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Passioni ed amori ai tempi della peste. Mese Mariano dell'anno Darwiniano
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 maggio 2009 0:00
 
Quando la Stampa e' libera ma poco. Il problema? Berlusconi
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Un giorno da bambino accadde che ascoltai un  diacono seminarista, che  sostando davanti al feretro, recito': tu non sei morto, ma oggi, sei andato nella nuova vita. Avevo 8 o 9 anni.
Questa anima nel cielo, poi lo sguardo sul cielo, e lo si vedeva brulicare di stelle, tante, tutte sorelle del Sole.
Oggi conosciamo che il cielo, "Oh cielo!" e' straboccante di satelliti sparati in orbita, tanto che se potessimo farci una bella passeggiata, chissa' quanti urti.
Quando bimbo, non lo dicevano, anzi non c'era, ora c'e', misterioso, non promette nulla di buono, e' il "buco" presente da qualche parte, e la responsabilità di esso, di chi e'?
Fino a questo momento, sappiamo per certo, che il terremoto in Abruzzo, con quella violenza distruttiva, quei morti, lo ha voluto Nostro Signore, parola di Radio Maria (1). Attendiamo, con un po' di fortuna gli addebiteremo anche il "buco".
Accadde negli States, non molto tempo addietro, quando il senatore  nero del Nevraska, Chambers  Ernie, del partito democratico  espose denuncia a Dio, incolpandolo di essere il responsabile, accusandolo, fra l'altro, di terremoti, uragani, guerre e nascite di bimbi con malformazioni...  accusandolo di aver diffuso in forma scritta (la Bibbia) documenti che servono a diffondere tra gli uomini ansia e paure.
Chambers  Ernie, simpaticissimo e battagliero come ormai pochi, strapochi in via di estinzione senatori in Italia, intendeva esporre una diffida a Dio, e la magistratura  americana, ricca di laico  liberismo, seppur Cesare Beccaria e Pietro Calamandrei non fossero mai stati americani, si presto' al gioco, dovendo pero'  dichiarare irricevibile la denuncia  in quanto impossibilitati a notificarla a Dio per mancanza di un indirizzo. La qualcosa pero' aveva un doppio senso. In effetti, Dio un indirizzo lo ha, poiche' Ratzinger e' convinto di essere il vicario di Dio (speriamo sia convinto veramente), l'indirizzo di Dio e' quello di Ratzinger.
Tuttavia, il senatore  americano prese due piccioni con una fava, il non notificare l'atto di denuncia al vicario di Dio, voleva significare che in Terra non ci fosse questo vicario.
Il bravo Woody Allen sdrammatizza: "se dobbiamo necessariamente ammettere l'esistenza di Dio, non possiamo dire che e' malvagio, l'unica cosa che possiamo dire che, fondamentalmente, ha avuto poco successo".
Quest'anno  e' il bicentenario della nascita di Charles Darwin. Di lui si conosce molto, oggi basta andare in Rete, acquistare un buon libro, per colmare molte lacune. Gli aspetti salienti del genio di Darwin, sono legati all'aver compreso il principio dell'evoluzione delle specie. Darwin si rese conto che la natura rispondeva a modificazioni che erano dettate da continui meccanismi legati alla sopravvivenza ed al continuo adattamento delle specie viventi, microrganismi ed uomo compresi, nei confronti dell'ambiente. Tale concetto, eccezionalmente rivoluzionario per quel periodo storico, minava alla radice il dogma cristiano della natura umana a somiglianza di Dio. La chiesa romana tento' di fermare il genio, oscurandolo, come fece per Copernico, che aveva  modificato il dogma con la teoria esatta del sole al centro con i pianeti che ruotavano intorno. Contrariamente al dogma della chiesa romana, Darwin sostenne, non con poca difficolta', che non esisteva nessuna finalita' della natura.
Scientificamente, oggi si conosce che  ogni processo biologico e naturale come la medesima evoluzione umana ed animale, avviene con causalita' delle mutazioni e pressioni di ambienti in continua selezione e trasformazione. Queste evoluzioni, insieme alle mutazioni selettive, perdurano da milioni di anni e sono sensibili agli eventi, sovente cagionate dall'uomo medesimo, quindi  possono deviare, far mutare, modificare verso selettivita' con  esiti non prevedibili.
