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Il ciclo del non ritorno dei capitali e dell’energia. Quando la Natura non ne puo’ piu’…
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Medicare? di Giuseppe Parisi
22 marzo 2011 8:18
 
… la ricerca per il lucro piuttosto che il bene dell’uomo, e’ il veleno che uccide l’umanita’…

L’Imperatore del Giappone triste e addolorato. Spiacente per lui, ma non ha voluto imparare nulla dalla storia.
Non è stata sufficiente l’apocalisse di Hiroshima, per aver paura di farne una nuova.
L’energia dell’atomo giova solo al capitale, grande assetato di energia, non alla gente comune, alle famiglie e al futuro del nostro pianeta.
Non molti conoscono bene il Giappone, non molti sanno che lì c'e' un numero altissimo di suicidi. Questo perché vige un modello sociale incline al “merito”, alla “produzione”, al dover essere il “migliore” in ogni ambito e circostanza, fino all’inverosimile, all’esasperazione estrema dei propri bisogni e della gestione del tempo da essere umano. Una esasperazione fino al limite delle proprie capacita’, tutti, gente comune, cominciando dalle scuole, dagli scolaretti. Quelli che non resistono si suicidano, non pochissimi. Uno strano Paese, sono passati dalla filosofia zen alla filosofia del capitale e “da primi della classe”: altissima tecnologia in ogni ambito.
Giappone, Paese avanzatissimo tecnicamente. Lo stesso terremoto che avrebbe spazzato via oltre tre quarti dell’Italia, in Giappone ha creato pochissimi danni agli edifici, costruiti con materiali e tecnologie che a casa nostra non esistono, né mai esisteranno.
Il terremoto, invece, ha creato danni alle centrali nucleari, nonostante il loro stato avanzato e tecnico: il grande monito che non può esistere centrale nucleare sicura.
Una centrale nucleare è una mina vagante, che ha iniziato il conto alla rovescia sul tempo della morte per l’uomo.
Non è solo il problema di ripristinare o meno l’atomo in Italia, ma di disattivare ogni centrale nel mondo, per attingere,tutti, alle tecnologie da fonti rinnovabili.
Nella storia dell’uomo, gli sforzi dell’umanità’ attraverso lo studio e la ricerca si sono mossi per piccoli passi, talvolta alternati da lunghi, nati solo dal caso.
Tuttavia le ricerche al fine del “lucro e del capitale” piuttosto che al bene umano, stanno distruggendo il ciclo di vita terrestre.
Sono molti i segnali che dimostrano come la Terra stia esaurendo il suo ciclo vitale, avendo iniziato il conto alla rovescia.
Nel brevissimo tempo dovremo attenderci nuovi terremoti, ma soprattutto cataclismi generati dal clima e dal surriscaldamento terrestre.
Se le società e i popoli del mondo intendono non allontanare i governanti che fingono di non capire e procedono sordi, sappiano che il conto alla rovescia è iniziato.
La ricerca per il lucro è ricerca per la morte.
Altresì le centrali nucleari, non utili -come vogliono farci credere -alle “bollette della luce”, delle famiglie che non arrivano alla fine del mese, bensì all’energia che necessita alle industrie e ai movimenti di capitali, nonche' “beni” quasi tutti inutili e superflui.
Movimenti di capitale e produzioni di beni da dare in “pasto alla gente”, attonita e plagiata verso il possesso, grazie al sistema e alla pubblicità.
Pertanto, le società e i popoli producono reddito con il lavoro individuale, per possedere la maggior parte delle volte inutilità prodotte dal necessario surplus di energia. Che per attingerla, gruppi emergenti e di potere si fanno pochi scrupoli, con centrali nucleari, malgrado le scorie prodotte sono e saranno, per centinaia di anni, radioattive e mortali per l’uomo, l’animale e ogni essere vivente, con il grave dilemma di dove smaltire le stesse.
Questo accade quando le cose vanno bene. Quando vanno male... la storia è davanti agli occhi, ma solo in parte, perché molto di più della realtà a cui possiamo accedere, è nascosto e censurato.
E’ un gioco perverso e pericoloso, un tiranno “ciclo del non ritorno”.
Presto si esaurirà’, compreso l’uomo, è questione di tempo.
Se vogliamo accelerare, possiamo semplicemente consumare di più: ricordate quel “interessato” politico di casa nostra quando, tempo fa, invitava gli Italiani a “uscire da casa e consumare di più”, per “rimettere in moto“ l’economia, nonostante la crisi economica fosse stata generata proprio dall’eccessiva produzione di capitale e di beni?
La natura si rigenera da sola, il cervello dell’uomo no, soprattutto quando esso è molto interessato.
La natura mostra all’uomo fonti energetiche dal valore aggiunto, perché esemplarmente pulite.
Tocca a noi, gente comune, raccogliere la sfida, ammonendo i prezzolati “cervelloni” interessati all’atomo senza scrupoli, mandandoli via a casa, definitivamente.
Il loro tempo è scaduto. Danni al presente e al futuro ne hanno creati, tanti. In Italia, al bene comune, alla cultura sociale e storica, alla ricerca, alla scuola e all’universita’, alla dignità degli Italiani, ai “diritti” civili e politici, alla Giustizia, ma questa è altra storia.
Tanti danni. Troppi.
Vi raccomandiamo, vi invitiamo, vi supplichiamo di capire, comprendere, di farvi promotori, di avere anima e corpo in decisioni che dipendono (almeno queste) da Voi: il referendum popolare, che questo Governo ha negato di inglobare nelle amministrative prossime, si svolgera’ quando la gente inizia ad andare al mare, e quello che loro vogliono!
Votate contro il nucleare, anche se questo Governo di ipocriti lo facesse svolgere il giorno di Natale. In caso contrario e’ un suicidio, per tutti noi, per tutte le generazioni che verranno, se esse verranno.


