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Il salto nel buio. Quando il sonno della ragione produce mostri
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 febbraio 2009 0:00
 
Fare il medico e' rianimare, certo, ma anche saper sospendere le cure quando sono inutili. Fa parte delle nostre responsabilita'. E' a tutela di chi non ha piu speranza perche' non debba subire trattamenti inutili.
(Giuseppe Remuzzi, professore in Nefrologia, membro del Comitato di Redazione delle riviste "The Lancet" e "New England Journal of Medicine")


Una puntata della fiction Mediaset "Medici miei", come la stragrande maggioranza delle amenita' sfornate, in questa occasione si e' superata: di cosa si tratta? sommarieta', stupidita', indelicatezza fino alla impietosa amenita', nei confronti dei cittadini in generale e nei confronti dei malati in modo particolare. Nella stupenda fiction pagata a fior di  milioni di euro dai cittadini, attraverso il canone RAI e le multe della corte Europea e del Consiglio di Stato che paghiamo noi per Retequattro, Mediaset  offende la parte piu' indifesa  della nostra esistenza umana, cioe' quando siamo  colpiti  da una  patologia con esiti clinici e terapeutici non favorevoli.
In questa fiction, i cittadini /pazienti "drammatizzati" sono affetti da una insidiosa sindrome,  quella di Tourette, ma sono "catalogati" quali affetti dalla "sindrome dei deficienti".
A muoversi contro, con una denuncia, e' stata la Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Regione Lombardia.

Noi vi segnaliamo da tempo ormai, l'urgente necessita' di non "farsi piu' fregare", facendosi inghiottire dalle amenita' e  vendendo il televisore al mercatino delle pulci, e imparare e migliorare da se stessi sull'uso delle risorse offerte dalla Rete.Il rischio e' l'annichilimento di concerto alle amenita'  presentate come cose serie.
Ma chi e' il proprietario di Mediaset? Senza precedenti, in un Paese  a democrazia occidentale, la sintesi dei Paesi delle Banane, il Presidente del Consiglio On. Silvio Berlusconi.
Sull'ingiustizia formale  e legale, nonche' costituzionale in Internet si trova molto, al contrario dell'informazione tv negata.
Il cittadino che intende informarsi, non farsi fregare, crescere, conoscere e deliberare (finche' sara' possibile)  dovra' -se lo vorra'- muovere e ricercare sulla infinita' di pagine web, blog, news, sentenze, gia' presenti  su tale meraviglioso mezzo di comunicazione.
In questo contesto omettiamo  di ottemperare in un qualcosa che facilmente potra' essere  fatto  da chi ci legge. Ci basta aver dato qualche spunto.

Ma la vicenda della "fiction", e' di piu'
E' il vero volto, la  cartina al tornasole del Governo, che si sforza di apparire  "vicino ai problemi dei cittadini",  senza poter piu' "ritoccare la maschera" perche'   gia'  lavorata da "ceroni su ceroni". L'attacco  alla Costituzione Italiana, subito  ritrattato (e' una consuetudine ) e' una "metodologia" che segnalavamo da tempo: prendere a volo  con insospettabile cinismo -cavalcandoci-  la sofferenza privata di una famiglia come quella di Beppino Englaro, con frasi come "il padre si vuole sbarazzare", "Eluana e' viva, puo' anche avere dei figli". Oltre  alle amenita', si fa di piu', e' violenza, e' insidiosa negazione  alla conoscenza ed alla  informazione, che comporta  risultanze criminogene, dividendo un Paese, gia' lacerato  da  una spaventosa crisi economica che cinicamente il Governo maschera con molteplici strategie.
Da nessuna parte al Mondo, nei Paesi Occidentali, ci ha spiegato il cattolico senatore a vita e padre costituente Giulio Andreotti, mai un Governo si sarebbe presa la "briga" di stravolgere  una sentenza della alta corte di Cassazione, soprattutto su un problema privato come quello della famiglia Englaro, a meno che questo Paese voglia sembrare una democrazia occidentale solo sulla carta, ma di fatto essere altra cosa, e nel caso specifico  uno Stato Confessionale dell'Ayatollah Ratzinger.
Ci spiace che i cittadini non si siano resi  conto, ancora, che l'ultima cosa che questo Governo fa, e' interessarsi di governare per i problemi dei cittadini. Si fa di tutto, perfino campagna politica in Sardegna con i soldi dello Stato, tranne che  governare per risolvere  i problemi.
Si sfornano leggi  "Ad personam", riforme che servono ai pochi, si inseguono i voti dei sempre piu' cinici clericali, di un Vaticano che ormai dell'Italia si interessa proprio di tutto, perfino  delle nomine Rai, come faceva l'Ayatollah  Khomeini nella Repubblica fondamentalista.
Si affida un dicastero della Salute, in un regime di "insalata" con altri dicasteri, all'on. Maurizio Sacconi che oltre a non capire nulla di medicina, applica ogni norma solo se utile al pensiero del Vaticano e non,  come dovrebbe, alla tutela della salute del cittadino (1).
Pertanto,  il Presidente Silvio Berlusconi, "preferisce"  l'on. Sacconi ad un professionista medico, qual'e' il dottor Ferruccio Fazio, subordinato alle mansioni di  sottosegretario. Noi immaginiamo che il desiderio profondo  di Ferruccio Fazio, medico e non "piazzista", non poteva che non essere lontano dalle aberrazioni megagalattiche del Presidente Silvio Berlusconi.
Anni di vuoto legislativo,decisamente ottemperati perche' "non lo vuole il Vaticano", per poi decretare con modalita' ed urgenze al di fuori di ogni norma giuridica e costituzionale: l'immagine piu' eclatante, la  nitida radiografia di  quale  salto nel buio abbia fatto l'Italia, quanta strada abbia percorso in direzione del ritorno in termini di democrazia, liberta', diritti, legalita', giustizia. Al Presidente Giorgio Napolitano non va nessun plauso, ha semplicemente ottemperato in una doverosa azione, un dovere  a garanzia della nostra Costituzione, con la viva ragione che continui.
Per chiarire quali erano le reali condizioni di Eluana Englaro negli ultimi anni. pubblichiamo qui di seguito un contributo del professor Giuseppe Remuzzi, dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Bergamo, scritto in forma di missiva al Capo dello Stato, poche ore prima che avvenisse la morte della donna.

