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La Rete: i vincitori ed i sommersi. Psicobiologia del Sociale
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Medicare? di Giuseppe Parisi
1 luglio 2009 0:00
 
In un momento di pace relativa, almeno per l’Europa, forse mai piu’ di adesso il cittadino sta attraversando e patendo una sottile sensazione generata da una sconosciuta evoluzione dei tempi. Non si tratta occasionalmente ed eccezionalmente della crisi economica, cio' che avvolge e' qualcosa di piu', una angosciante sensazione della non partecipazione, che alimenta una sottile ma persistente disaffezione al tutto, adagiandosi come fiato sul collo sulla vita del cittadino. La impossibilita’ di partecipare alle decisioni importanti, quelle che riguardano la propria personale esistenza, la mancanza di criticita' e consapevolezza di cio’ che accade intorno e nel mondo, la certezza di vivere nel girotondo di programmi organizzati e gestiti da terzi soggetti, avvince ed avvolge il cittadino in una silente e persistente frustrazione.
La crisi economica e’ servita da cartina al tornasole.
Tale crisi storica della economia mondiale, era ben stata individuata ancor prima che ci raggiungesse, era un treno in corsa senza freni, si produceva tanto piu’ di quanto si fosse consumato, depauperando risorse vitali del pianeta come il verde e l’acqua. Era un modello di crescita suicida creata ad arte, ad uso di precise oligarchie, ed iniettata come un dannosissimo vaccino nell’immaginario collettivo di intere masse di milioni e milioni di individui, di ciascuno ed ognuno, cominciando dai piu’ vulnerabili, i bambini.
La fase importante fu quella che inizio’ dagli anni ‘80 in poi, attraverso meccanismi di diffusione mediatica che nascondevano il preciso obbiettivo del surfing sulle onde dei mercati internazionali, divenendo non a caso preziosi alleati e catalizzatori del meccanismo capitalistico, con strumenti antichi attraverso l’ammaestramento con il soporifero mediatico.
In questi ultimi giorni, abbiamo assistito, dalla nostra postazione di sommersi ed invisibili, ad una “faida dei titani”. La potenza del magnate Silvio Berlusconi, da una parte, e quella del suo avversario Rupert Murdoch dall’altra .
Le prese di posizione di molti giornali stranieri, sulla strabiliante vita privata del Presidente Berlusconi, esprimono la fotografia nitida di come ci vedono dall’estero.
Tuttavia e' anche vero che non solo i giornali di proprieta’ di Murdoch, come ad esempio il Wall street Journal, ridicolizzano il Premier, ma una stragrande mole di altri giornali che con il magnate australiano non hanno nulla da spartire.
Evidentemente l’Italia e' vista dall’estero in una emergenza civile, morale e politica. Segnali di debolezza politica si intravedono. Per Berlusconi essersi fatto intervistare dal settimanale “Chi” e' una prova contingente, il periodico e’ di sua proprieta’.
Anche il Vaticano ha riferito lodi di grande equilibrio al Premier... si’, ma uno passato, Alcide De Gasperi.
Ma i due magnati conoscono bene il loro pericolo maggiore, la rete Internet, ed i social network.
Per questo, siamo convinti che potranno superare le contrapposizioni per unirle, in sostanza in due ci difendiamo meglio…., lo sforzo di circoscrivere quello che rischierebbe di travolgere i loro interessi.
Non abbiamo dubbi che nel prossimo futuro la rete internet, il mondo dei blogger, l’incredibile velocita’ dei social network, potranno subire un feroce attacco di sabotaggio silente da parte di tali magnati dell’informazione tradizionale. Anticipare se riusciranno nell’impresa di invalidare le sue infinite risorse, e’ prerogativa da veggenti, ma noi sospettiamo, nostro malgrado, di si'.
Eppure, una parte di resistenza al grande sviluppo della rete Internet nasce dal suo interno, dalla gente comune.
E' pur vero che sovente il “nuovo” crea qualche diffidenza.
Esistono due contrapposte caratteristiche di risposta individuale alle novita'.
La rete internet non e’ la TV, necessita di un minimo sforzo di comprensione tecnica. Pertanto, esistono individui che si espandono fino a dominare il nuovo, altri non riuscendoci, si ritraggono a difesa, abbandonando ogni contatto con “il nuovo”.
Il filosofo Socrate, il quale nessuno si sognerebbe di dire fosse uno sprovveduto, asseriva, circa 4 secoli prima di Cristo, che la scrittura avrebbe distrutto la cultura, non imparo’ mai a scrivere, e per fortuna si sbagliava, e di tanto. Altrettanto si sbagliano coloro i quali non cercano di migliorarsi, impadronendosi di un mezzo rivoluzionario che da solo portera’ e guidera' una nuova consapevolezza tra le genti che popolano questo pianeta.
Rimane un problema: e’ necessario filtrare quella infinita mole di informazioni digitalizzate che ogni giorno crescono sempre piu’, imparare ed attingere a quelle che sono necessarie, in quanto importanti per la conoscenza, scartando quelle che non sono utili a tale obbiettivo.
Il problema e’ che le capacita’ di attenzione, di sintesi e di selezione delle informazioni dei singoli individui, quando non addestrati allo scopo, sono molto, molto limitate. Una piccola parte di essi ricerca, attraverso l’impegno e lo sforzo, la comprensione, razionalizza le informazioni che poi subito divengono vecchie. Altri, la maggior parte, si retraggono in quello che si definisce ignorare.
Oggi l’obbiettivo principale, prioritario della rete Internet, non deve essere la promozione della cultura, bensi’ controllare l’ignoranza .