Approfondimenti

ADRIANO CELENTANO, DA' DELL’IPOCRITA A BERLUSCONI E CASINI, LA SUA LETTERA PUBBLICATA SU CORRIERE.IT
Settantamila case distrutte, un milione di sfollati e cinquemila dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.
«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza.
E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.
Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.
E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.
Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.
La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori.
Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.
SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini.
Bravo Matteo, tu hai capito tanto, e magari, ancora non ti rendi conto quanto sia grande quello che hai capito.

GOVERNO RADIOATTIVO, SICUREZZA: CHI SI FIDA?
- Nucleare. Dopo gli 'avvoltoi del ministro Prestigiacomo ora ci sono gli 'emozionati' del ministro Romani. Cosa fa il governo per garantire la sicurezza?
- La morte delle api, un problema ormai globale
- Nasce Global Virus Network

CINA E INQUINAMENTO: MEGLIO DELL’ITALIA?
La timida glasnost scientifica e ambientale di Pechino
L'Accademia per la Pianificazione Ambientale della Cina ha pubblicato nei giorni scorsi un rapporto in cui rivela che nell'anno 2008 l'inquinamento ha causato danni al paese per oltre 150 miliardi di euro: il 3,9% del Prodotto interno lordo. E che in soli cinque anni i costi dell'inquinamento ambientale sono aumentati del 74,8%. Il rapporto ha reso noto a tutti, dove quel tutti include l'opinione pubblica cinese, la tendenza all'aumento dei costi della pollution malgrado le iniziative del governo di diminuire l'inquinamento ambientali in Cina.
Dopo che il Ministro per l'Agricoltura di Pechino ha concesso, nel novembre 2009, i certificati di sicurezza per due tipi di riso e un tipi di mais geneticamente modificati, sta crescendo in tutto il paese il dibattito pubblico sul cibo ogm. Se ne parla sui giornali. L'opinione pubblica esprime una forte "percezione del rischio": l'85% di un campione di cinesi intervistato da China Daily si è detta preoccupata per la sicurezza del cibo ogm. E così anche gli scienziati sono stati "ingaggiati" nel pubblico dibattito. A ottobre si è tenuto un convegno presso l'Università dell'agricoltura di Huazhong sul tema "Comunicazione e Dialogo nell'Agrobiotech", organizzato e coordinato da Jia Hepeng, direttore di Science News, la rivista bisettimanale dell'Accademia Cinese delle Scienze. Ne è sortito un dibattito tra gli scienziati sul "rischio ogm" ancora poco strutturato e aneddotico. I partecipanti si sono divisi, come succede anche da noi, divisi tra favorevoli e contrari agli ogm. Ma tutti si sono sentiti rappresentati dalle parole di Zhu Zhen, dell'Istituto di Genetica e Biologia dello sviluppo dell'Accademia Cinese delle Scienze. Una sola occasione non basta a stabilire un dialogo col pubblico. Occorre ripetere ed estendere le occasioni di dibattito pubblico.
A inizio settembre, infine, L'Associazione Cinese per la Scienza e la Tecnologia ha reso noto un suo piano per raddoppiare il numero di comunicatori della scienza in Cina portandoli a 4 milioni entro il 2020. In particolare 2,2 milioni saranno su base volontaria; 1,3 milioni professionisti impiegati part-time e 0,5 milioni professionisti a tempo pieno. Ma sarà impegno del governo e della comunità scientifica fare in modo che tutti i ricercatori (sono 1,4 milioni in Cina) si sentano coinvolti nella comunicazione pubblica della scienza.
