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Top Secret Italy. Ci scusiamo per il disagio...
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Medicare? di Giuseppe Parisi
2 agosto 2010 8:05
 
- La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce: è la peggiore Italia che io abbia mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho visto molte. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista nè sentita mai. Il Berlusconismo é veramente la feccia che risale il pozzo.
(IndroMontanelli)
- "sento però il respiro affannoso delle cose vecchie che muoiono, con tutti i rischi che questo comporta, e sento il bisogno di uomini e donne prudenti, coraggiosi che si mettano alla ricerca delle cose nuove che devono nascere".
(Beppe Pisanu)

Intercettazioni telefoniche & privacy.
La qualcosa capitò personalmente al sottoscritto. Invischiato senza nemmeno conoscerne le motivazioni, il PM indagava e aveva predisposto sul mio conto intercettazioni, ponendo il mio telefono sotto controllo per valutarne la presenza di reati penalmente rilevanti. Per quaranta giorni ebbi il telefono intercettato, quando parlavo con la fidanzata, il personale addetto al servizio di registrazione e trascrizione ascoltava.
Oggi, dopo diversi anni, sono contento del lavoro certosino della magistratura. Il cittadino ha maggiori margini di sicurezza, maggior controllo sui crimini che ogni giorno sono compiuti da chi ai reati contro il bene comune e’ avvezzo.
Se gridassi al “complotto politico” della magistratura, con grande margine di sicurezza, sarei qualcuno che del lavoro dei magistrati ha da temere, faccende da nascondere.
Che la magistratura m’intercetti tutti i giorni, non é nulla per coloro i quali non hanno nulla da nascondere e non hanno paura degli strumenti d’indagine di una equilibrata e libera magistratura.
Italia mafiosa?
Il premier Silvio Berlusconi continua ossessionato a riferire, quando é all’estero, che gli Italiani sono un popolo di "intercettati”.
A parte che il Premier è un genio, ma non in matematica, sul numero degli intercettati, le dichiarazioni non corrispondono alla verità.
C’e’ qualcosa che il Premier non dice, o peggio “non me ne può fregar de meno”: nell’immaginario collettivo di un non-Italiano, essere intercettato, suona come essere "mafioso”.
Nel gergo calcistico si chiama "autogol”.
Nella specificità si chiama auto-diffamazione. La squadra di calcio siamo tutti noi cittadini d'Italia, “Padani” compresi? Il giocatore che mette la palla in rete è Silvio Berlusconi.
Legge-bavaglio in Italia.
Profondo nero, Italia come il Venezuela, il Sudan, la Libia, la Birmania. L’Italia è alla spasmodica ricerca dei diritti, della legalità, della conoscenza, della libertà.
I segnali ci sono tutti, l’esperto dei diritti umani delle Nazioni Unite che dice all’Italia “Quella legge va abolita o cambiata”, la Presidente Bosniaca che dirige l’organizzazione Osce, che afferma “tale Legge è pericolosa per il diritto e la democrazia”, e perfino la voce autorevole del Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama: “le disposizioni di legge che s’intendono promulgare, sono dannose per la libertà e la democrazia”.
La famigerata Legge (per ora solo un attentato non ancora riuscito alla Costituzione) getta una “ottima luce” sia sul Parlamento Italiano sia sul Paese, quindi su tutti noi, cittadini Italiani, Padani compresi?
Il ministro Frattini, titolare degli Esteri, è sorpreso ed amareggiato: “il Parlamento Italiano è sovrano”.
Certo è sovrano per rovinare il popolo Italiano come vuole.
Ci scusiamo per il disagio.
Chi ha provato a sostare mezz’ora in una qualsiasi stazione ferroviaria?
Sarà la frase che decine di volte ascolterà.
I treni del Paese Europeo, membro del G8, sono in perenne ritardo.
L’Italia è tutta un ritardo.
In ritardo per i nostri giovani, in ritardo con la modernità, in ritardo con il futuro.
Un popolo in ritardo.
Ci scusiamo per il disagio.
