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Non sempre l'adulto uomo ricorda di essere stato un bambino
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 dicembre 2006 0:00
 
Non sempre l'adulto uomo ricorda di essere stato un bambino Quasi mai l'adulto uomo immagina che tutto quello che fa dipende dal suo vissuto da bambino.
Un bambino infelice perche' reso infelice, sara' un adulto infelice. Un bambino maltrattato sara' un adulto egoista. Un bambino che avra' subito violenza gratuita sara' un violento. Un bambino senza amore sara' un adulto disadattato, incapace di dare amore.
Ogni adulto dovrebbe avere sempre a mente, quando vede il bambino: ero come lui con le sue necessita', i suoi bisogni.
Lo sanno meglio di noi gli animali. I "bambini" sono seguiti, istruiti fin tanto non diventano adulti. Loro, gli animali, sanno bene quando i loro piccoli sono "adulti". Quante volte avete visto togliere qualche cagnetto dopo solo qualche mese dal parto della madre? Quel cane diverra' adulto ma vivra' quel distacco prematuro per il resto della sua esistenza.
L'animale si e' rilevato piu' saggio ed umano del fratello uomo.
La tecnologia e la scienza medica ci hanno resi impossibilitati a "vedere oltre". E chi sobbalza, offeso da queste parole, significa che e' miope. Se non lo e', significherebbe che e' cieco come la maggior parte degli adulti.
Gli animali sono piu' saggi dell'uomo.
Basta guardarsi intorno, nelle citta', non quelle del mondo, quelle di casa nostra: giungla.
Quelle degli "animali" in confronto sono un paradiso.
Nelle citta' dell'uomo esiste un mondo separato quanto sottile. Pensiamo alle organizzazioni di "Squali" umani che stuprano, offendono, avviliscono la sensibilita', l'integralita' e l'ingenuita' di un bambino. Tra gli squali e gli orbi la distanza e' nulla, e gli ultimi siamo proprio noi, soprattutto quando voltiamo la testa da altra arte, con sofferenza certo, ma con frustrazione. Basta alzare lo sguardo, allontanandolo dai mille problemi che ci affliggono ogni giorno, quelli che potrebbero non esistere se fossimo semplicemente piu' giusti, laidamente giusti.
Bambini soli agli angoli delle strade, magari con un violino in mano, con uno sguardo vuoto, a volte vergognato ed impaurito. Bambini costretti al furto in Italia, perfino a fare le guerre nel mondo. Immaginiamoci bambini con un mitra o con una baionetta di 35 cm, quale adulto sara' mai?
Se non possiamo cambiare il mondo, cambiamo almeno noi, tenendo alta la testa con la dignita' e la determinazione che occorre. Ne guadagneranno tutti i bambini, soprattutto la nostra caparbieta', il nostro essere, la nostra anima.
Non facciamo dei bimbi del mondo "merce", degli "squali", quelli che nascono dall'insensibilita' dell'uomo, dalla grottesca avidita', dall'inutile stupidita'. Allunghiamo la mano a chi ha bisogno di noi.. e chi ancor di piu' se non un bambino?
Buon sereno Santo Natale a tutti voi, a tutti noi, per tutti ed ogni bambino del mondo.
 
 
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