L'associazione, in particolare, formerà giovani comunicatori professionali da impiegare, poi, nelle zone rurali del paese oltre che nei musei scientifici. Ma ci saranno corsi di formazione anche per giornalisti e scrittori scientifici. Nel solo 2010 il governo ha messo a disposizione l'equivalente di 34 milioni di euro per formare professionisti della comunicazione della scienza da impiegare nelle aree rurali.
In Cina c'è una forte censura politica. Ben poco viene pubblicato che il Partito non voglia. Eppure l'insieme di queste tre notizie sembra indicare che nel paese è in atto una piccola, timida, insufficiente ma significativa glasnost scientifica e ambientale. Dovuta certamente al fatto che a Pechino le questioni ambientali e scientifiche sono prese molto sul serio, perché entrambe connesse alla crescita economica del paese. Ma, probabilmente, dovuta anche a una crescente consapevolezza che solo attraverso la partecipazione consapevole del grande pubblico è possibile raggiungere gli obiettivi di innovazione tecnologica e di tutela dell'ambiente. Anche in Cina.

QUANDO QUELLA DEGLI UMANI? UNO STUDIO SU “NATURE”
Uno studio apparso su Nature a firma di un gruppo di paleobiologi dell'Università della California a Berkeley, è stato valutato dove i mammiferi e specie appartenenti ad altre classi siano oggi nelle condizioni di una possibile estinzione, simile per modalità a uno dei cinque grandi eventi in ciascuno dei quali si estinsero all'incirca i tre quarti di tutte le specie animali.
Lo studio è partito da un seminario del 2009 in cui biologi e paleontologi hanno messo a confronto i tassi di estinzione osservati nelle registrazioni fossili con quelli attuali, colmando i problemi di comparazione grazie alla stima di tutta la gamma dei plausibili tassi di estinzioni di massa dalle registrazioni fossili. Inoltre, sono stati considerati i mammiferi come punto di partenza perché attualmente molto studiati e ben rappresentati nelle registrazioni fossili fino a 65 milioni di anni fa.
“Se si guarda soltanto ai mammiferi minacciati, ovvero quelli per i quali il rischio di estinzione è pari ad almeno il 50 per cento entro tre generazioni, e si assume che si possano estinguere in 1000 anni, allora bisogna concludere che ci si trova ben oltre i limiti della normalità e che ci stiamo muovendo nel dominio dell'estinzione di massa” ha spiegato Anthony D. Barnosky, professore di biologia integrata dell'UC Berkeley e coautore dello studio. “Se le specie attualmente minacciate ovvero classificate ufficialmente come in pericolo critico, in pericolo e vulnerabili – si estinguessero effettivamente e il tasso di estinzione si mantenesse, la sesta estinzione di massa potrebbe arrivare in un arco di tempo compreso tra 3 e 22 secoli”.
Nonostante ciò, ha aggiunto Barnosky, non è troppo tardi per salvare questi mammiferi in pericolo critico e altre specie, ma ciò richiederebbe di affrontare problemi cruciali quali la frammentazione degli habitat, le specie invasive, le malattie e il riscaldamento globale. (fonte: Le Scienze).
 
 
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