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Illusionismo e Logica. Accendere l'intelligenza
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 marzo 2010 10:51
 
La scienza consiste nel sapere che si sa quello che si sa e che non si sa quello che non si sa. (Confucio)
"Osservare il mondo con gli occhi alla conoscenza scientifica, abitua l'essere umano, sin da bimbo, a usare la piu' importante e preziosa qualita' che madre natura ha donato: l'intelligenza".

Uno degli ardui compiti irrisolti per gli esperti di comunicazione di massa, e' captare l'attenzione di chi riceve informazioni per renderle indelebili nella memoria dei riceventi. Tale processo, oltre ad essere al servizio del marketing, presenta riscontri sul piano del "controllo" del potere attraverso il consenso politico. Per nostra fortuna, in Italia, pur resistendo da anni un conflitto d'interessi tra potere e media, lo stesso non ha raggiunto la capacita' di "trapassare la materia grigia" degli utenti dello "strumento d'informazione". Tuttavia, il risultato e' una grossa frittata, una melassa tra tv, carta stampata, Internet, con alla fine dispersione d'informazione, calo di attenzione, fino al totale disinteresse, per cose importanti della propria vita e di quella civile e democratica, tradotto: una non-democrazia.
Gli studi delle neuroscienze, da qualche tempo si occupano della comprensione dei fenomeni, "dell'attenzione" e della "memorizzazione", processi chimici cerebrali nei quali informazioni provenienti dal mondo circostante, quando divengono indelebili, vengono "fissate" nelle aree superiori della corteccia cerebrale.
Non ci vuole molto per comprendere cosa potrebbe accadere se uno scienziato comprendesse le regole con le quali, uno stimolo esterno, anche la banale notizia, attinga indelebile nella memoria. Alcuni vi stanno lavorando, ma fino ad ora i risultati non promettono molto. Le difficolta' sono nella medesima "natura" umana.
Lo stragrande numero di ricercatori e scienziati Italiani, quelli resi trasparenti o inesistenti, come il professor Piergiorgio Odifreddi, lo asseriscono sempre, divulgando testi e libri sull'argomento, alcuni apprezzati all'estero ma poco in Italia. Uno dei principi cardini del professor Odifreddi, come di altri scienziati trasparenti, ad esempio il professor Andrea Frova, si riassume in questo concetto base: "osservare il mondo con gli occhi alla conoscenza scientifica, abitua l'essere umano, sin da bimbo, a usare la piu' importante e preziosa qualita' che madre natura ha donato, l'intelligenza". L'alchimia tutta italiana, imposta e gestita dalla febbricitante presenza della Chiesa Romana da secoli, insieme al potere politico connivente in istituzioni e strutture sociali, assume lo spettro di costrizione e obbligo. Essere costretti a far convivere scienza e antiscienza, evoluzionismo e creazionismo, comporta il creare chimere, perdita di realta', razionalita', logica, coscienze liberali e laiche, assottigliamento del pensiero libero, riduzione della democrazia e delle liberta' individuali. Mentre si sviluppa il pensiero irrazionale e dogmatico, maschilista e patriarcale, tipico delle realta' sociali conservatrici, razziali, illiberali. La societa' italiana e la scuola sono in libera caduta. Se facessimo un'indagine, comprenderemmo che le materie di studio ove i nostri giovani vanno peggio, perché materie inaccessibili, didatticamente aride e senza gli stimoli della logica razionale e scientifica, sono proprio la Storia e, in buona parte, la matematica, la chimica, la fisica e le scienze. Tali materie, abbandonate per funzionalita' all'esercizio del potere, tutt'altro che prioritarie, soffrono di un basso e insufficiente sviluppo, nonche' inesistente investimento in risorse didattiche; basti sapere quanti laboratori scolastici sono predisposti agli insegnamenti di "esperimenti in aula", strutture, mentre gli Usa, o semplicemente la vicina Svizzera, ne sono provvisti con priorita' e abbondanza.
