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DOVE VANNO A FINIRE I.. MIEI SOLDINI?OVVERO: L'OTTO PER MILLE A DIRETTA GESTIONE DELLO STATO AGGIORNAMENTO AL 2003
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La pulce nell'orecchio di Annapaola Laldi
15 aprile 2004 0:00
 
Mentre sto riordinando il materiale utile a creare un archivio di tutto cio' che ho raccolto dal 2001 sull'OTTO PER MILLE (OPM), affinche' chi e' interessato possa avere informazioni di prima mano, riporto qui, intanto, i dati della ripartizione dell'OPM a diretta gestione statale per l'anno 2003 e un confronto, che mi sembra utile, con gli anni precedenti.
Poiche' anche la storia, le interpretazioni, i commenti e gli interrogativi sull'OPM nel suo complesso rientreranno in questo archivio prossimo venturo, qui mi limitero' a qualche richiamo storico e cenno critico solo alla fine, rimandando, per il momento, agli altri interventi che sull'argomento ho fatto negli anni passati (vedere LINK in appendice).

OPM STATALE 2003
Un po' piu' di CENTO MILIONI DI EURO e' stato l'introito dell'OPM a diretta gestione statale per l'anno 2003; per l'esattezza € 101.458.441,64.
Ne rende conto il "DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 DICEMBRE 2003" (DPCM), che e' stato pubblicato sul supplemento ordinario della "GAZZETTA UFFICIALE" n. 52 del 3 MARZO 2004 (allegato "Gazzetta Ufficiale").
Leggendo la parte iniziale, si puo' vedere, fra l'altro, che:
a) a differenza degli altri anni, in cui la cifra prevista dal ministero dell'Economia e delle Finanze era diversa da quella definitiva, nel 2003 non risultano rettifiche;
b) quest'anno, come gia' nel 2002, non vi sono state decurtazioni operate da decreti-legge a favore di iniziative diverse da quelle stabilite nel DPR 76/1998, e lasciate immutate dal DPR 250/2002 (ALLEGATO 1) che ha modificato e integrato il precedente, solo, pero', nella parte relativa ai requisiti di chi chiede il finanziamento, alle modalita', alla scadenza e documentazione delle relative domande, nonche' alle verifiche dei ministeri competenti sull'effettiva utilizzazione degli stanziamenti e alle condizioni per una eventuale revoca degli stessi;
c) le domande pervenute sono state 1.265, ma la maggioranza e' stata esclusa come mostrano i quattro corposi elenchi allegati al DPCM.
Alla fine, sommano a soli 203 gli interventi ammessi a godere degli stanziamenti dell'OPM statale per il 2003.
La ripartizione e' la seguente:

FAME NEL MONDO:
Interventi n. 10 per euro 2.555.993,00 (pari al 2,52%).

CALAMITA' NATURALI:
Interventi n. 43 per euro 26.059.904,00 (pari al 25,7%).

ASSISTENZA RIFUGIATI:
UN SOLO intervento per euro 8.750.000,00 (8,6%).

CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI:
Interventi n.149 per euro 64.092.544,64 (pari al 63,18%), cosi' suddivisi:
A) a favore di proprieta' relative alla confessione cattolica (parrocchie, vescovadi, conventi, ecc.):
interventi n. 88 per euro 36.993.484,64 (36,46%);
B) a favore di opere civili: interventi n. 61 per euro 27.099.060,00 (26,72%).

Comunque la si guardi, la spesa dell'OPM statale a favore di beni legati alla confessione cattolica, di cui gran parte di proprietà
della chiesa cattolica (la quale, peraltro, quest'anno prevede di incassare direttamente oltre UN MILIARDO di EURO di OPM!),
e' sempre superiore a ogni altra singola voce. Per completare il quadro va detto che la chiesa cattolica, per la conservazione dei beni culturali, non spende mai piu' di un 5-6% del "suo" OPM. Perche', allora, lo Stato ne deve spendere, come quest'anno, il 36,46%?