Oggi il genio di Darwin, blasfemo  per la chiesa romana, e' attualissimo.
L'attualita' della "peste suina" e' una piccola ma consistente contingenza.
I microrganismi, quali specie viventi, si adattano nella selettivita' e nelle nutazioni, con il tentativo di  trasformarsi ed attecchire l'ospite (l'organismo che infettano), ma sono adattamenti per la loro medesima sopravvivenza.
Sono tanti gli studiosi che continuano a lanciare allarmi, circa i cambiamenti del clima, le mutuate condizioni dei microambienti, le trasformazioni dei cicli biologici naturali, che sono cagione degli alterati comportamenti dei microrganismi.
Avete osservato qualche quotidiano, o Tg, affrontare tale  sconcertante verita', al di fuori del comune inseguire lo scoop di numeri esigui di vittime? Rieccole le bufale, mettersi in macchina in un traffico disordinato, o farsi ricoverare in un ospedale costruito da qualche rinomata azienda di costruzioni Italiana, e'   molto piu' pericoloso del virus, e lo facciamo ogni giorno.
Sul virus ne avevamo  gia' parlato qui:
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L'informazione e' al servizio della politica dei potenti per rimanere "nulla informazione".
Ho trovato molto esauriente, a supporto di tale tesi, la versione del mondo e delle cose del sociologo Francesco Alberoni, nella sua rubrica sul Corriere della  Sera. Era lo scorso 6 Aprile. Titolo in "pubblico e privato" la "Storia procede per catastrofi, Saggezza e' saperle gestire", considerazioni del sociologo: le catastrofi nella storia hanno sempre inflitto l'uomo, cagionate dalla natura matrigna (versione post moderna Leopardiana) il tutto nella "naturalita'" delle catastrofi, e quindi tutto normale, nel destino dell'uomo...
Nemmeno una parola, e non a caso, circa le responsabilita' degli interventi umani, a cagione delle catastrofi che la natura da sola, certamente non cagiona ne cagionerebbe se non in piccolissima parte.
Chissa' perche', provate ad immaginare voi...
Un altro esempio, ancora il Corriere della Sera.
Qui si tratta  di pagine dedicate alla salute, siamo in un forum,  un lettore fa sesso con una sconosciuta, da' delle delucidazioni ben precise delle dinamiche dell'atto sessuale e chiede se il contagio con  l'HIV sarebbe stato possibile anche  con il sesso orale, oltremodo  quando e con che cosa controllarsi. Le risposte vengono fornite dalla dottoressa Ida Bianchessi, gia' Responsabile Ambulatorio Generale e Sessuologia I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo, Pavia.
La risposta era questa: Ricordo anche che la medicina non e' una scienza esatta e che il preservativo non da' una certezza assoluta! (data solo dalla rinuncia al rapporto a rischio). Qui siamo al proselitismo cattolico del Santo Padre Ratzinger quando, nel suo viaggio in Africa, avveleno' il preservativo, unica fonte di  prevenzione dal consistente quantitativo di malati di HIV in quel continente.
Evitiamo di inseguire tutte le saggezze clericali , ci pensano gia' profumatamente i media, sovvenzionati dalle nostre non felici tasche.
Il periodico The Lancet si e' distinto.
Disgustato, raccapricciato per le aberrazioni, le amenita' antiscientifiche di un clero che, nella  piu' rigorosa tradizione della chiesa romana, confonde con meticoloso interesse logicita' scientifiche con illogicita' del credo,  mantenuto per legge, insieme ai "sondini", di questo Governo.
Il preservativo e' altamente sicuro e fonte di attiva prevenzione da rischi di contagio sessuale. Nessun virus,  batterio od altro microrganismo, supera  la barriera di lattice del preservativo. Rimane importante che  avvolga fino in fondo alla radice il  pene, e che sia lubrificato sufficientemente  da non  rischiare  rotture dello stesso, unica insicurezza reale  del suo uso. In ogni caso, la rottura del preservativo non e' matematicamente legata al contagio di chi lo stava indossando, ne' il rapporto scoperto e' matematicamente fonte di contagio da HIV.
Noi aggiungiamo che  e' pura follia, proselitismo medievale, oscurantismo clericale, dogmatismo da Stato confessionale, informare che l'unico modo per evitare  il contagio e' astenersi dal sesso.