La scienza e' tenuta fuori, mortificata, precarizzata, lasciata in agonia senza risorse, colpita nel suo cuore. Si coltiva, viceversa, l'emotivita'', il sentimento, il fatalismo, le illogicita' dogmatiche, che sono "essenze" psico-mentali, funzionali al potere della Chiesa Romana e della politica a essa connivente. Ecco che la curiosita' dei nostri bimbi e' annegata, e' negata, da imposture didattiche. Non e' tollerabile ne' normale -spiega sempre il professor Odifreddi- che un bimbo possa acquisire dottrine scientifiche insieme ai dogmi del creazionismo e altre amenita' dogmatiche sfornate dalla congregazione episcopale. La scienza in questo Paese non esiste, mortificata e occupata, ingorgata da un potere costituito da divulgatori inesperti, che blaterano inseguendo sentimenti ed emotivita' di gente ignara, un blaterare fuori da logiche razionali e, ancor di piu', da dati oggettivi e scientifici. E' quanto sta accadendo, ad esempio, sugli organismi geneticamente modificati. Si fa presto a dire che sono male, ma e' proprio cosi'? Non sarebbe il caso di aprire questo fondamentale problema in un dibattito piu' articolato, con esperti, scienziati in possesso di dati e studi scientifici, giacche' in letteratura non esiste nessuno studio che abbia dimostrato la tossicita' di tali cibi modificati? Il ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, cosa conosce degli organismi geneticamente modificati? Rispondo io per lui: nulla. Invece di parlare con evidente scarsa informazione, se tanto tiene alla salute degli italiani, visto che fa parte di un Governo nuclearista, si occupi e preoccupi di quella certezza scientifica -oggi ben conosciuta che' documentata da immense fonti letterarie- sui danni da radiazioni nucleari all'organismo umano, ben piu' importanti e notevoli delle non-certezze dei danni da patata modificata. Il nostro ministro si occupi e preoccupi del furto di diritto e legalita', portato a termine da questo governo, con il decreto Ronchi che ha sancito che l'acqua non sia bene universale ma merce soggetta a mercato.
La scienza e' intorno a noi, in ogni gesto quotidiano, in ogni azione, nelle faccende di tutti i giorni, a casa, al lavoro, quando prendiamo un aereo, friggiamo le uova, prepariamo i cubetti di ghiaccio, la maionese, e centinaia, migliaia di altre occasioni grazie alle quali veniamo a contatto con la scienza, sempre, ovunque, anche se non la vediamo, non la comprendiamo.
E' certamente piu' forte e comodo, per molte persone, credere nell'astratto, vedere confermate le proprie speranze piuttosto che sforzarsi nel capire. Per coloro i quali non intendono arrendersi all'ignoranza delle illusioni e degli illusionisti, un saggio consiglio e' accendere il cervello. Esiste una strada maestra che gli scienziati usano da secoli per distinguere le illusioni dalla realta': quest'ultima si basa sulla continua verifica dei fatti, tracciando i confini tra quello che si sa e che non si sa e che non si sa ancora. Un'enorme distanza dal Vaticano e dai vescovi che, con arroganza e supponenza, pretendono di far credere agli altri quello che non possono e non sanno dimostrare, e che mai potrebbero dimostrare. Sara' sufficiente riferire che a cagione dell'influenza della Chiesa Romana, la scienza oggi si trova mille anni dietro? Quanto saremmo nel futuro? Quante scoperte in piu', quante malattie in meno? Non e' necessario andare lontanissimo, basti ricordare che se non fosse per le menti libere, le donne sarebbero ancora a morire di aborto, nei sottoscala, tra le mani delle mammane. Se non fosse per le menti libere, che non si fanno abbindolare dagli illusionisti del gioco delle tre carte per l'esercizio del potere, staremmo ancora a disquisire se il mondo sia piatto o meno, parola di Galileo.


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