La questione morale è trattata come quella meridionale.
Da faccenda centrale, diventa da oscurare, celare, deve scomparire, e difatti cosi’ accade.
Basta osservare il volto dei dirigenti del PD. Ripetono a sproloquio, circa i “veri problemi” del Paese, facendo finta di non sapere che il vero problema che da solo risolve ogni altro dilemma è la questione morale, ma dov'e' questa opposizione politica e in Parlamento?
E non a caso, quasi tutta l'opposizione al governo, il PD (ad eccezione dei PD-Radicali), quando si trattò di dare l'autorizzazione a procedere nei confronti del sottosegretario Cosentino, votò contro, salvando il vice-ministro dalla Legge, che in Italia è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali, il resto è storia che conosciamo.
Si rischia di “copiare” il Premier Berlusconi, diventando "Berluschini", il Premier almeno fa le cose in grande, legge bavaglio inclusa.
Ci scusiamo per il disagio.
La "questione meridionale” prese dei contorni nuovi dopo la "strage di Portella della Ginestra", con l'uccisione del boss Salvatore Giuliano. I veri fatti (assolutamente forse) ora coperti da segreto di Stato, lo saranno fino al 2016.
Settant’anni dopo.
Da “Portella della ginestra” a “via d’Amelio” c’e’ un filo conduttore, una storia scritta e raccontata che non convince. Adesso il popolo Italiano e in maggior modo quello Siciliano, intende capire, vuole sapere.
La politica non è pronta a ricevere tale storia, e parte di essa la teme più di tutto.
Noi aneliamo la conoscenza, desideriamo scrivere la nuova storia per i nostri figli e il nostro prossimo, la storia della realtà.
Confidiamo per tale data, un’Italia essenziale, nuova, fresca, migliore, democratica e libera, di diritto e di grande moralità civile.
Lo scrittore Siciliano Andrea Camilleri, profondo conoscitore di terra di Sicilia, asserisce: "Le dittature sono cose terribili, appiattiscono le libertà dell'uomo". Tuttavia, "tali libertà, rischiano di essere appiattite parimenti, in una democrazia deviata".
Lo scrittore aggiunge che la democrazia deviata nasce e si nutre quando il popolo, invece che sovrano è allontanato dai fatti e dalle circostanze della vita sociale e politica del Paese.
E’ chiara, quindi, l’importanza della presenza di un’informazione giornalistica d’indagine, sobria, priva di faziosità e di artefatti. Bloccare per legge, con severissime ammende pecuniarie, oltremodo il carcere, i giornalisti che pubblicano conoscenza, ha il preciso scopo di impedire che il cittadino sappia, possa capire. Non esiste una democrazia matura, senza la conoscenza.
Così in Italia il Premier forza i tempi per far approvare in Parlamento con la “maggioranza blindata” la famigerata legge ammazza conoscenza, che in materia specifica è unica nei Paesi del mondo occidentale.
L’Occidente osserva l’Italia.
Questa è l’Italia al momento.
Lo scorso Giugno, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama ha premiato il giornalismo investigativo.
Il premio del Global Health Council è andato al giornalista Anas Aremeyaw, Ghanese, per i suoi coraggiosi reportage sulle condizioni e i maltrattamenti subiti dai pazienti psichiatrici negli ospedali del Ghana. Il giornalista nel passato aveva svolto indagini sensibili sulla corruzione politica e su vari crimini nel suo Paese, come quella contro i minori, la pedofilia e la prostituzione.
Con la legge che il parlamento Italiano si appresta a promulgare, questo coraggioso giornalista andrebbe in carcere.
Se la legge verrà approvata, sara' la consacrazione ufficiale della nascita in Italia, in un Paese Europeo dell'area Schengen, di una dittatura del terzo millennio, saranno mortificate le libertà di informazione e i principi fondanti della nostra Carta Costituzionale.

Approfondimenti:
- mancanza di liberta' nella metastasi cultural-fascistoide del Paese e del governo: reati d'opinione
 
 
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