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Psicobiologia sociale
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Medicare? di Giuseppe Parisi
15 gennaio 2005 0:00
 
Il sud ed il Nord del Mondo

La tragedia che ha colpito il sud-est asiatico, in qualche maniera ha visto unire due mondi da sempre lontani, diversi, ambiguamente diseguali. Essi, dislocati agli antipodi della civilta' del vivere quotidiano, si contrapponevano: sud e nord. Una realta' mal conosciuta, non sempre avvertita. D'un tratto e' sembrato che le differenze culturali, razziali come piace a qualcuno, geografiche, geopolitiche, non esistessero piu''.
Indifeso, si univa nella solidarieta' e nell'istinto primordiale della sopravvivenza, chi? L'uomo.
Lui, la vittima della natura matrigna, o l'artefice degli sfasci naturali?
Il sud-est asiatico, per coloro i quali non hanno avuto la fortuna o la sfortuna di conoscerlo personalmente, e' uno dei tanti posti del pianeta, dove gli Tsunami avvengono ogni giorno.
Come ogni parte dei sud del mondo, si incontrano, intrecciandosi e scontrandosi, tante realta' nel quotidiano vivere.
Si abbandonano valori antichissimi, folgore, culture millenarie, lasciando il passo a quello che viene creduto migliore, il "modello Sarang", il modello dello straniero. Modernita' ed antichita' vengono a fondersi, in una cornice curiosa, bizzarra, spaventosamente megagalattica.
La ricerca del moderno e bello e' affannosa, diventa complice di tutto; la prostituzione, la droga ad ogni angolo, sono l'esempio della necessita' per raggiungerla.
Ma esiste molto peggio, molto. La pedofilia imperante, dominante, sommersa, presente in ogni aspetto culturale: bambine e bambini vittime del mercato e dell'impensabile richiesta. Quando la legge del mercato fa incontrare la domanda e l'offerta, tutto cresce vertiginosamente.
E' soprattutto la poverta' e la miseria a creare l'offerta, e quindi la domanda si sposta verso i territori ove l'offerta esiste.
La domanda e' tuttavia un qualcosa di fortunato, di bello: il Sarang, lo straniero che arriva carico di dollari, oggi anche dei piu' richiesti biglietti europei. Ogni cosa e' a suo servizio, proprio tutto, davvero tutto. Se necessiti, hai anche la possibilita' di acquistarti un bel rene, non devi spendere poi tantissimo, sufficienti 10 mila 15 mila euro.
Ecco perche' pensare che lo Tsunami ci ha sconvolto soltanto perche' ha interessato i nostri connazionali, e gli altri cittadini da ogni parte del mondo? Ma sovente si dimentica che li gli Tsunami sono cosa odierna.
Bangkok e' da maschera a gas, basta viverci un sol giorno ed e' come fumare 40 sigarette.
Poco cambia nelle aree sub-urbane, sempre di piu' deforestate, aride ed abbandonate dalla popolazione che attratta dal mito della modernita' si spinge nelle grosse citta', come Bangkok e Thian Mai, ammassandosi agli ulteriori centinaia di migliaia di umani che abitano in promiscuita', nelle periferie di latta di queste citta', in situazioni igieniche impensabili per un europeo.
Il Sarang non sentira' mai il penetrante odore nei vicoli di questi ghetti di calcestruzzo e latta, vivendo la vacanza con il fumo negli occhi dei lussuosi ambienti degli hotel del centro di queste citta'.
Il turismo ha conferito valuta, tuttavia al prezzo del sovvertimento del delicato bioclima regionale.
L'industrializzazione e' sorta senza un minimo controllo di impatto ambientale, con la complicita' dei politici del posto, e la forza lavoro verte nel sistema piu' antigienico al mondo.
Nulla di diverso dallo Sri Lanka, dalla Malesia o dalla Cambogia; situazione peggiore in Laos e Birmania. Non viene risparmiata nemmeno l'Indonesia.
La forza lavoro, operaie ed operai, la maggior parte delle volte bambine e bambini sotto i 15 anni.
Diritti Umani inesistenti.
Colonizzazione industriale senza paragoni, l'80% dei giocattoli dell'intero pianeta, viene prodotto in quell'area del mondo, paradossalmente da bambini che non conosceranno mai il gioco.
Una meta di vacanze per il ricco nord, affascinato da posti stupendi, da isole belle quanto paradisi.
Si poteva evitare tutto cio'?
Quando l'emergenza lascera' spazi alle critiche, significhera' che le fosse comuni saranno complete. Ma non saranno vittime dello Tsunami, bensi' di uno sfruttamento perfido e cinico. Basti pensare che, ad esempio, a Bangkok, c'e' un famoso detto per le donne: a 10 anni sei una donna, a 20 sei rossa, a 30 sei morta.
Ecco il loro vero Tsunami.
Altri Tsunami avverranno, forse anche peggiori.
L'uomo sapra' vincere sulla sua sorte, ricostruire, rinascere. E' proprio lui, il nostro primordiale istinto di sopravvivenza, che permette di superare ogni sorte.
L'essere umano, sin dai tempi delle caverne ha lottato contro le ostilita' e le avversita' della natura. La sua ricerca e' stata sempre orientata al raggiungimento di una vita piu' sobria e piu' consona alle sue caratteristiche biologiche, e piu' dolce e comoda.
C'e' chi asserisce che l'evoluzione della specie umana, le scoperte, il progresso, non hanno e non rappresentano un reale progresso, e che il tutto sia un benessere fittizio. Tuttavia, progresso ed avanzamento culturale, non hanno rappresentato che uno sfruttamento della natura.
Tutto questo dimenticando che noi stessi ne siamo figli e ne dovremmo essere servitori: la natura.
Una delle piu grosse differenze dell'animale umano dall'animale non umano, rimane il rapporto intimo con la natura.
L'uomo, poco per volta, nel corso dei secoli, ha finito per perdere il rapporto intimo con essa, quella natura coronava la sua esistenza e ne governava i suoi cicli biologici. Non vogliamo rassegnarci al fatto che la natura non sia parte integrata di noi stessi, perche' ne siamo figli. Ci piaccia o no, questa rimane l'unica verita' indissolubile, dimenticarsene e far finta di nulla, sta divenendo ogni giorno sempre piu' pericoloso.
Basti pensare che se l'uomo non avesse perso queste caratteristiche presenti ancora nell'animale, avrebbe avvertito per tempo l'arrivo dell'onda anomala.
E' stato incredibile vedere come ogni specie di fauna e di animale, qualche ora prima dell'evento catastrofico si era spostata all'interno della costa, e verso l'interno si spingeva.
Sarebbe bastato fidarsi delle loro leggi e delle loro capacita' di relazionare con la nostra madre natura.
 
 
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