Questa vera e propria occupazione da parte della chiesa cattolica anche dell'OPM statale non e' una novita', ma negli ultimi tre anni si era assistito a un lieve ridimensionamento del fenomeno, che faceva ben sperare. Invece, quest'anno, la clericalizzazione dell'OPM statale e', si direbbe, la nota dominante.

Conviene dunque partire dall'analisi di questa voce (Beni culturali) per il confronto con gli altri anni, a far data dal 1998, quando l'OPM dello Stato ha avuto la sua odierna strutturazione:

PANORAMICA DAL 1998 (le percentuali sono calcolate sul totale dello stanziamento OPM statale gestito con DPCM e sono desunte dalle TABELLE OPM:
clicca qui

CONSERVAZIONE BENI CULTURALI:

Anno 1998: Opere civili: 48,65%; beni cattolici: 24,50%;
Anno 1999: beni cattolici: 46,35%; opere civili: 42,76%
Anno 2000: opere civili: 33,20%; beni cattolici: 29,03%; beni ebraici: 0,11%;
Anno 2001: opere civili: 43,92%; beni cattolici: 32,43%; beni ebraici: 0,60%;
beni valdesi: 1,20%;
Anno 2002: Opere civili: 36,91%; beni cattolici: 33,36%; beni ebraici: 0,29%;
Anno 2003: Beni cattolici: 36,46%; opere civili: 26,72.

FAME NEL MONDO:

Anno 1998: 11,68%
Anno 1999: 0,44%
Anno 2000: 0% (cosi' fu!)
Anno 2001: 1,51%
Anno 2002: 2,62%
Anno 2003: 2,52%

CALAMITA' NATURALI:

Anno 1998: 13,31%
Anno 1999: 8,05%
Anno 2000: 13,49%
Anno 2001: 11,26%
Anno 2002: 18,12%
Anno 2003: 25,7%

ASSISTENZA AI RIFUGIATI:

Anno 1998: 1,86%
Anno 1999: 2,4%
Anno 2000: 24,17% (Tutto al Ministero dell'Interno per un "Progetto pilota")
Anno 2001: 9,08% (Tutto come sopra per seconda fase "progetto pilota")
Anno 2002: 8,70% (prosecuzione stesso progetto; gestione passata all'ANCI)
Anno 2003: 8,60%. (idem come sopra)

Le cifre sono aride, e' vero, pero', in qualche modo, parlano anch'esse. E, oltre a quanto gia' notato nel campo della conservazione dei beni culturali, dicono, ad esempio, la pochezza dell'impegno sul versante della lotta contro LA FAME NEL MONDO: e' possibile che non vi siano, in questo settore, piu' progetti degni di attenzione e di finanziamento? L'ASSISTENZA AI RIFUGIATI si e' attestata sopra l'8%, dopo il boom del 2000 (24,17%), ma c'e' da dire che, da quella data, la somma e' tutta assorbita da un unico intervento che si rifa' a quel "Progetto pilota" gestito dal Ministero dell'Interno nel 2000 e nel 2001, e che dal 2002 e' stato assunto direttamente dall'ANCI (Associazione nazionale Comuni italiani). Di cosa si occupa veramente questo progetto? Che cosa finanzia? Come e dove? Perche', le notizie di qualche mese fa sugli "asili" pubblici per gli extracomunitari non erano confortanti. O sbaglio?
Gli interventi nella voce "CALAMITA' NATURALI" vedono un incremento costante negli ultimi tre anni, con il raggiungimento, adesso, di quota 25,7%, quindi, un quarto di tutto l'OPM statale. Ma, di fronte all'assoluta necessita' di questo tipo di interventi che di solito hanno come scopo il consolidamento di abitati e strade che, altrimenti, o slitterebbero a valle o sarebbero sommersi da frane, viene da sorridere all'idea che qui si possa parlare, come vorrebbero il primo e il sesto comma dell'art.2 del DPR 76/1998, di "INTERVENTI STRAORDINARI" CHE "ESULANO EFFETTIVAMENTE DALL'ATTIVITA' DI ORDINARIA E CORRENTE CURA DEGLI INTERESSI COINVOLTI E NON SONO PER TALE RAGIONE COMPRESI NELLA PROGRAMMAZIONE E NELLA RELATIVA DESTINAZIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE".
In altri termini e' lecito chiedersi: se non ci fosse l'OPM, lo Stato che farebbe? Lascerebbe spazzar via dalla faccia della penisola interi abitati e vie di comunicazione? Ma, allora, che cosa ci starebbe a fare lo Stato? A che scopo fa pagare le tasse ai cittadini se non, anche, per essere pronto a intervenire a loro favore quando nascono problemi collettivi cosi' importanti? E, bisognerebbe aggiungere: e' davvero un bene che si diminuiscano le tasse, come recentemente e' stato ventilato? (Ammesso che sia vero, perche' mi sembra che, se diminuiscono quelle nazionali, aumentano quelle regionali e comunali!). Ce la faremo, dopo, a bloccare a mani nude le frane che vogliono abbattersi sui nostri abitati, a farci diga umana contro i fiumi che esondano (come si dice oggi), a diventare colonne antisismiche per gli edifici delle nostre citta'? Mah! Le assurdita' scaturite dalla revisione del Concordato (febbraio 1984), che obbligarono lo Stato a farsi elemosiniere di se stesso per poter garantire alla chiesa cattolica un finanziamento stabile e sicuro, al posto (e piu' vantaggioso) della vecchia congrua (cioe' lo stipendio statale ai parroci cattolici), si ripresentano piu' acute ed evidenti ogni volta che ci soffermiamo sull'argomento. Una di esse -e forse e' la piu' grave perche', in sostanza, slitta facilmente nell'inganno- e' quella della presunta "libera scelta" da parte dei contribuenti. E' bene ripetere che chi non sceglie alcun beneficiario dell'OPM, regala la propria quota, in realta', a tutti i beneficiari (ad eccezione di Valdesi e ADI), in proporzione delle scelte espresse dagli altri (art.47 L.222/1985); e siccome la chiesa cattolica e' la piu' gettonata nella minoranza di chi esprime la scelta, a essa viene attribuita la stragrande maggioranza dell'OPM. Due sole cifre a conferma: nel 2002 allo Stato furono attribuiti poco piu' di 99 milioni di Euro, mentre la chiesa cattolica beneficio' di 908 milioni di Euro, cioe' poco meno di 10 volte la quota dello Stato. Di conseguenza, chi crede che, non firmando, dara' i soldi automaticamente allo Stato, ci ripensi, perche' cosi' non e'. Anzi…..

NOTA

ALLEGATI
- TESTO COORDINATO DEL DPR 76/1998 E DPR 23/2002
- TABELLE OPM STATALE ANNI 1998-2003
- DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 20 DICEMBRE 2003 (diviso in tre file a seguire)

LINK:

- 15 aprile2001 (OTTO PER MILLE: IL PASTICCIO DELLO STATO)
clicca qui

- 1 maggio 2001 (OTTO PER MILLE ALLE CONFESSIONI RELIGIOSE: OPPORTUNITA' O TRAPPOLA?)
clicca qui

- 1 marzo 2002 (OTTO PER MILLE. PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE. COME FARE A DOCUMENTARSI?)
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- 1 aprile 2002 (OTTO PER MILLE DELLO STATO - TRA CIFRE CHE PARLANO… )
clicca qui

- 15 aprile 2002 (OTTO PER MILLE (3): LE CONFESSIONI RELIGIOSE)
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- 15 maggio 2003 (OTTO PER MILLE: UN AGGIORNAMENTO)
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