tra miserie e patimenti. In primavera, l'anatroccolo vede tre bellissimi cigni e si tuffa nelle acque dello stagno, avvicinandosi a loro. Completamente scoraggiato e avvilito per essere sempre stato emarginato, chiede ai cigni di ucciderlo e abbassa la testa verso la superficie dell'acqua in attesa di morire. Ma nell'acqua vede riflessa la sua immagine: non e' piu' un brutto anatroccolo, ma un cigno bellissimo e aggraziato, il piu' bello di tutti, tanto che i cigni piu' vecchi si inchinano davanti a lui.

Nella gioiosa esultanza, chi dice che non avrebbe mai potuto essere felice se fosse rimasto un brutto anatroccolo?
Andersen avrebbe dovuto dare un diverso risalto alla favola, oppure il nostro scrittore danese aveva visto da lontano i tempi di oggi?
Se i messaggi subliminali che offriamo al prossimo sono quelli dei "grandi fratelli" "isole dei famosi", quelli di far credere ad una ragazza di essere inferiore se non bella, impoveriamo il tessuto creativo della gente di domani.
Unitevi a noi, nel chiudere le porte ai messaggi subliminali, alle operazioni di facciata dei culti dell'immagine; offendono, distruggono la realta' e l'intelligenza creativa della societa'.
Impietoso culto dell'immagine perfino del Vaticano, e non ci riferiamo ai soliti incensi, alle tuniche porpora o ai vari pennacchi o quant'altro; si tratta del cardinale di Milano, che "stacca" un assegno di 1 milione; tale vicenda e' un gioco degli specchi tragicomico ovvero il clericale dimentica o fa finta di non sapere che sono soldi degli Italiani, sottratti come bari, col gioco delle 3 carte ad ogni anno. Ecco qui uno dei tanti volti perfidi e cinici del Vaticano.
Questo modo di concepire, annulla, umilia, rende effimera e povera di valori la societa', senza risorse, senza creativita' e progresso.
Contro i culti dell'esteriorita' e dell'immagine, noi attribuiamo grande valore alle qualita' intrinseche dell'uomo, a tutti noi, a ognuno e ciascuno, cominciando dalle menti migliori, quelle dei bimbi.
Il Presidente Silvio Berlusconi, oltre ad essere editore di una prestigiosa casa editrice, e' il proprietario di reti televisive molto gettonate. Noi confidiamo (senza troppo crederci) nel suo impegno, per una societa' Italiana forte e competitiva nel mondo.
Prioritario ed urgente e' stimolare, rafforzare, far emergere le intelligenze creative e la stima in se stessi, iniziando dai piu' piccini, nelle scuole nei media. Doti che il Presidente possiede, capacita' vive in ogni bambino.
La societa' del domani si costruisce lavorando oggi.
Buon Anno 2009.
 
 
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