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Il Vaticano dei sabotaggi censurati. Il caso Englaro
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Medicare? di Giuseppe Parisi
1 dicembre 2008 0:00
 
la conoscenza vi fara' liberi….
(Gesu' Cristo)
 
Quando insegniamo ai nostri studenti a usare una "formula", li rendiamo dipendenti da quella formula. Se invece insegniamo senza usare "formule", sviluppiamo nei nostri studenti l'abilita' a creare le cose da soli.
Dante Alighieri (1265-1321)
 
Dio non si preoccupa delle nostre difficolta' scientifiche. Lui integra empiricamente.
Albert Einstein (1879-1955)
 
 
Il decreto ministeriale 11 Aprile 2008 (esecutivo Prodi, ministro della salute Livia Turco) era stato un decreto legge che abbreviava i tempi per la certificazione della cosiddetta "morte cerebrale del neonato".
Nello scorso ottobre 2008, in Campania si e' avuto il primo espianto di organi dopo l'entrata in vigore del decreto Turco (decreto attualmente in vigore): un neonato espiantato a cuore battente considerato "donatore", ma che donatore non potrebbe definirsi, in quanto da neonati non si e' nella leggittimita' di potersi definire tale.
Cosa e' questo decreto Turco?
In sostanza, i bambini e i neonati sono stati di fatto equiparati nei tempi della dichiarazione di "morte cerebrale" agli adulti, il tempo di osservazione e' passato da 24 a sole 6 ore, oltremodo a sole 2 verifiche.
La tempestivita' della ex ministra, ha fatto sospettare che si voleva garantire l'espianto e la disponibilita' di organi, difatti il decreto, mai avversato dal Vaticano, ne facilita' estremamente le procedure, soprattutto nella situazione di neonati figli di genitori disinformati.
Nel caso sopraccitato, il neonato sfortunato era di Caserta ed i suoi organi sono andati in Danimarca, Paese ove, per l'espianto degli organi, vige una impressionante quanto severa procedura di legittima individuale richiesta, oltremodo, il "silenzio dissenso".
La Danimarca e' un Paese dalla legislazione, in materia di trapianti e donazioni, normale, contrariamente all'Italia ove, grazie alla cattolicissima ex ministra della salute Rosy Bindi, si passo' nel 1999 alla "umana" norma del silenzio-assenso, cioe' se un cittadino e' distratto grazie alla normalissima censura giornalistica, da' il consenso (quale?) all'espianto dei propri organi.
Il Vaticano, a quel tempo, con la sua appendice al ministero, contento, non ebbe alcuna remora, e pronto offri' consensi e pareri positivi.
Per quanto riguarda il neonato di Caserta, non e' stato il primo caso di espianto "veloce" "a cuor battente". Gia' prima del decreto Turco, a Torino era accaduta la medesima cosa con un altro sfortunato neonato.
Come mai il Vaticano non insorgeva come adesso fa per il caso Englaro?
Una humanitas della malafede, insospettabile.
Il caso Englaro e' un motivo (uno dei tanti) di "principio", che mina la stessa esistenza del Vaticano quale forza e potere politico. Ma, in sostanza e nei fatti, lo stesso Vaticano appoggia, sostiene la "morte veloce" e l'espianto degli organi, mitigando e -peggio- edulcorando il tutto nelle buone azioni di carita' verso gli altri.
Avremo modo, in altre occasioni, di svelare questi retroscena, di approfondire le argomentazioni. Qui ci bastera' prendere coscienza che il mondo dell'espianto degli organi e dei trapianti ruota su meccanismi impensabili, occulti, silenziosi, insospettabili, macabri, garantiti e perpetuati da una classe politica, alla "Ponzio Pilato", adagiata sulla coperta del clero Vaticano.
La vicenda di Eluana Englaro ha portato a galla la non esistenza, allo stato attuale, di una legge che regolamenti il delicato tema del testamento biologico e le problematiche di fine vita. Ancora nel 2008, questa carenza tangibile della arretratezza civile sociale e giuridica del Bel Paese, subisce le angherie della strumentalizzazione politica, dei parlamentari della congregazione episcopale italiana, dell'esecutivo, dello stesso Vaticano che mette il naso dappertutto, come se la Repubblica Italiana fosse prezzemolo proprio.
Questa situazione ci allontana dal respiro della democrazia liberale, stravolgendo le elementari espressioni di laicita' che contraddistinguono i Paesi a democrazia compiuta.
Chiacchiere illiberali dell'esecutivo Berlusconi, quando, pochi giorni fa, il ministero della Salute presentava un "glossario" sullo stato vegetativo e sullo stato di minima coscienza, un documento che si sforza di essere ufficiale e che sviscera in una liturgia ortodossa, una paradossale forzatura e contrapposizione tra la politica e la scienza, i sofismi e le concretezze, il realismo della sofferenza della carne contro lo gnosticismo della sofferenza dell'anima, anticipando una granitica chiusura nei confronti di una auspicata legge sul testamento biologico, che se verra' sara' tutta ripiegata sul Vaticano, quindi meglio se non verra'.
Si teatralizza la tragedia (il clero ha una nutrita esperienza secolare in materia) miscelando e confondendo con un abile gioco delle tre carte, i temi della "eutanasia e sacralita' della vita" con le concretezze del poter conoscere per deliberare: se nell'Italia del 2008 possa essere riconosciuto il fondamentale diritto laico di autodeterminazione del popolo e del singolo individuo cittadino, ove sia insindacabile la volonta' di disporre della propria vita ed esistenza terrena, o se le individuali liberta' come quella di voler morire per non soffrire, siano e debbano essere subordinate alle volonta' di uno Stato padrone, o peggio di uno Stato padrone confinante com'e' il Vaticano.
Dobbiamo conoscere al piu' presto se in questo Bel Paese il costituzionale diritto di rifiutare le cure mediche o l'alimentazione artificiale, per magia scompaia quando la medesima persona sia in stato di incoscienza.
Eluana, in assenza di una legge che le avesse permesso di redigere un testamento biologico, dimostrava quando era in stato di coscienza le sue ferme volonta' di non essere mantenuta in vita qualora le fosse toccato un simile incubo, motivo che ha orientato bene l'Alta Corte di Cassazione nel riconoscerle l'inviolabile diritto, sentenza che salva in extremis la cupa faccia di questo Paese dal delirio oscurantista di questa Chiesa Vaticana, e delle loro appendici in Parlamento.
Il Vaticano gestisce e detta ordini alle sue appendici parlamentari (il sabotaggio sta virando precipitosamente in queste ore sull'impedire e vietare la ricerca con cellule staminali embrionali, viste le aperture del neo-Presidente americano Obama … … ). Confonde, con abile mistificazione, argomenti quali "sacralita' della vita", "eutanasia", altre realta' dei fatti, e copre e sostiene le aberrazioni sui trapianti, le modalita' e le metodiche.
Fin quando la nostra pazienza sara' cosi' grande da sopportare la pratica erosiva delle nostre laiche coscienze e la beffa alle nostre intelligenze?
Sappiamo, che l'uomo e la donna che hanno dato la vita ad Eluana, vivono angosciati da 17 anni una situazione anomala, frutto di una arretratezza civile e giuridica del Bel Paese ostaggio del Vaticano.
Adesso, saggi giuristi, hanno sopperito al vuoto legislativo, cancellando le ombre lunghe dell'oscura rozzezza di questo Paese. Eluana potra' volgere nel suo ultimo, lungo difficile viaggio.
In ultimo e non per ultimo, l'amore estremo, il coraggio e la determinazione di Bettino Englaro. Questo indimenticabile Padre, ha semplicemente restituito la dignita' ad Eluana, sua figlia, la medesima sequestrata e negata, da questi Signori di color porpora, dalla storia necrofila.
Si continua nella piu' arcaica arretratezza e rozzezza culturale, ad avere societa' cristiane, islamiche, indu', e quante altre ancora ne vorrete.
Continueremo a vivere le assurdita' che ci vengono propinate sin da bambini a cominciare dalle scuole, nel cinismo del plagio, succubi di un autoritarismo del nulla, che intende "dirigerci " ed istruirci su come le societa' debbano vivere a modo loro.
Una Chiesa straboccante di ori, preoccupata della grave crisi economica ma non delle risorse monetarie che essa sottrae ai giovani Italiani, una Chiesa dei privilegi, che a noi, figli della "sacralita'" vengono negati, perfino quello di morire silenziosamente e dignitosamente.
Qualcuno sarebbe cosi' inopportuno, nel consigliare cosa fare ad una persona, ad un padre che ha vissuto per 17 anni nel piu' totale dolore?
Qualcuno e' inopportunamente idiota da esprimere consigli a colui il quale per 17 lunghi anni vive il dolore di una figlia, la quale -ancora peggio- aveva affermato di voler morire piuttosto che vivere da vegetale? Si', gli idioti ci sono, travestiti da clown di color porpora, e mascherati nelle appendici al Parlamento.
Ho profonda vergogna per questa gente che di vergogna non ne sa avere.
Nulla e nessuno, allo stato attuale dello scibile medico e scientifico, puo' sostenere che Eluana provi dolore, sofferenza, che abbia in qualche modalita' sensazioni, emozioni, avverta il mondo intorno, quello delle stesse sorelle religiose che ogni giorno, con cura e dedizione la sostengono, la tirano su, la voltano, la siedono, la cambiano.
Condannare ad una vita che non si vuole, cosa e'?
Eluana, che non voleva vivere nemmeno un sol giorno in tale situazione, chi dovra' mai ringraziare per aver avuto il modo di dover attendere qualcosina in piu', solo 17 anni.
La vita di Eluana, se non fosse di Eluana, di chi altri sarebbe?
Chiedetelo ai Signori di color porpora, loro sanno sempre tutto, e vanno sempre bene per il tutto.
Per noi laici, la naturalita' della vita biologica e' inviolabile, a cominciare dalla nascita, ma ancor piu' la scelta di autodeterminazione di ogni singolo individuo, perche' unico proprietario della propria esistenza biologica ed umana.
La posizione della Chiesa Cristiana, sulle difficili tematiche che sempre di piu' interesseranno il futuro della scienza e dell'umanita', con il pontefice Ratzinger, non si sono evolute, anzi sono scivolate in un baratro dai sapori antichi, in perfide logiche arcaiche di conservazione dell'influenza e del potere politico.
Se le Chiese si svuotano sempre piu', un motivo pur ci sara'.
Conoscere e far conoscere e' alla base di ogni liberta', Gesu' Cristo diceva: "la conoscenza vi fara' liberi".
Di tutti i tipi di odio, nessuno e' più profondo di quello dell'ignoranza nei confronti del sapere (Galileo Galilei).
 
 
 
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