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Un dono per una vita
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 giugno 2009 0:00
 
La legge sugli espianti/trapianti (L. 91/99 art. 5) ha sempre previsto dal suo esordio che sia effettuata la decretazione attuativa per la manifestazione, da parte del cittadino, della volonta' a favore o contro la "donazione". Questo decreto lo stiamo ancora attendendo, da 10 anni ancora non e' stato emesso. Il motivo principale di questa istituzionale inadempienza, e' una realta' tragica quanto oscura, legata al quantitativo di organi umani a disposizione. Gli organi umani, e la loro disponibilita', sono inversamente proporzionali alla capacita' di penetrazione delle conoscenze civili e giuridiche, di informazione da parte del cittadino. Piu' conoscenza ed informazione, e meno organi umani a disposizione. In altre parole, a parte i problemi del non voler perdere i consensi comodi del clero, la politica non ha mai affrontato la decretazione per quanto necessaria, perche' e' piu' facile turlupinare il cittadino, impedendone cosi' il diritto naturale ed individuale di opposizione manifesta all'espianto dell'organo umano, del proprio figlio o parente.
Dieci anni di strabiliante assenza di diritto e legalita', affogate in un agonizzante cinismo di asfissia disinformativa, su tematiche e problematiche che sono prioritarie, basilari quanto pregnanti per la vita politica, civile e sanitaria di tutti i cittadini, della intera nazione.
Avevamo avuto, con Eluana Englaro ed il maestro di civilta' Beppino Englaro, papa' di Eluana, la buona occasione per coordinare e risolvere i dilemmi della gestione dei "fine vita", ma questo ha assunto oggi, con la mano del Vaticano e del Governo, la dimensione di un catastrofico sonno della ragione e della civilta' giuridica, della convivenza civile e laica della nostra nazione.
Per comprendere la difficile matassa, bisogna fare un passo indietro nel tempo, poco piu' di 40 anni fa, quando un comitato di scienziati, ad Harvard, approdo' con tesi scientificamente molto discutibili ad un "nuovo concetto", quello della "morte cerebrale".
Oggi, sono sempre di piu' coloro che credono che quella scelta di Harvard del 1968, fu dettata, piu' che da basi scientifiche, dalla triste esigenza di procacciare organi per i trapianti.
Il Vaticano all'epoca dei fatti accolse con felicita' le idee di quel comitato di scienziati, salvo poi, recentemente, a distanza di 40 anni, rimettere nel dubbio le circostanze durante la "vicenda Englaro", Iin sostanza: "se non fai come dico io…. ti smonto quella macchina acchiappa organi, io so che e' fasulla….".
Il Premier Berlusconi sistemo' la situazione in una notte, facendo approvare la legge "sondino di Stato", dichiarando pubblicamente, con un messaggio esemplare per il rigore democratico, ai ministri del governo: "o fate come dico io o andate via". In sostanza, il Vaticano resto' molto soddisfatto, di quanto accadde nel 1968, messo poi in discussione e fatto traballare per alcuni giorni, affidandolo a qualche giornalista di Avvenire... non se ne e' saputo piu' nulla.
Era come pensavamo noi: "voi affermate per legge che la vita e' inviolabile, e' di Dio, e noi affermiamo che il comitato di Harvard del 1968 e' valido".
Cio' non accadde, resto' una minaccia, sappiamo come andarono le cose.
Fatto felice il Vaticano "sulla vita di Dio e non la tua", rimane pallido il problema della totale assenza della necessaria decretazione.
In questo oceano di disinformazione italiana, cosa accade, siamo nel 1999, a guidare il ministero della Sanita', e' la cattolicissima Rosy Bindi. Ella penso' bene, investita di tale onore di guidare un cosi' alto ministero, di fare una "santa" legge. Nacque cosi' la L.91 del 1999, che sarebbe potuta essere una buona Legge Europea, se non fosse stata turbata da strane coincidenze, una tra le tante, quella di applicare la norma del "silenzio assenso". La qualcosa intendeva che se un cittadino si distraeva nel seguire la nitida informazione italiana, magari essendo anche contrario alla donazione di organi, avrebbe comunque dato l'assenso. Di questa legge, guarda caso, non se ne e' applicata la parte piu' sensibile e delicata, quella che interessa alle singole volonta' del cittadino. Il cittadino, non puo' ne potrebbe scegliersi il futuro, dovendolo rimettere alle priorita' decisionali del potere dello Stato.
Cosi', nel silenzio tombale di media, politica e Vaticano, si prosegue nella mera ignoranza, malgrado all'art 5 della legge 91 del 1999, rimane indiscutibile il dovere del legislatore di attuare il decreto per la manifestazione di volonta' o viceversa, al diniego per l'espianto dei propri organi.
Sovente, nella stragrande maggioranza dei casi, questi organi umani, sono prelevati soprattutto nei momenti in cui i parenti colpiti da circostanze eccezionali non pensano e non reagiscono. Cosi', se vi capita un incidente stradale, oppure passeggiando vi piomba una pianta in testa che vi manda in "tilt", esiste la buona possibilita' che veniate considerati "morti cerebrali", ed i vostri organi siamo prelevati a cuor battente, magari chiedendo ai vostri cari che, confusi per l'eccezionalita' e la disperazione del momento, non sappiano cosa dire. In tali circostanze, per legge, lo Stato procede nell'espianto degli organi, facendo firmare un documento di approvazione.