Caro Presidente Napolitano
Quali sono davvero le condizioni di salute della signora Eluana Englaro? E' giusto o no sospendere alimentazione ed idratazione?
Per poter rispondere penso sia necessario riferirsi alle conoscenze della letteratura medica sugli stati vegetativi. Provo a riassumerle.
Chi vive in stato vegetativo e' sveglio, apre e chiude gli occhi ma non ha nessuna coscienza di se' e dell'ambiente. Questo stato puo' durare giorni,  settimane o anche qualche mese. Si chiama "stato vegetativo persistente".
Non e' irreversibile, anzi, dopo un certo tempo, qualcuno si riprende, apre gli occhi non piu' a caso, ma in risposta a degli stimoli. Comincia ad esserci qualche forma di coscienza, magari minima, ma c'e'. Questi ammalati possono essere confusi, non ricordare il proprio nome, non sapere dove si trovino, ma la percezione di se' e dell'ambiente almeno un pochino l'hanno. E se si proseguono le cure, i giovani, possono perfino raggiungere un certo grado di indipendenza.
Se tuttavia, dopo un trauma, una persona resta in stato vegetativo per dodici mesi, allora lo stato vegetativo si chiama permanente. Questa condizione, e', senza ritorno. La definizione di "Lancet Neurology" -che deriva dalla analisi di tutta la letteratura medica esistente- non lascia dubbi:  stato vegetativo persistente, e' quando si rimane in stato vegetativo per almeno un mese e non e' irreversibile.
Stato vegetativo permanente, e' quando lo stato vegetativo permane per dodici mesi.
Lo stato vegetativo permanente  e'  irreversibile, sempre.
Terri Schiavo e' rimasta, così per 15 anni, poi si sospese tutto, mori' e le fecero l'autopsia. Il suo cervello pesava 615 grammi, circa la meta' del peso di un cervello normale. Non avrebbe mai potuto bere, ne' alimentarsi da sola, perche' i centri nervosi che governano la deglutizione, erano danneggiati in modo irreversibile. Apriva e chiudeva gli occhi, ma non vedeva, perche' i centri nervosi della visione nel suo cervello, non ce ne erano piu'.
Non ci poteva essere nessuna forma di coscienza in quel cervello, ne' ci sarebbe mai potuta essere per quanto chiunque si fosse prodigato in tutti i modi possibili, dichiarava ai giornalisti del "New York Times" Martin Samuels, grande neurologo di uno degli Ospedali di Harvard, alla fine del suo lavoro, "Semplicemente non c erano neuroni".
C'e' chi pensa che anche in queste condizioni non si dovrebbe mai sospendere la nutrizione e la idratazione, fino alla fine naturale della vita, perche' interrompere la vita non e' mai nel potere dell'uomo.
Ma la fine "naturale" della vita di Eluana Englaro sarebbe stata il 18 gennaio 1992.
Allora e' stato sbagliato rianimarla? Assolutamente no. Dopo un trauma della strada, se c'e' anche solo una possibilita' su centomila, di potercela fare, si rianima , "Resuscitation", asseriscono gli inglesi. Per Eluana Englaro e' stato cosi'.
A decidere di rianimare Eluana tanti anni fa, sono stati i medici. Ed e' stato giusto al momento dell'incidente stradale, rianimare Eluana, con l'idea di poter recuperare almeno qualcosa della funzione del suo cervello. E' per questo che prima di sospendere le cure e' prudente aspettare un anno, proprio per offrire a questi ammalati tutte le possibilita', anche se estremamente remote, di recupero. Dopo, e' tutto inutile. Ogni giorno nelle rianimazioni dei nostri ospedali, i medici prendono decisioni di fine vita. Ne parlano con i parenti, e tengono conto -quando c'e'- della volontà dell'ammalato. Ma i familiari il piu' delle volte, preferiscono non decidere, non se la sentono,  troppa responsabilita'. Si affidano alle conoscenze dei medici e al loro buon senso.
E di tanti altri, che di cure intensive invece hanno bisogno per vivere, sono quasi sempre giovani o giovanissimi, per loro, vittime di incidenti stradali o della meningite, qualche volta nelle rianimazioni dei nostri ospedali non c'e' nemmeno posto. Questo si' che e' un delitto. E lo sara' di piu' se si imporra' ai medici di impegnare risorse e posti, che nelle rianimazioni non bastano mai, per trattamenti inutili.
Ma di chi muore perche' non c'e' posto in rianimazione, non si parla: non ne parlano i giornali, e nemmeno gli uomini di Chiesa. Per quelli che muoiono perche' "non c'e' posto", di decreti-lampo non se ne fanno.
La ringrazio, Signor Presidente, dell'attenzione e mi auguro che queste note, possano essere utili, per orientare i provvedimenti che il Governo sta per assumere, e che Lei sara' chiamato a ratificare.
Giuseppe Remuzzi
 

