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The Mon and the riddle – Il monaco e l’enigma. Il Capitalismo dello Zen
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Medicare? di Giuseppe Parisi
5 luglio 2010 10:14
 
Era da ammirare il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach quando critico' quella filosofia che poneva al centro dell'uomo l’anima, l'infinito, l'amore e la perfezione, forme astratte di pensiero funzionali ai dogmi della religione cattolica.
Oggi, grazie alla conoscenza, attraverso scienza e ricerca possiamo dare un volto a quest'anima invisibile, un artefatto enigmatico costruito ad uso e consumo per il Credo. In altre parole, parte del cervello meno logico e razionale che vive in perfetto equilibrio con l’altra parte del pensiero logico e razionale. Non a caso sono tanti gli studiosi delle neuroscienze convinti che l'eccessivo funzionamento del pensiero irrazionale e astratto, nasconda un disturbo della personalità a sfondo schizofrenico, come i “filosofi” del Creato e della “creazione”, che potrebbero nascondere un’insidiosa schizofrenia latente e altri disturbi della personalità. I popoli antichi, senza storia né acquisizioni della scienza e della ricerca nel campo medico, biologico e umano, battevano i piedi in una danza tribale per svegliare gli “spiriti nel sottoterra”.
Il “credo” quindi è parte della natura dell’uomo medesimo e non il frutto di “messia” o padri spirituali. In essi andrebbe riconosciuta “l’etica” del “giusto fare”, allontanandosi dalla centralità “teocratica e dogmatica”, quella che addormenta l’intelligenza e la creatività umana.
E dormire significa ignorare, non comprendere, non capire, non avere anima e corpo della verità, sempre più nascosta e camuffata, quella che trasforma il popolo sovrano in cittadini sudditi, ignari, polli al Sepe.

L’Italia che dorme è soprattutto il Paese degli enigmi.
E’ il Paese dove tutto è “commedia”, quando non è “tragedia”. Ogni giorno e’ in atto la “”simulazione” (dal greco“ypokritès). Esso era l’attore di teatro dotato di capacita’ nel drammatizzare innumerevoli e differenti volti e personaggi. Oggi la dote dell’“ypokritès” è nei politici: dicono una cosa e ne fanno altra, trovando sempre e comunque il consenso dei cittadini sudditi. Questo è il vero enigma. Quello del consenso ad ogni costo di cittadini che si vedono fregati di tutto sotto gli occhi, mai che si indignino, neanche quando curarsi è già impossibile, grazie al “buon fare” del Governo, anch’esso “buono”, mentre il Vaticano continua a ricevere 4 miliardi di euro l’anno e propaganda Fide (per l’evangelizzazione dei popoli) fa una ottima propaganda. L’enigma dell’Italia dormiente, dove i soldi per le scuole cattoliche si trovano immediatamente diversamente da quelli per i malati di SLA (sclerosi laterale amiotrofica) condannati ad una lenta agonia.
L’enigma della retorica che chiede sacrifici ai cittadini, la pensione a settanta anni quando ad un parlamentare bastano pochi anni di mandato per goderne a 65 anni, e sfreccia con le auto blu pagate da chi fa sacrifici, mentre negli altri Paesi gli amministratori dello Stato vanno con i mezzi pubblici o in bicicletta.
L’enigma di un Paese dormiente, dove se hai una piantina di marijuana ti mettono a morire in galera. Legge bigotta di un Parlamento dove non si contano i cocainomani.
L’enigma di chi intende esser ricordato come “colui che ha sconfitto la mafia”, e accanirsi per far passare la “legge-bavaglio” sulle intercettazioni che favorisce le mafie. L’enigma di colui che giura sulla Costituzione per poi disattenderla, mentre i suoi alleati del nord, con le doppiette in spalla, s’inventano “la Padania” e gridano ”seccessione”...
Come un popolo possa arrivare a tutto ciò?
L’enigma continua.
Randy Komisar, dieci anni or sono, scrisse un libro dal titolo The Mon and the riddle- Il monaco e l’enigma”, che fu l’ispirazione di un viaggio in terre lontane come la Birmania e viaggiando attraverso la Thailandia. Komisar aveva profetizzato la necessità di un nuovo modo di fare capitale. In quei tempi poco sospetti. Komisar fu sommerso da critiche e chiasso, di scherno e insulti. Dieci anni dopo, cioè oggi, le sue teorie sul capitale zen sono insegnate nelle migliori scuole di economia d’America, come la Business School di Stanford che, per frequentarla, ogni anno costa oltre cinquantamila dollari, con il rischio che non siano posti e con lezioni anche di domenica. Il professore durante una lezione...: “per voi fare soldi non sara’ difficile, sara’ difficile ben altra cosa”. Qui nella Silicon Valley s’insegna lo stile di vita che lui chiama “differito”: prima si diventa ricchi, poi si passa alla fase seconda, “far quel che si vuole”. Komisar continua spiegando: la prima fase e’ facile, la seconda la raggiungono solo pochissimi. “Far quel che si vuole”, spiega Komisar, significa realizzare la propria personalita’ piu’ profonda. Quasi tutti i capitalisti, spiega il professore, hanno speso cosi’ tanto di se’ nella prima fase che, quando dovrebbero passare alla fase più importante, la seconda, in effetti non sanno nemmeno cosa desiderino.
Il professore consiglia di “agire con un piano di vita integrale facendo le cose per le quali “ne valga la pena” chiarendo che “l’arte della crescita di un popolo deriva dal proprio benessere sociale” che non significa esattamente ricchezza monetaria.
Guardiamo infine con attenzione due eventi attuali: la Chiesa Vaticana dalla sola ispirazione di millenni, ricchezza e potere, e il Presidente Silvio Berlusconi. Per la Chiesa Vaticana, non c’e’ bisogno di aggiungere altro, essa parla da se’, per il Presidente Silvio Berlusconi dobbiamo chiederc, cosa egli faccia, per realizzare le sue ispirazioni più profonde...

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