Espianto degli Organi
Molti sono convinti, loro malgrado, che gli organi umani, vengano prelevati da persona morta. Nulla di piu' falso. Il cittadino sfortunato viene inciso dal bisturi mentre il suo cuore batte, il sangue circola, il corpo e' roseo e tiepido, urina, puo' muovere gambe, braccia, tronco. Non e' assolutamente vero che prima si interrompa la ventilazione artificiale e dopo, a cuore e respiro fermi, si proceda con il prelievo. La verita' e' la situazione opposta. Gli organi vengono tolti da persona che ha perso la coscienza, ma non si conosce se essa subisca sofferenza durante l'espianto, tanto che nel dubbio vengono applicate massicce dosi di paralizzanti ed anestetici.
Per la Legge Italiana, la dichiarazione di morte cerebrale viene dopo solo, ed unicamente, 6 ore di osservazione! Quindi vi cade una pianta in testa, e sette ore dopo donate una vita!
La ministra Livia Turco, lo scorso anno, durante il governo Prodi, modifico' la legge, estendendola anche ai neonati.
Il caso Englaro ha riportato a galla ogni cinismo di questo Paese.
Il problema rimane lo stesso, la mancanza di laicita' nelle leggi che riguardano la persona umana.
Al Vaticano interessa solo l'applicazione del principio cardine, cioe' che la vita umana e' inviolabile perche' di Dio. In mancanza, rimane pronto a rimettere in discussione perfino i resoconti del comitato di Harvard, un cinismo che non ha confronti con nessuno e con nulla.
Nell'ottobre 2006, perfino l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni coordinava i lavori con il Ministro della Salute Livia Turco, il Centro Nazionale Trapianti e sue ramificazioni, e in Campidoglio, presentavano la campagna dal titolo "Un dono per una vita" che impegnava i 19 Municipi della citta'. Si invitavano tutte le scuole, per poter diffondere "la cultura della vita", e si ponevano le basi per spostare il progetto da Roma a tutti i Comuni di Italia, qualcosa che avvenne nel 2007, con l'adesione di Sindaci molto opportunisti, aderendo l'Anci (associazione italiana comuni di Italia) in collaborazione con l'Aido (associazione Italiana donatori di organi).
Con i media "al silenziatore", si consumava un reato alla luce del sole: la campagna "per la vita" era illegale, il solo modo di richiedere la manifestazione di volonta', e' con la legge attraverso l'attuazione dell'articolo 5 della L.91 del 1999. Il comportamento dei sindaci dell'Anci era scorretto, nello statuto dell'associazione e' stabilito espressamente che devono rappresentare i principi di pari dignita' e pluralismo di espressione, invece colludono con le lobby trapiantistiche promuovendo la donazione di organi dei cittadini e affidando l'informazione agli impiegati dell'anagrafe. Si'! Avete letto bene, l'applicato dell'anagrafe spiega "il dono per una vita"!
Non e' una barzelletta. Questo accadeva in data 6 Agosto 2007, quando l'Anci stipulava l'accordo con l'Aido.
Per coprire le patenti barzellette tragicomiche di questo Paese, l'uscente ministra di allora Livia Turco, decretava d'urgenza (D.M. 11 Marzo 2008) l'estensione a tutti i Sindaci d'Italia, quanto di arbitrariamente illegale avevano fatto con Roma ed Anci, e il decreto Turco era analogo ad un altro fatto a suo tempo dalla Bindi (DM 8 Aprile 2000), autentiche truffe ai danni della vita dei cittadini.
Entrambi i Decreti sono contro la L.91/99 e costituiscono abuso di potere in forza degli artt. 4 c. 1 e 5 c. 1, in relazione all'art. 4 c. 6 della medesima che sanziona ogni violazione a tali disposizioni, che prevedono un decreto attuativo per la manifestazione di volonta'.
Da cio' si evince che in Italia contano solo i poteri forti delle lobby, mentre la vita del singolo individuo e' espressamente carne da macello, sovente usata per gli scontri di frazioni politiche, come avvenuto per la sfortunata figlia del nostro amico Beppino Englaro, che da solo ha saputo dare a questo Paese incivile una lezione di grandissima civilta' giuridica.
 
Perche' sosteniamo che il comitato di Harvard non ci piace?
Soprattutto perche' le prove scientifiche sulla "vita del cervello" non collimano esattamente con la verita'. Lungi dal voler usare questa sede per gli approcci tecnico-scientifici che esulano dallo scopo informativo di tale rubrica, rimane pericolante il problema.
La scienza medica e' in una continua esplorazione, quando libera dai laccioli, pregiudizi e superstizioni; quello che potrebbe valere oggi non valeva ieri, forse sarebbe enormemente ragionevole rivedere un qualcosa che valeva 40 anni fa, che in medicina significano 400 anni, maggiormente in un campo delicato come quello delle funzioni del cervello.
In ogni caso, 6 ore per la dichiarazione di "morte cerebrale", hanno l'autentico sapore di ogni sforzo diretto alla predazione di organi per i trapianti, siamo carne da macello. Riteniamo al di fuori di ogni tempo, quello del cittadino per poter decidere cosa intende sulla sua vita di essere umano.
La vita e' inviolabile, nessuno ne e' padrone se non noi stessi. Questo lo sottolineiamo forte alla congregazione Episcopale Italiana, ad ogni Parlamentare, a tutti i componenti dell'esecutivo. Loro -nostro malgrado- continuano a aver beffa di noi. Con cinica arroganza, impediscono la nostra manifestazione a favore, o peggio avversa all'espianto dei nostri organi. La nostra vita e' dello Stato e di Dio, certamente non di noi stessi.
Ringraziamo vivamente la dottoressa Nerina Negrello, che dal lontano 1985, in qualita' di presidente della Lega contro la predazione degli organi, difende con ogni legittimita' l'incivilta' giuridica, le stranezze del Paese Italia in materia di espianti di organi.
 
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