testata ADUC
Il Loikraton e gli Ognissanti
Scarica e stampa il PDF
Medicare? di Giuseppe Parisi
1 novembre 2006 0:00
 
Il monaco vestito di giallo divideva la sua unica razione di cibo giornaliero, una piccola palletta di riso, con il suo amico dell'appuntamento giornaliero, un cane meticcio raminghino. Come due grandi amici si sfamavano a vicenda e si nutrivano di amore.
Sono gli insegnamenti del grande venerato Buddha, in Oriente da molti considerato "dio" e in tal modo venerato. Spiegarlo e' inutile, non ti comprendono; talvolta ti guardano con i loro occhi "bufalini", dallo sguardo "vuoto" lontano perso nel nulla.
Cosi' gli amici ti riempiono la casa di fruttap sopratutto quella che a Buddha piace tanto ma che non mangia mai. La tengono ai suoi piedi qualche giorno come offerta, poi non mangiano mai, la offrono alla gente loro cara.
Cosi' mi ritrovavo come fossi il fruttivendolo, quello di Buddha. Guardando il giovane monaco vestito di giallo e il raminghino, mi chiedevo cosa avessero di uguale e di diverso. Mi chiedevo se il raminghino venerasse qualche "Dio" o se solo lo avesse questo "Dio". La risposta era lampante: il raminghino non aveva necessita di alcun "Dio" in quanto molto piu' forte e sicuro, privo di ogni debolezza umana.
Buddha, da uomo del pensiero, cosi' diveniva "Dio" da venerare, con decine di feste nazionali, compresa quella piu' importante di questa settimana il "Loikraton".
Migliaia e migliaia di ragazze, oltre la frutta, compreranno particolari doni che poi disperderanno, "liberandolo" nelle acque come segno di purificazione.
Rimasi quasi "sconvolto" la prima volta che vidi questo bagno di folla venerante, composta, educata, rituale.
Da Chiang Mai ai confini della Malesia a sud, il copione e' simile. Si cercano fonti di acqua, chi ha il mare vicino, chi profitta degli innumerevoli giganteschi fiumi che percorrono il sudest asiatico. Il Mekong e' costellato da migliaia di persone dalle anime da purificare, con il loro dono in sacrificio al grande Buddha. I suoi oltre 4OO km sembrano interrompersi all'altezza di Nongkai, ai confini del Laos, una tranquilla cittadina di circa 55 mila abitanti. Sono quasi tutti li' sul Mekong, con i loro doni e le loro "richieste". Sembrano tutti uguali, anche nelle richieste: le ragazze che trovino un buon marito (possibilmente ricco) e gli uomini che abbiano molta fortuna (possibilmente vincite di denaro).
Se non fosse che Madre Natura ha voluto il grande Mekong veramente gigantesco, tanto da non permettere la visione della gente dall'altro lato delle due sponde, si sarebbe gia' ingolfato di doni intasandolo.
Forse non e un caso che Madre Natura ci abbia pensato.
Ma qui Buddha e' Buddha, vecchio di oltre 25OO anni di illuminazioni sagge, peccato che questa gente non lo comprenda, venerandolo come un "Dio". Certamente se fosse in vita non apprezzerebbe tale show, ritenendolo minimale, riduttivo, forse alienante. Le sue parole erano ben altre, intese nello sforzo e nella direzione di una crescita di consapevolezza e di amore tra gli abitanti della nostra terra, tutti. Il pensiero sublime, illuminante di un uomo dall'intelligenza raffinata, disperso nella stupidita' e nelle debolezze umane.
Tutto malgrado la gente qui non venera gli "strumenti della morte" e non potrebbe mai e poi mai comprendere come "la sofferenza" sia purificatrice dell'anima.
Ricordo quando a Bangkok, nelle sale cinematografiche la gente usciva dalla visione dell'ultimo "Gesu' Cristo" con una espressione simile al bambino "lento" in matematica dopo due ore di orrenda, pesante, insignificante lezione.
Cosi', mentre a Roma il Vaticano si affannava a riferire che "era tutto vero" e che le "cose erano andate cosi'", cioe' con quella visione di quel regista sanguinario e di odore di "carne maciullata", a Bangkok non capivano nulla. Una fortuna per loro.
D'altronde Buddha non si era inventato come "padre". E dopo la morte non era nemmeno risorto bleffando il liberatore romano che nelle sue campagne d'Oriente non avrebbe mai potuto raggiungerlo, visto che Roma e Bangkok sono divise da 12 mila km di distanza.
Mentre guardo la mia casa divenuta "fruttivendola", dalla finestra intravedo le migliaia di raminghino che costellano le strade polverose, immensamente lunghe del sudest asiatico.
Gli corro incontro anch'io, con la mia razione di riso e pollo commisto di ananas e di banana al barbecue con spezie e peperoncino. Non so se gli fara' male, ma non ho che questo e tanto amore. Non mì dedico molto a comprendere i suoi due grandi occhini che mi guardano sornioni e mi ringraziano: il riso e' buono.
Il 5 Novembre e' festa nazionale, si venera Buddha, e' il giorno del Loikraton. Mentre a Roma avremo finito di venerare tutti i Santi che ci liberino da ogni male del mondo, speriamo si ricordino.
Sembra proprio di no.
 
 
MEDICARE? IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS