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Zombi tra di noi
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Medicare? di Giuseppe Parisi
1 ottobre 2007 0:00
 
Era il settembre di un anno fa (1) quando, il ministero della Salute disponeva il sequestro della sostanza "cimicifuga racemosa", perche' sospettata di poter provocare lesioni epatiche, sotto forma di gravi epatiti, anche se tali non erano mai state ravvisate, ne' esisteva una -seppur minima- prova di tale, quale effetto diretto. Non seguirono barricate, da nessuna parte, ancor di meno tra quei medici che tale sostanza la usavano da sempre, contrariamente con grandi benefici per i loro pazienti. Il sospetto, era sempre lo stesso, quella dell'invenzione -tante purtroppo- contro quel mondo ritenuto alieno, perche' non conforme e conformato, sottomesso dalla medicina ufficiale.
Quello che fu incredibile e' che non si fecero ulteriori verifiche e quella preziosa sostanza, usata da chissa' quanti e quanti decenni con successo, doveva scomparire, addossandole fantasmi di cui i medici descrittori di fitoterapia non ebbero mai a credere, e mai crederanno.
La supponenza nei confronti della Cimicifuga ha indirettamente assunto volti piu' delineati proprio in queste ore.
Si e' riportato in vita (ma non era morto, camminava nelle citta' come uno zombi) un semi-cadavere chimico, dal nome "nimesulide", farmaco anti-infiammatorio di sintesi, sicuramente il piu' diffuso e conosciuto al mondo.
Nel 2006, in Finlandia era stata sospesa la commercializzazione perche' -e qui con prove dirette- aveva procurato gravissime epatiti.
Fu cosi' necessario l'intervento delle autorita' di controllo, una di queste, la piu' importante, l'Agenzia Europea del Farmaco.
In Italia, a differenza della pericolosissima "cimicifuga racemosa", la buona nimesulide non fu mai, anche a scopo cautelare, bloccata nella sua commercializzazione.
L'Agenzia europea, valutando "globalmente" ogni aspetto della faccenda, ha concluso proprio in queste ore: "il profilo rischio/beneficio della nimesulide e' ancora favorevole (a chi ?) ravvisando pero' la necessita' di introdurre delle cautele e limitazioni d'uso del farmaco, e informare medici e pazienti del rischio di possibili eventi avversi a carico del fegato".
Da ora il vostro medico non potra' prescrivervi tale farmaco per piu' di 15 giorni. Inoltre, le confezioni dovranno essere modulate nel numero di compresse e bustine. Non ci si potra' recare spontaneamente in farmacia per acquistare il famoso farmaco, ma si dovra' esibire la ricetta medica. L'Aifa (l'Agenzia italiana del farmaco) informera' ogni medico dei possibili rischi del farmaco. Non v'e' dubbio, quindi, che le suddette agenzie di verifica e controllo del farmaco, ritengano la "cimicifuga racemosa" una sostanza molto piu' pericolosa della nimesulide.
Anche noi lo crediamo.
Resta fermo il fatto che per la cimicifuga questo non si e' appurato.
La nimesulide corre su una Ferrari, la cimicifuga si muove con un mulo , anzi non si muove, e' ferma, e' gia' andata.
Dal lontanissimo 2006, quando fu sospesa in Finlandia, al 2007, quando lo scorso maggio in Irlanda ha cagionato gravissime epatiti, come mai i cittadini sono stati abbandonati -soprattutto in Italia-, ignari, soli ed indifesi?
La cimicifuga racemosa era usata soprattutto in produzione di preparati fitoterapici, in estratto di macerati glicerinati. Era preziosa nel contrasto dei fenomeni legati alla menopausa ed alla senilita' femminile, molto contrastata, insieme ai fito-estrogeni, dalle varie associazioni americane di ginecologia, le stesse che le abnegano, in nome delle terapie sostitutive ormonali chimiche, malgrado queste ultime abbiano dato prova di essere incongrue e pericolose.
Chi desidera informazioni maggiori, mi puo' scrivere direttamente: [email protected]

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