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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 novembre 2008 0:00
 
... un passo avanti, un passo indietro...

Barack Obama e' il presidente degli Stati Uniti d'America.

 
La zavorra pesante del repubblicano Mccain, era quella di Gorge W. Bush, e nessuno lo avrebbe voluto come immagine durante una campagna elettorale, nemmeno per compagnia di funerale.
L'aspetto di una America mobilitata per Obama, e' stata quella della piu' anziana votatrice, una donna di colore di 106 anni che si e' trascinata sulla sedia a rotelle per andare al voto, con forza del desiderio del cambiamento per il prossimo, una donna di 106 anni, che ha attraversato tutto lo scorso secolo, e che si prodiga per il prossimo; questo e' il vero volto dell'America.
Non si puo' negare che Gorge W. Bush trovi, compiacendosi, nella larga vittoria di Obama il vero carattere volitivo del popolo Americano.
Adesso la speranza e' la verita'. Non sono pochi a non credere alla versione ufficiale, e della estraneita' delle responsabilita' della amministrazione Bush sulle vicende dell'11 Settembre 2001.
Una storica vittoria dei democratici, con un uomo di colore, impensabile solo pochi anni fa, in una America che solo 60 anni fa esprimeva le sue politiche sulla base del sesso e del colore della pelle.
La larga vittoria dell'On. Silvio Berlusconi, deve essere letta in questa ottica, e' stato un esempio lampante di una natura volitiva del popolo Italiano.
Si puo' essere in non accordo sulle linee politiche del governo, e se ne parlera' tra cinque anni.
Prendiamo come esempio, le nuove disposizioni legate alla finanziaria, che tolgono ai poveri ed arricchiscono i ricchi.
Una volta, la contrapposizione era tra l'operaio ed il "padrone", oggi, la contrapposizione e' di altra natura.
I nuovi "operai" sono i giovani tutti, i quali hanno preso corpo e coscienza di quale futuro senza futuro gli attende.
La riforma Gelmini non e' che un piccolo assaggino.
Ma l'On. Silvio Berlusconi non si e' imposto con la prepotenza del colpo di Stato, bensi' con regolari e democratiche votazioni, seppur discutibili sul piano della loro metodologia tecnica.
In altre parole, lo ha votato la maggioranza del popolo Italiano, cosi' come 8 anni fa gli Americani avevano votato George W. Bush.
Ma esiste una non piccola differenza che esalta ancor di piu' la vittoria dell'On Silvio Berlusconi: otto anni fa per Gorge W. Bush fu una vittoria di Pirro, furono i piu' che decisero di non votare, e Bush vinse con un voto minoritario. Quindi G.W.Bush figlio del disinteresse del popolo Americano alla politica.
Per Obama, e per Berlusconi le cose non sono andate cosi', anzi sono state l'esatto opposto.
Puo' sembrare paradossale, ma le distanze politiche tra Obama e Berlusconi, si accorciano se si osservano dal punto di vista delle risultanze socio-culturali che le hanno mosse.
In Italia, il plebiscito di voti per Silvio Berlusconi ha dimostrato che, al pari di G.W.Bush con gli Americani, per gli Italiani il Bush da mandare via era la politikal correct della sinistra.
Berlusconi va alla fiera motociclistica a Milano e gli parlano in dialetto milanese, una folla umana che si accalca per stringergli le mani, con le guardie del corpo sudaticcie ed affannate che presto reclameranno un aumento di stipendio…
Non c'e' dubbio, che la societa' Italiana e' tristemente spaccata in due.
I giovani hanno accesso ad una informazione dei media piu' approfondita e mirata, rispetto ai loro padri, rimasti semi-analfabeti.
Silvio Berlusconi non e' sbucato per caso nel 1994, come i piu' credono, data della "discesa in campo", dimenticando che era proprietario di Tele Milano 54, poi divenuta canale 5, gia' verso la meta' degli anni 70.
Il percorso fu lineare, gli obbiettivi erano quelli perseguiti.
Avete mai visto la sinistra aizzare barricate? E lo chiediamo ai giovani che oggi subiscono manganellate in piazza, i giovani manganellati dovrebbero chiederselo, a sua volta chiederlo ai loro genitori.
Questa particolare Sinistra dalla delirante opposizione, si indigna perche' l'On. Silvio Berlusconi da' dell'abbronzato a Barack Obama, dimenticando di indignarsi e fare l'opposizione per tutto quanto quello di prima e di ora, e per quello che si intravede di domani.
Quello che rimane di questo scheletro di Paese, e' la mancanza di futuro.
Sono i giovani, e nessuno piu' di loro, ad avvertirne l'angoscia, ed avviliti si versano nelle piazze, incrociando solo manganellate.
Tuttavia esistono alcuni aspetti "chiave", ove la "casta" chiusa a riccio nei loro "privilegi", "dei tuoi problemi non mi frega nulla", non e' capace di fermare il fluente corso: si tratta dell'informazione e dei media, del loro futuro.
Oggi ancora molto di essa resiste sulla carta stampata, controllata dagli editori. Presto si spostera' sul web.
Controllare e filtrare Internet non sara' uno scherzo, anche se questo e' un impegno prioritario della "casta".
Noi consigliamo ai giovani una basilare strategia: la conoscenza di base, della metodologia, dell'informazione attraverso il web. Solo il 35-40% dei non giovani oggi legge attraverso il web quotidiani e riviste, sapendo ricavarne approfondimenti, e comunque tra essi, meno della meta', lo fa in lingue diverse da quella Italiana.