Restiamo convinti che il progresso, forse un giorno, potra' cambiare il pensiero del prof. Remuzzi.
Viceversa, il progresso non cambiera'  mai il pensiero piu' alto, sul fatto che solamente noi medesimi restiamo gli unici nel poter disporre sulla nostra vita, perche' ne siamo i medesimi assoluti proprietari.

Il senso del decreto lampo di questo governo-confessionale: interrompere la vita non e' mai nel potere dell'uomo, perche' la vita di ciascuno di noi, non ci appartiene, non siamo noi i medesimi proprietari della nostra vita, bensi' Dio. Dio e' l'onnipotente padrone della tua vita, e non te. La tua vita appartiene  a Dio, non a te. Solo l'Onnipotente Dio, puo' disporre della tua vita.
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Alcuni  approfondimenti:
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- la sindrome dei deficienti secondo Mediaset
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PS:
Il 12 Febbraio 2009, e' stata la ricorrenza del bicentenario della nascita, 12 febbraio 1809 dello scienziato Charles Darwin.
Lo scienziato, come tutti i grandi uomini liberi e pensatori, fu  fortemente osteggiato dalla dottrina della Chiesa.
Il 27 dicembre 1831 il brigantino Beagle salpo' dall'Inghilterra con un passeggero d'eccezione, il giovane Charles Darwin,  per un giro del mondo che duro' cinque anni. Al suo ritorno le risultanze di quel viaggio spinsero il giovane naturalista a elaborare l'ardita teoria che le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente, ma si sono evolute nel tempo grazie a una selezione naturale del piu' adatto nella lotta per la vita. Questa teoria minava alla radice la pretesa dell'uomo di essere stato creato a immagine e somiglianza di Dio, e faceva invece supporre una sua discendenza da qualche progenitore comune delle grandi scimmie. Il bicentenario della nascita (12 febbraio 1809) e il centocinquantenario della pubblicazione del suo capolavoro "L'origine delle specie" (24 novembre 1859) ci forniscono una buona occasione per avvicinarci a Darwin.
Ve ne  consigliamo una attenta lettura, che e'  certamente  piu' saggio dei "grandi fratelli" che  Mediaset continua a sfornarci.
La lettura del libro e' interessante, anche per comprenderne, in visione delle circostanze sociali, politiche del momento, le  forti reazioni che provoco' al di qua' ed al di la' del Tevere.
Titolo: "In principio era Darwin"
Piergiorgio Odifreddi
Edito:Longanesi
Pag:128
Euro:12,00

(1)  qui uno degli innumerevoli eclatanti  esempi:
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