Se in Italia, ad esempio potessimo avere un buon servizio di mezzi pubblici, non da terzo e quarto mondo quali sono, di guidare ne potremmo fare  a meno, l'aria sarebbe anche piu' respirabile, le citta' sarebbero piu' vivibili.
Ci viene da chiedere, se di sesso, anche con chi conosciamo poco, ne sapremmo fare a meno.
Chiediamo al sociologo Alberoni e alla dottoressa Ida Bianchessi, e anche al Presidente Silvio Berlusconi, che  certamente  risponderebbe in francese, magari in inglese, ma non in italiano, mentre il santo padre Ratzinger lo farebbe in latino.
Queste teorie  privilegiano l'anno 1100 del Signore.
E' come dire, per non avere incidenti automobilistici, non guidare.
Statisticamente vale anche, per non morire sotto un terremoto, informarsi prima su chi ha costruito l'ospedale.
Mi piacerebbe guardare la faccia sconvolta di Niccolo' Copernico, Galileo Galilei, Isaac Newton,  Albert Einstein, Edwin Hubble, Gregor Mendel, James Watson,  Francis Crick, Marshall Nirenberg, Craig Venter, Francis Collins e centinaia di scienziati e studiosi di oggi, di ieri e di domani.
E se la stampa italiana indietreggia in termini di liberta', la Francia di Sarkozy non va altrettanto bene.
Era lo scorso 6 Maggio, sulla rete nazionale 2 francese era in onda il Presidente Silvio Berlusconi. Un monologo da cabaret di almeno 15 minuti,  con un francese poco raffreddato  dal forte sapore milanese, raccontava la favola delle ragioni sue contro quelle di sua moglie Veronica.
Qualche hanno fa, Daniele Capezzone avrebbe  aggiunto "con un francese maccheronico",  reiterando  "l'inglese maccheronico"  al congresso americano di  qualche anno prima, ai tempi di G.W.Bush. Ma Daniele Capezzone oggi e' il portavoce del suo "MACCHERONE".
Si tratta di "peste"  che infetta invasiva il costume, la societa', la cultura, la sensibilita', l'intelligenza, la creativita' del comune civile, in una velenosa alchimia che trasforma in un tutto incivile.
La televisione nazionale 2 Francese, ad un certo punto, zittiva il cabaret, e il giornalista molto raffreddato si inseriva dicendo che, oltre alla ragazza di 18 anni, quella della festa di compleanno, Noemi, Silvio aveva promosso a  ministro un'altra sua fiamma, facendo il nome ed il cognome di essa.
Nel tentativo riuscito di disinformare con faccende poco utili, a noi sarebbe stato molto piu' utile conoscere quanto uranio Sarkozy trafuga in Africa, con  modalita' poco ortodosse, materiale che serve ai reattori nucleari obsoleti di terza mano, venduti a questo Governo al prezzo di nuovi, profumatamente con i  nostri soldi.
Ci piacerebbe sapere, conoscere molto di piu', ma constatiamo infelici che il dibattito e la politica in Italia sono spariti, non esistono piu', inghiottiti nella incivilta', nella stupidita' di veline e gossip.
Forse e' l'Italia che vogliono gli italiani, con la felicita' di Berlusconi.
Il Presidente Silvio Berlusconi e' generosissimo.
La mattina  uscendo dalla sua villa di Arcore (2), in tasca ha sempre  qualche diamantino e qualche coiller.
Crediamo infondato, come qualcuno sostiene, esprimere che piu' che un autorevole Presidente del Consiglio dei Ministri, sia piu' un bravo "piazzista".
Il popolo Italiano, forse si svegliera' dall'incubo del coma profondo, cosi' approdera' alla più semplice delle laiche verita':  l'accettazione della natura umana nella sua banale, eroica confusione di forza e debolezza.
Da quel momento, tutto cambiera' laicamente in positivo, non esisteranno piu' "sondini di Stato" ne' "preservativi avvelenati".
Tutti potremo godere, e vivremo felici e contenti.
Veronica si e' gia' liberata, presto lo faremo anche noi, e se non riusciremo nella difficile impresa, la colpa sara' sempre di Dio, Nostro Signore.

Per approfondire:
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(2) ne avevamo parlato il 1 Giugno 2007:
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