Questa situazione tipica di un Paese "in via di sviluppo", e' motivo del "divide" socio-politico.
In parole piu' povere, il meno giovane ripete quello che pappagalla il giornalista di Porta a Porta, Bruno Vespa, o Annozero con Michele Santoro; il giovane approfondisce con il New York Times, su peculiari aspetti di politica Internazionale, notando che l'Italia rimane sempre di piu' presente sui media internazionali, con "affogati" note aspre, ironiche e sarcastiche.
I giovani e le Universita', devono salvare questo Paese.
Si inizi dall'accorciare la divisione culturale che usura il Paese, ad esempio si potrebbe optare nello stampare i contenuti "caldi", facendoli circolare tra coloro i quali non possono avere accesso alla Rete.
Creare gratuite classi di alfabetizzazione informatica, mirate all'informazione ed all'approfondimento in Rete, invitando quanta piu' gente possibile.
Ogni aspetto del "divide" si appaniera', spalmandosi in una linearita' molto piu' omogenea e di non contrapposizione, risultanze dai risvolti del tutto incontrollabili da ogni esperto di sociologia e di futurismo politico.
Per quanto riguarda le manganellate, reagire con la forza e' reato di resistenza a pubblico ufficiale, non farlo mai. Ma, sfilare il manganello dalle mani, facendolo rotolare in terra, senza sfiorare colui che vibra manganellate, non e' reato. Immaginate lo stupore dell'agente alle forze dell'ordine, che probabilmente anch'esso ha un figlio nel vortice della precarieta', della disoccupazione, o un fratello, parente che il lavoro lo ha appena perso, o e' semplicemente un padre di un bambino, dove non immagina minimamente cosa potra' essere l'Italia per suo figlio.
Tutto cio' e' il preludio alla Non-violenza.
In Italia qualcuno potra' istruirvi.
Per i piu' sportivi, le scuole nel sud-est asiatico.
Le festivita' Natalizie sono alle porte.
Se non ci saranno soldini da spendere bene in libreria, si trovera' tutto gratis su E-Mule, leggete, regalate, diffondete, mettete sotto l'albero, in una sola parola le "3 i" dell'Aduc: informazione, informazione, informazione.
Dove sono finite, le "3 i" per la scuola Italiana, On. Berlusconi?
E' interessante osservare come il "vento" Barack Obama, stia soffiando, si osservi il "clima di cortesia" che vige tra il team dell'amministrazione Bush e i nuovi del neo Obama, situazioni mai avvenute nella storia degli Stati Uniti.
in Italia, per magia accadra' che il governo Silvio Berlusconi perdera' molti "muscoli" passando alla piu' dolce disponibilita' e "all'ascolto dal basso".
Grazie Obama, grazie!
Ed il Vaticano? Le insuperabili parole di Ratzinger il giorno dopo la vittoria del PDL: "ho viva gioia per il nuovo corso politico"?
Barack Obama, ha gia' annunciato 200 provvedimenti di taglio tra quelli approvati da George W. Bush. In particolare uno che riguardava il divieto di fare ricerca scientifica e medica con le cellule staminali embrionali, divieto auspicato ed appoggiato dallo stesso Vaticano.
Ci spiace per Ratzinger, anzi non ci dispiace affatto.
D'altronde, Barack Obama in Italia non assomiglierebbe affatto all'on. Walter Veltroni.
Consiglio ai giovani, di dare qualche spunto di lettura, regalandola, offrendola, anche ai loro papa' e mamme, due tra i tantissimi:
1) "Il ritorno del Principe" di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, edito da Chiarelettere editore s.p.a.
2) "Inchiesta sul Cristianesimo" di Remo Cacitti e Corrado Augias, edizioni Mondatori.
La Rete e' il solo mezzo di libera informazione rimasta nelle mani del cittadino, la "Casta" lo sa bene, e tenta di indebolirla, attaccandola, espugnandola.
Il primo attacco venne dal governo Prodi, la scorsa legislatura, il decreto sull'editoria Levi-Prodi tentava di indebolire l'ultima spiaggia di liberta' del cittadino ad una libera e reale informazione. Quel governo aveva altri problemi, traballava, e la legge non ando' in porto.
In questa nuova legislatura guidata dall'esecutivo dell'On. Silvio Berlusconi, questa legge chiamata ammazza-blogger e' riproposta sempre dal Levi, insieme a colui il quale vanta di assomigliare a Barack Obama, quindi una Levi-Veltroni: lo scorso 6 Novembre 2008 nel silenzio tomba dei mezzi stampa, la proposta, con un testo nuovo (C-1269), e' andata assegnata, in sede referente, alla VII commissione cultura della Camera dei Deputati, ove presto inizieranno i lavori.
Qui, alcuni passi del disegno di Legge.
clicca qui
Se questo Parlamento approvera' leggi dittatoriali di tale portata, saremo i primi ad intraprendere forme di protesta e di disobbedienza civile.
Ecco cos'e' l'opposizione del governo Berlusconi.
Invitiamo tutti coloro che si credono liberi, i giovani, i docenti, gli universitari, a prendere coscienza di questo pericoloso agguato alla liberta' di informazione. Invitiamo tutti i giornalisti Italiani a fare con lealta' il loro mestiere, dando il dovuto risalto ad una notizia vitale per il cittadino, per la vita democratica di questo Paese .
Difendiamo la rete, difendiamo l'informazione, difendiamo la nostra liberta', difendiamo la democrazia, difendiamo il diritto e la legalita', difendiamo lo Stato di diritto, la vita del diritto, il diritto alla conoscenza ed alla vita. Difendiamoci.
Negli USA, con Barack Obama, la storia non e' cambiata, ha fatto un passo avanti.
In Italia, un passo indietro.
 
 
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