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L'uomo, orfano di passato e' senza futuro. Il significato di Olistico, da "Olos"il tutto... La Cimicifuga Racemosa...
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 settembre 2006 0:00
 
Uno studio effettuato da ricercatori dell'Universita' americana dell'Ohio per interpretare le interazioni tra mente e corpo, ha dato vita ad una ricerca che ha rilevato almeno, dal punto di vista scientifico, come l'essere umano non e' una somma di cellule ed organi, ma che ogni sua parte interagisce non in una sommatoria di apparati funzionali, bensi' in una complessita' biologica unica ed indivisibile.
Queste conoscenze sono antichissime figlie di una dottrina ed una saggezza medica che risale fino ai tempi di Ippocrate, conoscenze e cultura presenti nei medici che si occupano di "Medicina Olistica".
Non c'e' da meravigliarsi affatto se oggi un nostro giovane laureato fresco e' un medico strapieno di dottrina ma con una scarna capacita' di visione d'insieme di un malato.
Gli Usa, terra ricca in economia e ricerca, si permette il lusso di investire in studi che alla fine confermano l'esperienza millenaria di un mondo ed una dottrina medico/sanitaria affogata nell'oblio e nell'interesse economico. Lo studio americano pubblicato sugli archivi del Journal of Psichiatry ha descritto la ricerca effettuata su oltre un centinaio di coppie di marito e moglie. Sono stati effettuati dei tagli molto superficiali sulla cute e poi monitorati i comportamenti di vita di coppia. Nelle coppie che avevano piu' problematiche "interne" si e' osservato un tempo di cicatrizzazione piu' lenta fino ad una differenza di oltre il 5°% nelle coppie "normali". Nello studio si e' data importanza ad una "proteina" dell'infiammazione che nelle coppie "infelici" era cagione dei tempi di rimarginazione delle ferite provocate spontaneamente, la stessa proteina che cagiona ulteriori malattie degenerative come l'artrite, la demenza, il cancro.
Probabilmente dovremo attendere ancora molto tempo perche' sia raggiunto un bagaglio di conoscenze millenarie, anche se il rischio che non ci si arrivi piu' rimane altissimo...
La ricerca sul matrimonio Usa e' un tassello sperduto, una goccia di acqua nell'oceano immenso di una medicina troppo lontana dalle esigenze biologiche dell'essere umano.
Il problema rimane aperto come una ferita non guarita. Non si puo' che confidare nella sensibilita', curiosita', capacita' di ognuno e di ciascun operatore della salute, soprattutto dei giovani medici indottrinati da scuole sempre piu' rigide e con paraocchi.
L'essere umano, unico ed indivisibile, non puo' e non deve essere una sommatoria semplicistica di impulsi fisiochimici.
La risposta emotiva come quella registrata dallo studio americano, e' una reazione individuale in relazione al carattere ed al temperamento di ciascuno ed ognuno di noi.
Ci siamo mai chiesti, ad esempio, perche' uno strumento di indagine raffinatissimo come la "Grafologia", molto usato in attivita' forense o dai "selezionatori"nelle agenzie di lavoro interinale, non e' inserito nei piani di studio per la formazione culturale di un futuro medico?
Serve per comprendere se un individuo e' adatto a fare il bibliotecario, e non dovrebbe essere prezioso per le indagini sanitarie/mediche?
Questo la dice lunga.
In questa trappola l'uomo vive una vera solitudine, in quanto privato di un naturale rapporto tra "Io" e il suo mondo, motivo ulteriore per il quale si avvicina istintivamente verso le medicine naturali. Gli sforzi dei ricercatori statunitensi vanno di certo premiati, ma smascherano come la scienza medica "soffra" e "senta" la necessita' di rivalutare il significato di "malattia" in una visione meno meccanicistica.
Quindi non sembra per nulla incredibile se in questo secolo come il nostro, pieno zeppo di successi scientifici, si senta la necessita' di ripensare storicamente in una chiave meta/storica la visione generale della malattia/sofferenza e della nostra specie umana ed animale.