La rete Internet ha molte implicazioni positive, ad esempio l’esercizio del dubbio e la diffusione di comportamenti esplorativi, che sono alla base della crescita di una societa’ e di un intero popolo.
La Rete ha rilevato una strabiliante quanto nascosta potenzialita’ di interrelazione e socialita’, i famigerati social network. Tuttavia questi devono il loro incredibile successo al fatto che le relazioni umane sono alla base degli istinti primordiali dell'essere umano, e la TV classica ha reso spettatore inermi e passivi, assopendo le intuizioni e le capacita’ creative dei singoli individui.
Tuttavia le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno permesso di raggruppare soggetti diversificati, impegnati in progettualita' complesse, senza organizzazioni formali, ne' grandi investimenti. Ne siamo esempio, a nostro modo, noi dell'Aduc.
Il computer dovrebbe essere, senza alcun rinvio, materia di studio teorica e pratica nelle scuole di ogni grado, si dovrebbe iniziare dalla comprensione dei singoli componenti, fino alla progettualita' di un computer, ognuno dovrebbe essere capace di assemblare i vari componenti, per divenire autonomo, oltremodo abbassarne i costi di mercato.
Ancora necessaria la pianificazione di ogni operativita’ e funzionalita’, da quelle piu’ semplici a quelle piu’ compresse quali i web editor, e le programmazioni software.
E’ per questo che la Rete dovrebbe da subito essere gratuita in connessione wireless in ogni citta' e paesello d’Italia, nei parchi e nelle scuole, in ogni luogo aperto al pubblico, in ogni ufficio pubblico e privato.
Una indagine ha rilevato che l’incapacita’ di conoscenza tecnica da parte dei cittadini non specialisti, fa perdere almeno 2 ore e piu' alla settimana di tempo davanti alle difficolta’ tecniche; gli “stop” si ripercuotono sul sistema Paese, ed hanno un valore di perdita economica che non e’ stato mai apprezzato.
Imparare e conoscere, esplorare e governare sono alla base delle civilta' evolute.
La crisi economica viene innanzitutto dalla ignoranza.
Quanti di voi, senza capire molto si sono affidati al primo prodotto di investimento finanziario offerto come insuperabile?
Ovviamente il cittadino che non conosce molto, si affida al primo prodotto che gli viene presentato, talvolta un mostro camuffato da pecorella. Noi di Aduc, sul web, curiamo con il contributo dei nostri esperti, una intera sezione ad hov, “investire informati”: molti utenti hanno potuto imparare, evitare il danno, e non perdere ingenti somme di denaro.
La Rete permette di far comprendere l’economia ed i mercati, e ci insegna a difenderci dagli eccessivi indebitamenti, che, alla fine sono risultati alla base del crollo dell’economia mondiale.
Aduc, cura sul web anche una rubrica, dedicata al mondo delle Comunicazioni e delle nuove tecnologie, “Aduc Tlc”.
La Rete e' anche imparare a conoscere gli strumenti per potersi difendere contro le arroganze e le illeggittimita' delle grandi aziende e multinazionali, con strumenti giuridici come la class action, che, non a caso in questo Paese guidato da un Presidente proprietario di giornali e televisioni, non e’ divenuta legge, impedendo al singolo cittadino di organizzarsi in grandi gruppi, anche in Rete, contro le multinazionali ed avverso grandi societa’ economiche.
La Rete, attraverso una nuova consapevolezza delle realta' utili agli obbiettivi, aiutera’ l’essere umano alla comprensione profonda della salvaguardia del proprio habitat naturale. Nuove consapevolezze, soprattutto nei giovani, tanto piu' sensibili e predisposti alle nuove idee ed alle loro applicazioni, modificando quel governo delle attivita’ umane che e' alla base degli equilibri degli habitat del pianeta.
Scuola, Internet e nuove idee e consapevolezze sul territorio, sull’ambiente, sull’acqua, sulle energie alternative e rinnovabili, forum di discussioni, blogger, contro la ignoranza degli show soporiferi televisivi, e quelli dei grandi fratelli. Se fosse stato cosi' da anni, lo scorso 6 Aprile il terremoto non avrebbe raso a terra l’Abruzzo.
La stragrande maggioranza di giovani sotto i 14 anni, in Italia, ad esempio, non sa nemmeno che frutti come manghi e banane, non sono prodotti sul territorio nazionale, ma arrivano in Italia dopo aver percorso diverse migliaia di chilometri.
Il sapere oggi e’ vietato, e’ dominato dai media tradizionali che si preoccupano ormai solo di salvaguardare la loro sopravvivenza, nella modalita’ piu' perfide e ciniche.
Imparare, conoscere, capire, si sviluppano innanzitutto dallo scambio, attraverso la multiculturalita’. Occorre spendere quante piu’ risorse possibili per imparare quante piu’ lingue diverse dalla propria, aprite le porte agli immigrati ed alla multiculturalita’, che apporta nuova conoscenza e nuovo sapere. Gli Stati Uniti d'America sono sempre stati un grande Paese grazie al fatto di essere stati un Paese multiculturale.
Infine, occorre prestare attenzione quando si sceglie il candidato da votare. Mandando a casa coloro i quali per propri interessi, non opterebbero mai per uno sviluppo coatto della rete Internet e della banda larga; non e' a caso che l’Italia, membro del G8, ha uno sviluppo in merito tra i piu’ scadenti d’Europa. Occorre scegliere politici che si fanno conoscere attraverso i blogger, e soprattutto quei politici che, a differenza degli spot, hanno serie motivazioni per desiderare il grande cablaggio di tutta l’Italia.
Fatelo per voi e per il bene del prossimo.
Fatelo per i vostri figli, che dovrebbero vivere in questa Italia da cittadini protagonisti, non da sudditi sommersi.
 
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