Da qui anche gli attacchi feroci a coloro i quali decidono di voler vedere meglio e chiaro, facendo una voce fuori dal "coro" dell'immaginario standardizzato, quello dei soliti baroni e delle solite accademie. Non a caso e' arrivato in piena estate, agosto il comunicato dell'Emea (Agenzia europea per il farmaco) come un bollettino di "guerra" (di questo si tratta) di accusa circa la tossicita' di una pianta come la Cimicifuga Racemosa, usata da millenni con successo e senza rischi, anche da me medesimo qualche tempo fa. Continueremo ad usarla con azioni di disobbedienza civile contro un sistema che lentamente, giorno dopo giorno, abnega e uccide la liberta', il diritto, la conoscenza, l'amore, l'identita' biologica di noi stessi e dei nostri fratelli animali.
Vi riporto sotto la faziosita' di alcuni comunicati stampa del mese di Agosto.

24-08-2006
Ritirati integratori a base di Cimicifuga racemosa.
E' stata sospesa la commercializzazione degli integratori alimentari contenenti la pianta Cimicifuga racemosa ("Black cohosh" in inglese), molto usati nei disturbi della menopausa.
Il 7 agosto 2006 il Ministero della Salute italiano ha inviato una circolare alle Aziende di settore, invitandole a sospendere la commercializzazione dei prodotti contenenti Cimicifuga racemosa.
La decisione e' stata presa in Italia dopo la pubblicazione, a luglio, di un comunicato stampa dell'EMEA (Agenzia Europea del Farmaco) circa la presunta tossicita' della pianta.
A mettere in moto l'intera macchina e' stata la raccolta di una cinquantina di segnalazioni, a livello mondiale, sulla sospetta tossicita' della pianta a livello del fegato. Anche se, afferma l'EMEA, fra tutti quelli segnalati, solo in 4 casi si puo' parlare di legame possibile o probabile.
La Cimicifuga racemosa e' una pianta officinale, la cui radice e' contenuta in preparati venduti in farmacia ed erboristeria. Questi preparati sono usati, spesso nella medicazione fai-da-te, per alleviare i disturbi classici della menopausa: sudorazione, vampate di calore, disturbi del sonno.
Ecco i nomi dei principali integratori contenenti Cimicifuga, che dovrebbero essere ritirati in questi giorni dal mercato: Antos, Bioestril, Biomineral Donna, Caltax, Cimicifuga Arkocapsule, Cimicifuga Pharbenia, Ciclomite complex, Climagen, Climant, Climastin, Cligine, Fitolady, Fitormil, Genestin, Genigreen, Hiperogyn, Longlife Cimicifuga, Menovis, Menovamp, Mepostar, Primadonna, Remax, Remifemin, Seaplus, Sintoclim.
Gli effetti indesiderati piu' frequenti legati all'uso di estratti di Cimicifuga sono: irritazione allo stomaco, nausea, mal di testa, vertigini.
Di recente, pero', sono state raccolte segnalazioni relative a problemi al fegato (da semplici alterazioni epatiche fino a epatiti gravi) da parte di chi utilizzava prodotti contenenti Cimicifuga racemosa.
Rispetto al largo utilizzo di questi prodotti, le epatiti sono casi rari; ma e' bene vigilare anche sull'uso di questi prodotti, definiti "naturali", di cui spesso si sottovalutano gli effetti indesiderati.
E' importante comunque ribadire che si tratta di una "sospensione cautelativa", in quanto non e' stato ancora stabilito un nesso causale certo tra l'assunzione di Cimicifuga racemosa e i problemi epatici.
Nell'attesa che l'Istituto Superiore di Sanita' faccia le debite valutazioni sulla sicurezza della Cimicifuga racemosa e che le Aziende interessate provvedano a ritirare i prodotti ancora in commercio, consigliamo:
- a chi ha fatto uso di questi prodotti senza riscontrare alcun problema di salute, di non allarmarsi;
- a chi sta usando questi prodotti e ha notato segnali inusuali (debolezza, affaticamento, perdita di appetito, urine scure, dolori addominali, ingiallimento della pelle o degli occhi), di sospendere l'assunzione del prodotto e di parlarne con il medico curante;
- a chi non li ha mai assunti, in particolare a coloro che soffrono gia' di problemi al fegato, di non usare prodotti contenenti Cimicifuga racemosa, in attesa di dati piu' certi sulla sua sicurezza.
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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